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L’accelerata del gruppo Hyundai sull’elettrico non lascia indietro la Corea

Hyundai rivela piano di investimenti da circa $60 miliardi in Corea del Sud entro il 2026: massiccia la quota dedicata a promuovere lo sviluppo e la produzione di veicoli sempre più elettrici e digitali

Il terzo gruppo auto globale per volumi di vendite, Hyundai Motor Group, ha annunciato oggi un piano triennale di investimenti in Corea del Sud dell’entità di 68 trilioni di won (al cambio $50,7 miliardi) che precisa la quota nazionale del già tracciato piano globale. Ciò contribuirà a creare 80.000 posti di lavoro entro fine 2026 e mira a sostenere i futuri driver di crescita.

Le cifre considerate da un grande gruppo auto tradizionale (e con questo intendiamo qui anche un gruppo non di base in Cina, che secondo una valutazione estremista ma diffusa sarà la sola industria a beneficiare della spinta all’innovazione) un risultato possibile, stridono rivelate a poche ora dalla decisione confermata per il polo italiano di Mirafiori. A Torino invece Stellantis ha firmato un accordo coi sindacati (Fiom esclusa) che prevede incentivi all’esodo per 1.520 persone dell’organico locale.

Quali siano i pilastri per la crescita lo rivela lo stesso gruppo coreano, visto che il 46% dell’investimento (31,1 trilioni di won) saranno incanalati nella ricerca e sviluppo per garantire le tecnologie-chiave nel miglioramento della competitività dei prodotti, nella transizione ai veicoli elettrici, nel progresso dei veicoli definiti dal software e nel creare una maggiore integrazione verticale nella tecnologia delle batterie per i veicoli elettrici, come dire fare di più internamente.

Hyundai Motor Group ha impegnato 35,3 trilioni di won per espandere le infrastrutture di ricerca e sviluppo, costruire fabbriche dedicate ai veicoli elettrici, investimenti congiunti nelle affiliate, il progetto immobiliare in Corea Global Business Center e per rafforzare le capacità digitali.

I restanti 1.600 miliardi di won sono stati accantonati per investimenti strategici. Per accelerare la transizione ai veicoli elettrici, Hyundai Motor prevede di spendere gran parte dell’investimento nella costruzione di siti di produzione di veicoli elettrici nel paese che si affaccia sul Pacifico.

La casa automobilistica ha dichiarato che completerà la costruzione dello stabilimento Kia EVO (il primo impianto di produzione del gruppo dedicato ai veicoli elettrici) a Gwangmyeong, nella provincia di Gyeonggi, nel secondo trimestre di quest’anno e inizierà la produzione della Kia EV3 per le vendite domestiche e l’export.

L’azienda mira a completare la costruzione di un altro stabilimento Kia EVO a Hwaseong, nella provincia di Gyeonggi, nella seconda metà del prossimo anno per produrre veicoli elettrici e commerciali su misura dei clienti, i PBV, un settore che il marchio vede in gran espansione specie in Asia.

La casa ha aggiunto che inizierà la produzione di un SUV elettrico del suo marchio premium Genesis presso lo stabilimento di Ulsan nel primo trimestre del 2026. Hyundai ha avviato i lavori di ammodernamento di questo stabilimento in Corea nel novembre dello scorso anno.

La fabbrica sarà impegnata in futuro anche dalla produzione della gamma Magma che è stata lanciata svelando il concept elettrico GV60 Magma al Salone Auto di New York (visibile in apertura) e che aspira a rivaleggiare con le versioni sportive AMG di Mercedes o M di BMW.

Puntando ancora a creare catene di approvvigionamento dell’idrogeno a ciclo completo per raggiungere la neutralità del carbonio, la società ha affermato che continuerà a spingere per migliorare le tecnologie di settore dei sistemi di celle a combustibile di nuova generazione, nonché di autobus e camion a idrogeno, e nell’espansione dell’infrastruttura dell’idrogeno.

La casa automobilistica ha aggiunto che si concentrerà anche sull’obiettivo di commercializzare il settore del trasporto elettrico per la mobilità aerea urbana avanzata entro il 2028 e di creare un ecosistema commerciale dedicato alla robotica.

Settori dalla potenziale crescita perfino esplosiva forse, ma destinati a rappresentare ricavi minori rispetto alla constatazione che nel proprio business plan Hyundai Motor Group ha fissato l’obiettivo di espandere la propria gamma di veicoli al 100% elettrici a 31 modelli.

La produzione nazionale di veicoli elettrici salirà a 1,51 milioni di unità l’anno entro il 2030 e rappresentano poco meno della metà di un traguardo posto a fine decennio di aumento della produzione globale di auto elettriche a oltre 3,6 milioni.

La casa auto ha inoltre osservato che il progetto GBC, ovvero un complesso immobiliare a sud di Seoul che comprenderà due edifici di 50 piani e quattro edifici minori, sarà in grado di fungere da punto di riferimento rappresentativo della capitale una volta ultimato. Secondo la società se il piano di costruzione verrà approvato dalle autorità nella seconda metà del prossimo anno, circa 4,6 trilioni di won saranno investiti nel progetto fino al 2026.

Per i prossimi tre anni, l’importo medio dell’investimento annuale è stato fissato a circa 22,7 trilioni di won, in aumento del 30% rispetto ai 17,5 trilioni di won investiti nel 2023. La creazione di 80.000 posti di lavoro avviene in tre categorie: promozione delle imprese future, rafforzamento delle imprese esistenti e della loro competitività e riassunzione di personale esperto.

Saranno assunte circa 44.000 persone per il futuro settore di business che comprende la transizione ai veicoli elettrici, i veicoli definiti dal software, la neutralità delle emissioni e il progetto GBC. Per rafforzare le attività esistenti del conglomerato, verranno assunte 23.000 persone per sviluppare nuovi veicoli, rafforzare la gestione della qualità e della sicurezza, diversificare il business globale e aumentare il valore del marchio.

Il conglomerato automobilistico sosterrà inoltre i lavoratori qualificati prossimi all’età pensionabile, riassumendone 13.000 per un certo periodo. Le otto affiliate di Hyundai Motor Group gestiscono il programma di lavoro continuo per i dipendenti in pensione attraverso accordi con i rispettivi sindacati.

credito immagine di apertura: Foto di KBO Bike su Unsplash