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Sereno variabile: un milione e seicentomila auto elettriche vendute nel 2018…

L’Electric Vehicle Outlook 2018 di Bloomberg New Energy Finance trasuda ottimismo per le quote di vendite delle elettriche, e sorprende a gioco lungo

Ormai ci sono decine di report che sgomitano per proporci le loro previsioni sul destino dell’auto elettrica. In questa “selva” l’Electric Vehicle Outlook è uno da non perdere perché gli esperti di Bloomberg New Energy Finance sono sempre serenamente ottimisti sulle prospettive, mentre l’altra campana è rappresentata dagli studi annuali, conservativi ma trasparenti, di OPEC e IEA.

Nell’edizione 2018 del report il think-tank diretto da Colin McKarracher sottolinea anzitutto come il ritmo di vendite globali del 2018 sia già sulla retta via per arrivare al traguardo di 1,6 milioni di veicoli elettrificati immatricolati, dopo aver varcato la soglia del milione nel 2017.

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Le città cinesi paiono destinate ad essere la principale fonte di vendite di auto elettriche anche in futuro, seguite dall’Europa (fonte dati: Bloomberg New Energy Finance)

Senza dubbio l’auto elettrica ha il suo motore della crescita in Cina, visto che il 21% di tutte le vendite globali avviene in 6 metropoli cinesi. Ma se la maggior parte delle aree vede le vendite dei veicoli elettrici sotto il 2% le cose stanno rapidamente cambiando: in Germania, solo un anno fa ancora un mercato dove si diceva che non avrebbero sfondato, si è appena arrivati al 2,2%.

Un altro fattore da tener presente è lo spostamento del gradimento verso le auto al 100% elettriche, all’apparenza un effetto direttamente proporzionale alla crescita dell’infrastruttura di ricarica. Le auto ibride ricaricabili, che rappresentavano quasi la metà delle vendite nel 2015, dovrebbero essere invece il 38% quest’anno secondo BNEF.

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Nel grafico la quota di vendite di auto elettriche al 100% è indicata dal colore azzurro, quella delle ibride ricaricabili in viola (fonte dati: Bloomberg New Energy Finance).

La consacrazione delle auto elettriche arriverà nella seconda metà degli anni ’20: dovrebbero raggiungere vendite di 11 milioni nel 2025 per schizzare poi fino a 30 nel 2030.

Con una penetrazione che avrà il suo picco non nei veicoli leggeri ma negli autobus, che già ora stanno facendo da battistrada nella diffusione delle batterie di trazione: secondo la società di consulenza del gruppo Bloomberg nel 2030 saranno dominanti, accaparrandosi l’84% del mercato complessivo.

Mezzi commerciali e veicoli leggeri potranno ringraziare i costi dei pacchi batterie (che sono precipitati del 79% dal 2010 ad oggi, mentre la densità delle celle tende a migliorare mediamente del 5% l’anno) e i cicli produttivi dei grandi gruppi, che a quel punto si saranno convertiti su larga scala a sfornare mezzi a zero emissioni.

Bloomberg New Energy Finance ha anche esaminato gli effetti della crescita del settore sulla fornitura di commodities aggiornando le sue previsioni. Per alcune materie prime come il litio nei prossimi 5-7 anni non si prevedono problemi di offerta: le nuove iniziative ai blocchi di partenza basterebbero a rispondere al picco di domanda.

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Le principali materie prime necessarie alle batterie delle auto elettriche: critiche sono litio (in rosso) e cobalto (in verde). Per quest’ultimo restano dubbi sulla capacità di rispondere alla domanda a partire da inizio anni ’20 (fonte dati: Bloomberg New Energy Finance).

La potenziale montagna da scalare resta quindi il cobalto, malgrado i maggiori produttori si muovano verso chimiche dei catodi che ne diminuiranno la dipendenza delle loro supply-chain.

La riduzione dell’impiego e il riciclo che sta interessando un buon numero di imprese potrà, secondo l’ultima edizione dell’Electric Vehicle Outlook, mitigare le difficoltà di approvvigionamento,  che peraltro all’inizio degli anni ’20 potrebbero comunque insorgere.

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Ecco come è cambiata la previsione di vendite di auto elettriche BNEF in un anno: percentuale di auto a zero emissioni in crescita ma totale stagnante a partire dagli anni ’30 (fonte dati BNEF)

Per concludere abbiamo anche confrontato le previsioni di vendite di auto elettriche di quest’anno con quelle che Bloomberg New Energy Finance aveva delineato nel 2017. L’ottimismo si riverbera sulle cifre a medio termine: la percentuale di vendite prevista per il 2025 dall’8% del 2017 sale all’11% nel report appena uscito.

Ma la cosa secondo noi sorprendente è il cambiamento di prospettiva a lungo termine. A partire dal 2030 la percentuale di auto a zero emissioni sul totale continua a crescere, ma adesso gli analisti vedono il totale delle vendite di veicoli leggeri destinato a stagnare.

Se nel 2017 immaginavano che nel 2040 le vendite totali globali fossero destinate a crescere ancora fino a 120 milioni l’anno, ora quel livello pare destinato a restare un miraggio.

In breve, anche in chi compila l’Electric Vehicle Outlook sembra cominciare a farsi strada la convinzione che le ricette della nuova mobilità, combinando elettrificazione, autonomia, condivisione (il numero di veicoli condivisi previsto per il 2040 è 20 milioni, quattro volte l’attuale), siano destinate a farsi sentire nei numeri complessivi delle vendite.

Una sorpresa tutto sommato non piccola, che fa pensare che le opinioni apparentemente radicali di società di consulenza come Roland Berger (che addirittura prevede un parco circolante globale in calo del 16% nel 2030 per l’affermazione della nuova mobilità) ora facciano breccia anche altrove.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Audi AG