V.E.

Consumer Reports mette a nudo una criticità nell’ABS della Model 3

La prestigiosa associazione americana di difesa dei consumatori trova una falla nella frenata della Model 3 ed Elon Musk interviene: il rimedio arriverà via etere

Consumer Reports sembra appena aver rafforzato la propria reputazione, costringendo un’altra casa auto, stavolta Tesla, a mettere mano ai difetti di un modello. Si tratta in particolare della Model 3, che l’organizzazione no-profit, ha provato, giungendo a non raccomandarla per una serie di problemi, il maggiore dei quali riguarda la sua frenata.

I test di Consumer Reports hanno messo in evidenza che nella frenata da 60 miglia orarie (96,5 km/h) le due Model 3 provate avevano bisogno per arrestarsi di 152 piedi (46,3 metri), ovvero 7 (2,1 metri) più di quelli che occorrono al pachidermico pickup Ford F-150.

La prima replica Tesla è stata che una Model 3 le risulta in grado di affrontare la prova frenando nello spazio di 133 piedi (40,5 metri), utilizzando gomme Michelin su cerchi da 18″.

Una certa variabilità riscontrata nei risultati dei test della Model 3 da altre testate americane, come Car and Driver o Motor Trend, deve avere però cominciato a mettere una pulce nell’orecchio a Musk & C.

Così col passare delle ore, invece di mettere in dubbio i test di Consumer Reports (il cui entusiastico report sulla Model S aveva in passato contribuito ad alzare la reputazione della casa californiana), Musk stesso ha iniziato a comunicare via Twitter che il problema poteva essere dovuto all’algoritmo di calibrazione del sistema ABS.

In particolare i risultati di Consumer Reports peggiori di quelli ottenuti in altri test da altri giornali o programmi TV potevano essere dovuti alla data di produzione delle Model 3 provate. Su auto uscite nelle ultime settimane, probabilmente i valori di frenata sono già più favorevoli.

Come noto il caos iniziale nell’avvio della linea di produzione di Fremont ha fatto sì che ai primi modelli usciti (tutti consegnati a dipendenti Tesla) si sia dovuto rimettere mano individualmente ed anche manualmente.

In una nota ufficiale diffusa oggi Jake Fisher, direttore del centro prove di Consumer Reports, ha indicato di apprezzare che la casa californiana abbia preso sul serio i propri test.

Inoltre, poiché la sua organizzazione punta anzitutto a prodotti più sicuri e corretti per il pubblico, se Tesla è in grado, come ha poi suggerito Musk, di aggiornare i firmware dell’ABS via etere, si è dichiarato disposto a ripetere la prova dopo l’aggiornamento.

Poiché Tesla non affida alla stampa auto per le prove, Consumer Reports ha comprato una Model 3 e quella ha provato, assieme ad una vettura prestata da un normale cliente e socio dell’associazione per conferma dei risultati.

Il test ha anche indicato altri problemi come eccessivo rumore aerodinamico e soprattutto dubbi sull’interfaccia utente che ha scommesso tutto sullo schermo centrale.

Questo schema obbliga chi guida a passi in sequenza (almeno fino a quando i comandi vocali o gli assistenti personali come Alexa non saranno la prassi) anche per compiere semplici operazioni: regolare specchietti o clima.

Anche Edmunds.com, su una Model 3 acquistata per effettuare una prova a lungo termine, ha manifestato molte perplessità sul touchscreen Tesla, in aggiunta problemi all’impianto audio, piuttosto insoliti su una vettura nuova.

Pur con questi problemi i tester di Consumer Reports hanno avuto, come altri giornalisti americani non necessariamente fan sfegatati di Musk, parole di elogio soprattutto per le doti sportive della Model 3, definendola degna rivale  della BMW serie 3 e dell’Audi A4 e paragonandola anche alla Porsche 718 Boxster per l’accelerazione da 0-60 miglia in 5,3″ e la sua maneggevolezza.

Senz’altro un buon viatico per la casa americana, che da pochi giorni per la sua Model 3 sembra puntare proprio sulle qualità sportive. Almeno questo è quello che lasciano pensare le due versioni annunciate a distanza di pochi giorni: quella a trazione integrale con due motori e la “Performance”.

Passare alla versione quattro ruote motrici e bimotore costerà $5.000 oltre alla base. La Model 3 4WD, quando a partire da luglio inizieranno le consegne in America, sarà in grado di accelerare da 0-60 (miglia orarie) in 4,5″, senza che la valida autonomia massima di 310 miglia EPA ne abbia sofferto.

La versione Performance che andrà al vertice della gamma sarà in grado di accelerare da 0-60 in appena 3,5″, avrà cerchi da venti pollici, uno spoiler in fibra di carbonio ed interni in bianco e nero.

Se si esclude l’Autopilot costerà $78.000, ovvero il doppio di quella ormai fantomatica versione base da $35.000 per il mercato di massa che sembra sempre più allontanarsi tra i sogni proibiti.

Puntando ad un segmento che gravita attorno a queste cifre peraltro forse converrà riflettere anche sulle qualità complessive delle performance delle auto. Le auto elettriche per definizione hanno accelerazioni dalle grandi qualità e Tesla non fa eccezione, anzi.

Ma le auto sportive convenzionali proprio nelle performance in frenata per ora sembrano fuori portata rispetto alle più pesanti auto elettriche di impronta sportiva: nei test di Motor Trend sia la BMW M3 che la AMG Mercedes C63 si fermavano in meno di 100 piedi (30,1 metri).


Credito foto di apertura: press kit Tesla