BUSINESS

7 giorni di business nella mobilità: 25 febbraio – 2 marzo 2023

Protagonisti della settimana: Fisker, Forseven, Geely Holdings, IM Motors, MG Motor, NIO, Nissan, Polestar

26 febbraio: NIO ha sottoscritto tramite una controllata un accordo di licenza con la società Forseven per utilizzare alcune delle tecnologie esistenti e future dell’azienda relative o esistenti nelle piattaforme di veicoli elettrici della società fondata da William Li. Forseven è una filiale dedicata ai veicoli elettrici e basata nel Regno Unito creata dal fondo governativo di Abu Dhabi CYVN Holdings. NIO riceverà quindi commissioni fisse e royalties determinate in base alle future vendite di prodotti concessi in licenza non esclusiva a Forseven. NIO potrà risolvere il contratto a determinate condizioni, incluso il caso in cui una società che possiede uno o più marchi automobilistici e venda veicoli con tali marchi sul mercato ottenga il controllo dell’azienda che ha ottenuto le licenze. Il fondo CYVN ha già completato due investimenti nel capitale di NIO per un totale di $3,3 miliardi nel 2023, il che lo rende il maggiore azionista del produttore cinese di veicoli elettrici con una quota di circa il 20,1%, sebbene dal punto di vista della “politica” aziendale probabilmente la rilevanza maggiore sia quella rivestita dalla presenza pubblica che passa dalle istituzioni locali di Anhui, che hanno contribuito in modo determinante al salvataggio della startup nel 2019, quando aveva attraversato i momenti di crisi più acuta.

28 febbraio: Polestar ha ottenuto un finanziamento del debito dell’entità di circa $950 milioni, indispensabile per continuare regolarmente nel piano industriale attuale che dopo Polestar 2, 3 e 4 prevede l’arrivo della 5 nel 2025. Secondo le stime dell’amministratore delegato Thomas Ingenlath si tratta di una fetta rilevante dei circa $1,3 miliardi considerati necessari per arrivare in sicurezza al punto di pareggio, collocato nel 2025. La casa nata come spin-off tutto concentrato sul settore elettrico della svedese Volvo Car prevede margini di profitto lordi in doppia cifra entro fine 2024, dopo un risultato piatto nel 2023. Il denaro fresco arriva da un prestito triennale concesso da 12 banche internazionali (tra cui BNP Paribas, Natixis, Standard Chartered, BBVA, HSBC e SPDB) e per la concessione è stata certamente determinate l’appoggio confermato da parte di Geely Holdings, dopo che proprio Volvo ha ridotto sensibilmente (al 18%) la sua partecipazione azionaria nella società con sede in Svezia ma la cui manifattura è distribuita tra Cina, America e Belgio. Polestar ha dichiarato di aspettarsi una crescita dei volumi quest’anno che sosterrà il suo obiettivo per il 2025 di oltre 155.000 veicoli all’anno.

29 febbraio: c’è una prima vittima del cattivo periodo attraversato da Fisker ed è il congelamento dello sviluppo della Pear, una compatta al 100% elettrica e dai prezzi abbordabili che la casa californiana avrebbe voluto far produrre in Ohio nella fabbrica del gruppo Foxconn, il celebre fornitore Apple che da tempo ha aperto al settore automotive. Il lavoro sul pickup elettrico Alaska invece andrà avanti sia pure a scartamento ridotto, con le maggiori energie concentrate sulla trattativa per un investimento di un gruppo auto interessato alla produzione di elettriche in Nord America, una trattativa confermata dal fondatore Henrik Fisker durante la call con investitori e azionisti sulla trimestrale. Secondo fonti della stampa finanziaria il gruppo in trattativa con Fisker sarebbe Nissan, che non ha confermato né smentito i contatti, interessata proprio al progetto del pickup elettrico, che in caso di accordo vorrebbe utilizzare per un prodotto col proprio marchio, costruendolo nelle sue fabbriche americane insieme agli Alaska. Fisker col partner Magna che costruisce le Ocean in Austria e in futuro con Foxconn voleva tentare la soluzione di una auto elettrica concepita e costruita come un iPhone, con totale delega esterna della sua manifattura. Ma proprio una parte affidata a Fisker, il software, ha causato ritardi e problemi alla produzione degli Ocean, nel 2023 costruiti in 10.193 esemplari ma consegnati solo a 4.929 clienti. La casa americana ha fatto retromarcia anche sul modello di business, passato dalla vendita online a una rete di concessionari ancora in via di perfezionamento. I risultati economici conseguenti sono stati di $273 milioni di ricavi sull’intero anno con solo nell’ultimo trimestre una perdita di $463,6 milioni. In cassa a fine anno aveva meno della metà dell’anno precedente: $325 milioni, insufficienti per andare avanti a lungo con una situazione che rischia di precipitare se la trattativa menzionata dal fondatore dell’azienda non troverà uno sbocco positivo rapido.

1 marzo: Il marchio di veicoli elettrici del gruppo statale cinese SAIC IM Motors, ha annunciato di aver concluso con successo un nuovo round di finanziamento, il secondo pubblico, con una raccolta di oltre 8 miliardi di yuan ($1,1 miliardi) con cui lavorerà su nuovi modelli premium e tecnologie smart. Tra gli investitori presenti nel nuovo aumento di capitale figurano il colosso delle batterie CATL, la startup della guida autonoma Momenta, la società di batterie QingTao Energy Development e diversi gruppi pubblici tra cui figurano l’unità di gestione patrimoniale della Bank of China, un ramo di investimento della Agricultural Bank of China e il Lingang Group, sostenuto dal governo di Shanghai. Si tratta di uno dei maggiori investimenti in marchi cinesi dei veicoli elettrici degli ultimi due anni. Fondata solo nel 2020 da SAIC Motor (storico partner Volkswagen e General Motors), Alibaba e Shanghai Zhangjiang Hi-Tech Park Development, IM Motors ha affermato che i nuovi fondi verranno utilizzati anche per sostenere la sua espansione all’estero. In effetti al recentissimo Salone Auto di Ginevra IM Motors ha presentato la L6, una sportiva che sarà disponibile in versione a trazione posteriore o integrale con potenza compresa tra 250 kW e 379 kW abbinata a una batteria dalla capacità di 90 o 100 kWh fornita da CATL con celle ternarie NCM ad alte prestazioni e in futuro disponibile anche con versione solid state. Secondo CarNewsChina quando nel 2025 la vettura sarà disponibile in Europa e Sud America questo modello ed altri commercializzati in Asia da IM dovrebbero acquisire il marchio MG Motor, che sta attraversando un ottimo periodo di crescita sui mercati di esportazione.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Fisker