BUSINESS

7 giorni di business che cambia la mobilità: 22 – 28 novembre 2021

I protagonisti della settimana: Black Rock, GM, Ionity, Koch Industries, Pure Watercrafts, Renault, Spectralis, Tsingshan, Volvo, Vulcan Energy, WeLion, Whylot

22 novembre: dopo aver firmato un primo accordo lo scorso agosto, la collaborazione cresce tra Renault e Vulcan Energy, coi partner che puntano a ottenere a partire dal 2026 tra le 6.000 e le 17.000 tonnellate di litio ad alta purezza e quindi adatto all’uso in batterie per veicoli elettrici provenienti dal sito estrattivo tedesco della società australiana, che si caratterizza per l’alta sostenibilità grazie al ricorso a una tecnologia che attinge a risorse geotermiche. Renault ha anche stipulato accordi di fornitura col gruppo coreano LG Chem che si riferiva a una capacità tra le 5.000 tonnellate iniziali e 10.000 a regime. Renault ha anche precisato quale tipo di risparmio sulle emissioni il contratto le consentirà di mettere a frutto il rapporto con Vulcan Energy. Per un pacco batterie equivalente a quello della Zoe R135 (ovvero con capacità di 50 kWh) ha un’entità compresa tra 300 e 700 chili di CO2: un vantaggio che si espliciterà proprio nella fase ad alto livello di emissioni di un ciclo di vita completo (o LCA come lo chiamano gli addetti ai lavori) di un veicolo elettrico, quella di estrazione delle materie prime e di produzione delle celle del pacco batterie.

22 novembre: General Motors prova a diversificare nella nautica elettrica acquistando una partecipazione del 25% in una società di Seattle che produce motori fuoribordo alimentati a batteria, Pure Watercraft. Fondata nel 2011, la società vale $600 milioni dopo l’accordo con GM, ha detto il portavoce Gabe Johnson. GM valuta il proprio investimento $150 milioni di dollari, compresi i contributi in cash e in natura. L’azienda che interessa a GM, che non è quotata, produce un sistema di propulsione fuoribordo elettrico alimentato da una batteria agli ioni di litio. È progettato come un sostituto per qualsiasi imbarcazione con un motore fuoribordo convenzionale da 25 a 50 cavalli. L’azienda lavora anche con i produttori di barche per vendere barche complete, secondo il suo sito web. Le due società uniranno l’esperienza marina di Pure Watercraft con l’ingegneria, la catena di approvvigionamento e le capacità produttive di GM, ha affermato la casa automobilistica in una nota ufficiale. L’accordo offre a GM l’opportunità di utilizzare la sua tecnologia elettrica in un altro settore oltre quello automobilistico, ha affermato Dan Nicholson, vicepresidente dell’elettrificazione globale e l’esperienza combinata di queste due imprese dovrebbe tradursi in future offerte di prodotti marini a emissioni zero. GM sta già lavorando all’elettrificazione e ai veicoli alimentati a idrogeno nei settori ferroviario, dei camion, difesa ed aerospaziale.

23 novembre: il gruppo Renault annuncia di aver concluso (a fine settembre 2021) un’operazione per l’acquisizione di una partecipazione di minoranza del 21% nel capitale di Whylot, azienda francese con sede nel dipartimento del Lot che ha sviluppato una tecnologia unica nel settore essenziale dei motori elettrici innovativi. L’ingresso nel capitale della startup transalpina consolida ulteriormente la partnership strategica che già esisteva tra le due aziende, annunciata a giugno 2021 per sviluppare ed industrializzare su larga scala un motore elettrico a flusso assiale per il settore automotive. Questa tecnologia sarà applicata ai gruppi motopropulsori elettrificati ed elettrici, con l’obiettivo principale di ridurre i costi per i gruppi motopropulsori ibridi, abbassando, al tempo stesso, le emissioni di CO2 di 2,5 g/km secondo la norma WLTP (per auto dei segmenti B/C). Il gruppo Renault afferma che sarà il primo costruttore generalista a produrre un motore elettrico a flusso assiale su grande scala a partire dal 2025. Motori con queste caratteristiche e ad alte prestazioni hanno già attirato costruttori di vetture con caratteristiche sportive per modelli ibridi oppure al 100% elettrici, tra cui Ferrari e Mercedes-Benz; la stella a tre punte ha inoltre acquisito la britannica YASA, concorrente di Whylot. Secondo i partner francesi l’acquisizione di una quota del capitale consentirà al gruppo Renault e a Whylot di posizionarsi nel corso dei prossimi anni come leader dello sviluppo ed industrializzazione di motori elettrici innovativi, accompagnando la fortissima crescita del mercato dei veicoli elettrificati in Francia ed in Europa, ma al contrario delle case premium che abbiamo citato i tecnici e progettisti d’Oltralpe indicano per questi innovativi propulsori caratteristiche anche di accessibilità, che dovrebbero renderli competitivi su modelli dai grandi numeri.

23 novembre: Volvo Cars ha investito nella startup di tecnologie ottiche e di imaging Spectralics attraverso Volvo Cars Tech Fund, il suo fondo di investimento di venture capital. L’operazione le consente di accedere a una tecnologia promettente in una fase iniziale di sviluppo che potrebbe contribuire a rendere le auto più sicure e a rivoluzionare l’esperienza degli utenti a bordo, ha commentato la casa nel proprio annuncio. L’israelina Spectralis vanta un’esperienza acquisita precedentemente nello sviluppo di tecnologie aerospaziali, crea innovative infrastrutture ottiche e di imaging che includono materiali, hardware e software e abilitano un’ampia gamma di funzionalità ottiche avanzate. Una delle sue tecnologie più promettenti è il Multi Layer Thin Combiner o MLTC: un nuovo tipo di pellicola ottica sottile applicabile a superfici trasparenti di tutte le forme e dimensioni. Integrata nel parabrezza o nei finestrini di un’auto, questa tecnologia potrebbe essere usata per sovrapporre immagini sul vetro. Qualora utilizzata su un parabrezza, la tecnologia potrebbe creare un nuovo genere di head-up display ad ampio campo visivo, in grado di trasmettere un senso di distanza quando gli oggetti virtuali vengono sovrapposti all’ambiente reale, contribuendo così un’esperienza coinvolgente e sicura. Altre possibili applicazioni della tecnologia includono filtri avanzati per varie applicazioni, sensori di rilevamento nell’abitacolo, telecamere con visione frontale a prova di angolo cieco e proiezioni olografiche digitali. Spectralics ha partecipato al programma MobilityXLab a Göteborg, in Svezia, e fa parte del network DRIVE a Tel-Aviv, entrambi acceleratori per startup con idee promettenti in grado di aprire nuovi orizzonti nel settore della mobilità. Volvo Cars è un partner di primo piano in entrambe le iniziative dal 2017.

24 novembre: non è passato moltissimo tempo da quando alcuni membri fondatori come Porsche e Audi sembravano voler prendere le distanze da Ionity, il consorzio per la ricarica ultra-veloce. Ma ora la rete europea viene fortemente rilanciata dall’ingresso di un partner con le spalle molto larghe come il super-fondo di investimento BlackRock. Grazie al denaro fresco (€500 milioni) proveniente dalla piattaforma Global Renewable Power, che fa capo appunto a BlackRock, l’operatore di ricarica finora concentrato sullo sviluppo di una rete sui grandi assi autostradali promette di installare non meno di 7.000 colonnine HPC in oltre 1.000 postazioni entro il 2025. Attualmente sono 1.526, distribuite su 385 postazioni in 24 paesi europei; pertanto in solo quattro anni Ionity aumenterebbe il numero dei suoi impianti del 360%. Gli altri azionisti (BMW, Ford, Hyundai-Kia, Daimler, Volkswagen, Audi e Porsche) hanno integrato la raccolta fondi con ulteriori €200 milioni, con un totale di €700 milioni da investire che consentirà adesso a Ionity di uscire anche al di fuori del suo abituale territorio delle autostrade, così installandosi anche più vicino alle grandi città e sulle strade nazionali più trafficate, entrambi potenziali strumenti di crescita dei ricavi e dei profitti. Le stazioni esistenti non saranno però dimenticate, , secondo il consorzio, caso mai ampliate in base al traffico che generano. Il network sembra anche prendere esempio da Tesla (ma anche da Porsche e da Audi) per annunciare l’arrivo di una nuova tipologia di stazione denominata Oasis, che non è ancora stata delineata nei dettagli ma in pratica sembra puntare ad offrire spazi da lounge alla clientela di particolari abbonamenti o di case premium, in grado probabilmente di proporre una gamma di servizi di ristorazione ed altri comfort.

24 novembre: attraverso Koch Strategic Platforms, il conglomerato notissimo per l’attività nel settore gas and oil nonché per essere stato uno dei principali finanziatori della narrativa che nega o minimizza il cambiamento climatico, amplia ulteriormente il proprio portafogli di investimenti nei settori essenziali alla transizione energetica. Questa volta il fondo investirà $100 milioni nella società estrattiva Standard Lithium, l’ultimo investimento nella catena del valore essenziale al settore delle batterie di questa divisione fondata solo di recente. Attraverso questo fondo le Koch Industries di Wichita continuano ad ampliare sotto traccia la presenza di capitale in startup collegate alla transizione alla sostenibilità, tra le quali figurano già l’azienda impegnata a sviluppare processi ed impianti per il riciclo delle materie prime Li-Cycle e la startup delle celle con elettroliti solid state Solid Power. Lo scorso ottobre Koch Strategic Platforms aveva messo in piedi a sorpresa una joint venture con la startup norvegese delle batterie Freyr, che punta a realizzare una gigafactory per la produzione di celle agli ioni di litio negli Stati Uniti. Secondo i calcoli della società di consulenza Benchmark Mineral intelligence gli investimenti Koch collegati al settore delle batterie e alla sua catena della fornitura ormai superano il mezzo miliardo di dollari.

25 novembre: quanto stia interessando il litio come materia prima essenziale lo si capisce sempre meglio anche dall’improvviso interesse di neofiti come Tsingshan Holding Group. Quest’azienda cinese si è fatta larga nel settore del nichel aumentando rapidamente la produzione in Indonesia e proveniendo dalla produzione di acciaio inossidabile. Grazie a processi a basso costo è riuscita a diventare il primo produttore mondiale di nichel nel 2018 grazie al suo uso pionieristico di ghisa di nichel di bassa qualità. La società cinese insieme al partner Chengxin Lithium Group produrranno 60.000 tonnellate l’anno in un nuovo impianto di lavorazione del litio in Indonesia, afferma Chengxin in un documento aziendale: si tratta del primo annuncio di un tale genere di impianto nel paese asiatico. In aggiunta alla produzione di nichel e cobalto per batterie già in fase di sviluppo presso i suoi siti indonesiani, le forniture di litio renderebbero Tsingshan un importante produttore globale di tre ingredienti chiave necessari per le batterie. Tsingshan secondo i documenti ufficiali risulta possedere il 35% del progetto e Chengxin il 65%. I partner utilizzeranno risorse proprie per il 30% del finanziamento di un impianto da $350 milioni, col restante 70% proveniente da prestiti. A differenza del nichel e del cobalto, che si trovano vicino ai siti di produzione e raffinazione di Tsingshan in Indonesia, nel paese non ci sono depositi di litio noti. Ciò significa che i partner dovranno cercare all’estero la fornitura di minerali ricchi di litio: il più vicino sarebbe lo spodumene australiano. Ma proprio Tsingshan punta alla produzione annuale di 24.000 tonnellate di carbonato di litio in Argentina, dopo aver finanziato il progetto della francese Eramet e si attrezza per produrre materiali per batterie al litio ferro fosfato (LFP) in Indonesia con Jiangsu Lopal Tech Co Ltd. Quanto alle opportunità a valle della produzione, il litio di Tsingshan farebbe aumentare le ambizioni del governo indonesiano di diventare leader nella catena di approvvigionamento dei veicoli elettrici, dopo gli investimenti nel paese di produttori di batterie LG Chem e CATL. Non guasta, per incoraggiare i protagonisti, che la settimana si sia chiusa il 26 novembre con la quotazione dei contratti sul carbonato di litio con raffinazione battery grade che in Cina ha superato per la prima volta i 200.000 yuan ($31,305) alla tonnellata, una crescita di quasi il 360% su base annua.

26 novembre: WeLion New Energy Technology, società che già fornisce le prime batterie con elettroliti semi-solidi alla startup dei veicoli elettrici NIO, è riuscita a raccogliere nuovi fondi per 500 milioni di yuan ($78,2 milioni) da investitori strategici, tra cui il gigante delle telecomunicazioni Huawei Technologies e il gruppo degli smartphone Xiaomi; denaro fresco che utilizzerà per finanziare un progetto non meglio specificato del valore di 5 miliardi yuan CNY (corrispondenti a $782,3 milioni). Huawei, Xiaomi e la società di private equity Shunwei Capital hanno concordato di investire nella pechinese WeLion ad agosto e Xiaomi ha avviato il processo di transazione, afferma il report, citando fonti dirette. Non sono stati dati importi e un manager di WeLion ha rifiutato di commentare. WeLion, che si è occupata di computer, reti di comunicazione ed elettronica di consumo, è l’unico produttore di batterie allo stato solido ad utilizzare la tecnologia del Laboratorio di Energie Rinnovabili presso l’Istituto di Fisica dell’Accademia Cinese delle Scienze. Ha attualmente tre siti di produzione a Pechino, Liyang, e Huzhou.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Ionity