BUSINESS

Il briefing sul business che cambia la mobilità: 2 – 8 agosto 2021

7 giorni di accordi, investimenti e operazioni con protagonisti Be Charge, Blackstone Resources, ENI, Grob-Werke, IBU-Tec, Mercedes-Benz, Renault, SK Innovation, Vulcan Energy

2 agosto: un accordo appena stretto tra gruppo Mercedes-Benz e Grob-Werke, già partner industriale di Stoccarda di lunga data, aiuta a precisare e chiarificare come nel campo della produzione di batterie, nello specifico per quanta riguarda l’assemblaggio di celle e moduli, non si possa lasciare spazio all’improvvisazione e gli impianti vadano pianificati con largo anticipo. Infatti l’accordo siglato di fresco dai due partner non manca di sottolineare come il risultato della collaborazione produrrà batterie che andranno a trovare posto in veicoli Mercedes-EQ a partire dal 2025. Grob-Werke pertanto emerge come uno dei pilastri della strategia della stella a tre punte che, come annunciato lo scorso luglio, prevede di creare otto fabbriche di batterie globali. La collaborazione potrebbe anche riguardare, oltre alla manifattura in sé, anche la progettazione e realizzazione di una cella standardizzata, a cui i vertici Mercedes-Benz hanno accennato il mese scorso con un riferimento alla possibilità d’uso in fino al 90% della futura gamma di veicoli passeggeri e furgoni della casa sveva.

2 agosto: a due settimane dalla firma di un contratto con LG Energy Solution, Vulcan Energy trova un secondo cliente di alto profilo per il suo litio che proverrà dall’impianto di estrazione di un sito geotermico nell’Alta Valle del Reno. Si tratta di Renault, che è interessata a ottenere a partire dal 2026 tra le 6.000 e le 17.000 tonnellate di litio ad alta purezza e quindi adatto all’uso un batterie per veicoli elettrici. Quello con il gruppo coreano si riferiva a regime a una capacità tra le 5.000 tonnellate iniziali e 10.000 a regime. Renault ha anche precisato quale tipo di risparmio sulle emissioni il contratto le consentirà di mettere a frutto. Per un pacco batterie equivalente a quello della Zoe R135 ovvero con capacità di 50 kWh, un importo compreso tra 300 e 700 chili di CO2: un vantaggio che si espliciterà proprio nella fase ad alto livello di emissioni di un ciclo di vita completo (o LCA come lo chiamanoo gli addetti ai lavori) di un veicolo elettrico.

4 agosto: dopo lunghe settimane di voci al riguardo, SK Innovation conferma che procederà allo spinoff delle divisioni batterie e petrolio, che dovrebbero chiamarsi rispettivamente SK Battery e SK E&P a partire dal 1 ottobre, salvo conferma dell’assemblea degli azionisti il mese prossimo. SK Battery si occuperà principalmente di batterie per veicoli ma anche di economia circolare per il riciclo delle materie prime delle celle a fine vita (con un impianto da 60.000 tonnellate di litio l’anno che dovrebbe lavorare dal 2025) nonché di ESS. Un altro spinoff simile era stato effettuato a dicembre 2020 dalla rivale LG Chem che aveva dato vita a LG Energy Solution. Entrambi i gruppi coreani hanno deciso di conservare peraltro il controllo delle nuove entità. SK Battery nell’attuale portafoglio ordini deve realizzare celle per una capacità di 1.000 GWh e per riuscirci ha previsto di portare la capacità annuale del gruppo a 85 GWh nel 2023 e 500 GWh a fine decade. L’ambizioso piano di crescita di SK Battery (che sarà anche coinvolta in una joint venture americana con Ford battezzata Blue Oval SK) richiederà investimenti annui compresi tra l’equivalente di $1,75 e $2,62 miliardi l’anno.

4 agosto: una sussidiaria tedesca del gruppo multinazionale delle commodities Blackstone Resources firma un accordo di cooperazione con IBU-Tec Advanced Materials. Si tratta di una società con sede a Weimar che produrrà grazie al contratto materiali per catodi a base ferrosa LFP destinati all’impianto Blackstone di Döbeln, anche questo in Germania la cui realizzazione il gruppo aveva annunciato nell’ottobre 2020. Qui saranno impiegate tecnologie brevettate che includono stampa 3D per materiali che sono destinati a celle LFP dalla densità di energia gravimetrica di 220 Wh/kg, elevata per questo tipo di chimica del catodo. La dote che IBU-Tec Advanced Materials equivarrà a quanto occorre per una capacità di circa 2 GWh annui, non elevata in assoluto ma una presenza da non trascurare se si pensa che fino a pochi mesi fa la presenza di produttori occidentali in questo settore a schiacciante presenza cinese era molto marginale.

5 agosto: ENI, attraverso ENI gas e luce sottoscrive un accordo per acquisire il 100% del capitale di Be Power S.p.A., che attraverso la controllata Be Charge è il secondo operatore italiano con circa 5.000 punti ricarica per veicoli elettrici collocati sul suolo pubblico. Eni gas e luce aveva già dallo scorso febbraio un accordo di co-branding delle colonnine di ricarica Be Charge e così si avvia a diventare un operatore primario aggiungendo una rete fitta che interessa il suolo pubblico nazionale a quelle su suolo privato ad accesso pubblico e alle stazioni di servizio ENI. Con questo accordo il gruppo del cane a sei zampe sembra anche segnalare che la rete di pompe possa diventare più generosa nel proporre colonnine di quanto non sia attualmente. Da parte sua Be Charge nel proprio business plan aveva in mente di passare da 5.000 punti di ricarica installati, di cui 3.633 già attivi a fine luglio, a 30.000 entro il 2025. Solo nel primo semestre 2021 la società aveva attivato quasi 1.700 punti di ricarica, con l’Emilia-Romagna come regione maggiormente interessata dall’attività, 352 postazioni, seguita da Lombardia (264), Veneto (242) e Piemonte (174).

Credito immagine di apertura: ufficio stampa Daimler AG