BUSINESS

7 giorni di affari e accordi che cambiano la mobilità: 18 – 25 giugno 2023

I protagonisti della settimana: CYVN Holdings, Ford, Foxconn, IMCO, LPO, Mazda, NIO, Northvolt, Panasonic Energy, Stellantis,

20 giugno: Stellantis e Foxconn annunciano la creazione di SiliconAuto, una joint venture paritetica per lo sviluppo e la vendita di chip, specializzati in particolare negli usi automotive. SiliconAuto avrà sede in Olanda e esordirà nel 2026 con un team di gestione composto da manager di entrambi i soci fondatori. Nella joint venture sfocia un accordo firmato nel 2021 per sviluppare la famiglia di semiconduttori per applicazioni automobilistiche, mentre un’altra joint venture dei due partner denominata Mobile Drive sta lavorando in parallelo allo sviluppo di abitacoli smart. I primi rapporti tra le parti erano ancora precedenti, grazie all’attività di quella che si chiamava ancora FCA. SiliconAuto è destinato dalle due società madri a diventare la fonte di semiconduttori per il numero crescente di funzioni e moduli controllati da computer nelle auto, in particolare quelli necessari ai veicoli elettrici. Nessun ulteriore dettaglio sui chip è stato fornito nella nota di accompagnamento salvo dire che saranno “realizzati su misura per la nuova generazione di piattaforme di veicoli dell’industria automobilistica” e pronti per la consegna nel 2026. Attraverso SiliconAuto i partner intendono stabilizzare la loro futura domanda di semiconduttori, ma cercano anche la commercializzazione presso terzi. Specificamente menzionato è l’uso in STLA Brain di Stellantis, un nuovo software e un’architettura elettrica/elettronica con opzioni per gli aggiornamenti via etere. È già noto che Stellantis vuole portare ulteriori servizi nell’auto attraverso collaborazioni con fornitori come Foxconn e Amazon.

20 giugno: Northvolt riceverà $400 milioni di capitale fresco dal fondo Investment Management Corporation of Ontario (IMCO), coi canadesi che hanno sottoscritto una emissione di obbligazioni convertibili. Il nuovo capitale ha lo scopo di consentire a Northvolt di espandere la sua produzione di celle prima di un possibile ingresso in borsa e per finanziare una nuova fabbrica in Germania e, secondo quanto riferito, anche una fabbrica in Canada insieme alla sua controllata Cuberg. Quest’ultimo progetto, in particolare, dovrebbe ricevere un impulso dall’investimento del fondo pensione canadese. Per IMCO i $400 milioni sarebbero il più grande investimento in Europa fino ad oggi, secondo l’agenzia di stampa Reuters, a cui Rossitsa Stoyanova, Chief Investment Officer di IMCO, ha confermato l’appoggio a Northvolt in un’intervista. Secondo notizie di stampa precedenti, Northvolt potrebbe essere valutata oltre $20 miliardi in una IPO, l’equivalente di circa €18,3 miliardi. Dal 2017, Northvolt ha raccolto oltre $8 miliardi in debito e capitale proprio per coprire sia lo sviluppo e la costruzione di impianti di produzione che i costi delle materie prime negli acquisti. Entro il 2030, l’azienda mira a raggiungere una capacità produttiva di 150 GWh e intende fornire celle di batterie con un’impronta di CO2 particolarmente bassa, che interessa a un portafoglio clienti che include già BMW, Volkswagen e Volvo.

20 giugno: NIO ha ricevuto oltre $1 miliardo da un fondo governativo di Abu Dhabi con cui rafforzare il proprio bilancio, dopo aver firmato un accordo di sottoscrizione di azioni con la società di investimento di Abu Dhabi CYVN Holdings attraverso un’ulteriore nuova emissione di azioni e il trasferimento di azioni da un attuale azionista. CYVN Holdings è una società-veicolo di investimento a maggioranza del governo di Abu Dhabi, focalizzata a partecipare alla crescita del settore della mobilità avanzata e smart e collabora coi leader globali e startup promettenti. L’investitore sottoscriverà un totale di $738,5 milioni in contanti per 84.695.543 azioni ordinarie di Classe A di nuova emissione di NIO a un prezzo di acquisto di $8,72 per azione. La transazione è soggetta alle consuete condizioni di chiusura e dovrebbe concludersi all’inizio di luglio. CYVN Holdings ha accettato di non vendere, trasferire o cedere alcuna azione acquisita nella transazione di investimento per sei mesi dopo la chiusura, secondo la dichiarazione di NIO. Inoltre, CYVN Holdings ha stipulato un accordo di acquisto di azioni con un’affiliata di Tencent, colosso di internet già azionista di NIO, per l’acquisto di 40.137.614 azioni ordinarie di Classe A. L’investimento di CYVN Holdings in NIO equivale a $1,089 miliardi, secondo i calcoli della stampa specializzata cinese. Al completamento dell’operazione di investimento e del trasferimento di azioni secondarie, CYVN Holdings deterrà circa il 7,0% delle azioni totali emesse e in circolazione del costruttore.

21 giugno: Panasonic Energy e Mazda confermano l’inizio di colloqui coi quali avviare una partenership a medio-lungo termine per la fornitura di celle cilindriche ai veicoli elettrici della casa di Hiroshima. Le parti sono interessate a una collaborazione su batterie agli ioni di litio prodotte negli stabilimenti Panasonic Energy in Giappone e Nord America, e a sua volta Mazda installerà le celle fornite su veicoli al 100% elettrici il cui lancio è previsto per la seconda metà del decennio. Sebbene la nota stampa sia accompagnata da immagini di vari formati di celle cilindriche (che potete vedere nella foto di apertura), dai più comuni 2170 a quelle 4680 di grandi dimensioni nate dalla spinta di Tesla verso questo fattore-forma, non viene chiarito su quale formato si orienti la scelta dei progettisti della casa auto giapponese. Masahiro Moro, Director e Senior Managing Executive Officer nella nota Mazda, dichiara: “nell’ambito delle nostre iniziative per l’elettrificazione, Mazda sta lavorando su tre fasi con i suoi partner per rispondere in modo flessibile ai cambiamenti di tendenza delle normative, alle esigenze dei consumatori e in altre aree. Siamo lieti di collaborare con Panasonic Energy, che è stata un pioniere nelle batterie agli ioni di litio per auto, sviluppando prodotti di alta qualità. Continueremo a contribuire al contenimento del riscaldamento globale attraverso varie iniziative, compresa la nostra strategia di elettrificazione”. I due partner non hanno indicato a partire da quando la fornitura potrebbe iniziare, in caso di positiva conclusione dei colloqui appena confermati.

22 giugno: il programma governativo degli Stati Uniti che finanzia imprese nell’ambito dell’energia e dell’innovazione emette un prestito condizionale da $9,2 miliardi a beneficio di Ford Motor Co., per la costruzione di tre Gigafactory di batterie. Si tratta del più grande sostegno pubblico ricevuto da una casa auto americana dall’epoca dei salvataggi di General Motors e Chrysler all’apice della crisi finanziaria del 2009 e diventa una sorta di picco nella politica industriale voluta dall’amministrazione di Joe Biden per aiutare i produttori americani a recuperare lo svantaggio accusato rispetto alla Cina in molte tecnologie verdi. Le nuove fabbriche sono già in costruzione nel sud degli Stati Uniti, in Kentucky e Tennessee, grazie a una joint venture chiamata BlueOval SK, di proprietà della casa automobilistica di Dearborn e del gruppo coreano delle batterie SK On. La costruzione di tre fabbriche (più un’unità di assemblaggio Ford adiacente) ha un costo stimato di $11,4 miliardi. BlueOval ha ricevuto in precedenza sussidi da entrambi i governi statali. Ciò significa che i contribuenti fornirebbero alla fine i finanziamenti a basso interesse per quasi tutti i costi. Il Loan Programs Office che eroga il prestito sta pianificando con $400 miliardi da spendere per la tecnologia pulita di creare un boom manifatturiero sulla scia della normativa IRA approvata lo scorso anno. Oltre 100 progetti di produzione di batterie e veicoli elettrici sono annunciati o già avviati negli Stati Uniti: rappresentano circa $200 miliardi di dollari di investimenti totali. Il Loan Programs Office ha erogato quasi $33 miliardi negli ultimi 14 anni e nel 2010 ha fatto un prestito determinante per la riuscita di Tesla: in una fase critica in cui la società di Elon Musk stentava ad avviare la produzione della Model S, con $465 milioni in finanziamenti federali, ha potuto avviare la fabbrica di Fremont, è diventata pubblica ed è ora la casa automobilistica a maggior capitalizzazione globale. Il numero uno dell’agenzia governativa Jigar Shah con l’agenzia Bloomberg ha sottolineato che l’obiettivo del suo programma non è l’innovazione, ma quello di far crescere le catene di approvvigionamento produttive negli Stati Uniti.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Panasonic Energy