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L’«Apple-car» esiste, ma la prima l’ha costruita Xiaomi…

La cinese Xiaomi taglia per prima quel traguardo a cui ambivano anche a Cupertino i rivali nel settore degli smartphone: ora vorrebbe diventare una delle prime cinque aziende auto globali in 15-20 anni

Per quanto tempo abbiamo periodicamente assistito al riemergere di voci sul lancio di una formidabile Apple-car? La casa americana non ha mai confermato l’interesse per un settore auto che avrebbe dovuto lasciare a bocca aperta, con un modello probabilmente elettrico e probabilmente a guida autonoma.

Di quel piano non ha mai nemmeno ammesso che si chiamasse davvero Project Titan. A quell’auto però hanno lavorato tanti protagonisti dell’innovazione che poi sono finiti altrove, dall’ex-Porsche e Audi Alex Hitzinger al fondatore e oggi chief technology officer del produttore di batterie ibride ONE Mujeeb Ijaz.

Invece il gigante cinese degli smartphone ha appena lanciato il suo primo modello auto, costruito dalla divisione Xiaomi EV: si chiama SU7. Intende collocarsi nella fascia premium, come suggeriscono i confronti fatti durante la presentazione che indicano come rivali Porsche Taycan o Tesla Model S; ma Xiaomi non ha annunciato prezzi nel corso dell’evento.

L’azienda aveva annunciato ambizioni nell’automotive circa tre anni fa, nel 2021, direttamente per bocca del fondatore e CEO Lei Jun, che allora aveva anticipato investimenti per 10 miliardi di yuan (circa $1,4 miliardi) per l’espansione nel nuovo settore. L’evento odierno tenuto a 1.000 giorni di distanza da quell’annuncio sfocerà nella produzione di serie nel primo semestre del 2024.

“Xiaomi vuole diventare una delle prime 5 aziende automobilistiche al mondo nei prossimi 15-20 anni”, ha dichiarato il CEO all’inizio della conferenza. Considerato il rispetto della roadmap può essere il caso di prenderlo sul serio: al contrario di chi in passato è stato troppo ambizioso ed arrogante.

Come avvenuto al gruppo Evergrande, che nel presentare la divisione automotive a suo tempo aveva dichiarato di voler diventare un produttore leader di auto elettriche entro un lustro. Invece dopo il tracollo della divisione immobiliare si dibatte da tempo sull’orlo della bancarotta: quindi delle sue auto elettriche Hengchi non si sente più parlare.

Xiaomi EV SU7 ha impianto da 875V con una batteria CATL Qilin dalla capacità di 101 kWh adeguata per fornire un’autonomia massima di 800 chilometri. La versione a trazione integrale, battezzata SU7 Max, avrà una potenza di 475 kW e coppia massima di 838 Nm, buona per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,78 secondi e una velocità massima di 265 km/h.

Il modello base a trazione posteriore sarà mosso dal motore elettrico (chissà perché chiamato… V6) sviluppato internamente da Xiaomi con una potenza di 220 kW e una coppia massima di 400 Nm. Può scattare da 0 a 100 km/h in 5,28 secondi. Avrà una batteria con una capacità di 73,6 kWh, che fornirà un’autonomia di 668 chilometri secondo lo standard CLTC, leggermente più ottimista del nostro WLTP.

Ai valori di autonomia contribuisce un’aerodinamica che vanta un coefficiente di resistenza di solo 0,195, misurato col modello privo di sensori laser per la guida ad elevata automazione. La casa non ha rivelato i valori per i modelli con i LiDAR integrati nella carrozzeria, dalle linee molto pulite che hanno reminiscenze di modelli di successo Mazda e Toyota (di altri decenni).

La batteria grazie all’architettura ad alto voltaggio può ricaricare l’energia necessaria a percorrere 390 chilometri in 10 minuti, meglio di quanto possa fare Tesla Model S. In solo 5 minuti SU7 può aggiungere quel che occorre per fare 220 chilometri e in 15 minuti, 510 chilometri.

Xiaomi EV SU7 è leggermente più lunga della Porsche Taycan: le sue dimensioni sono di 4.997 mm di lunghezza, 1963 mm di larghezza e 1.455 mm di altezza, con passo di tre metri esatti. L’auto avrà un rispettabile frunk da 105 litri, mentre nel bagagliaio la capacità dichiarata è di 517 litri.

All’interno dell’auto c’è uno schermo di controllo centrale da 16,1″ con risoluzione 3K, un quadro strumenti da 7,1″ per il guidatore e due schermi nella parte posteriore per i passeggeri, tablet Xiaomi Mi Pad. Alla navigazione si può accedere via head up display. (credito foto: screenshot da presentazione Xiaomi)

Il sistema operativo dell’abitacolo sarà ovviamente l’HyperOS realizzato internamente dalla casa cinese, alimentato da Qualcomm Snapdragon 8295; considerato che si tratta del sistema operativo tutti i gadget dell’eco-sistema Xiaomi, non dovrebbe mai mettere in difficoltà la clientela nella transizione telefono/auto. Lei Jun ha promesso che anche coi prodotti Apple gli utenti avranno un’ottima esperienza con le auto Xiaomi EV: generoso, perché dopotutto è arrivato prima della casa di Tim Cook a presentarne una…

Il sistema di guida ad elevata automazione e quello di sicurezza ADAS, Xiaomi Pilot, è alimentato da due chip Nvidia Orin-X con una potenza di calcolo di 508 TOPs. Il costruttore cinese al contrario di quanto avviene sulla futura rivale Tesla Model S riceverà input da un LiDAR, oltre che da 3 radar, 11 telecamere HD e 12 sensori a ultrasuoni.

Il sistema di guida autonoma previsto includerà da subito la guida autostradale ad elevata automazione, le funzioni di parcheggio autonomo e la chiamata dell’auto. Promessa entro fine 2024 anche l’opzione per la guida in città in oltre 100 località cinesi.

Credito foto di apertura: screenshot da presentazione Xiaomi