BUSINESS

7 giorni di business nella mobilità: 17 – 24 dicembre 2023

Protagonisti della settimana: Bird, Eramet, Hyperloop One, Li Auto, STMicro, Vibrantz Technologies

19 dicembre: Eramet e Vibrantz Technologies annunciano un accordo decennale in base al quale Eramet al partner fornirà minerale di manganese, una materia prima essenziale utilizzata nel portafoglio di tecnologie al manganese di Vibrantz per le batterie agli ioni di litio e altre applicazioni. L’accordo estende 20 anni di collaborazione tra le aziende per creare una filiera affidabile per la produzione di solfato di manganese di Vibrantz utilizzata nella produzione di batterie per veicoli elettrici, proprio mentre alcuni produttori di celle considerano di aumentare la quota del minerale nei catodi, rispetto ai più costosi nichel e cobalto. Il minerale di Eramet proverrà dalla sua miniera del Gabon, destinata al processo di audit della Initiative for Responsible Mining Assurance (IRMA) per allineare le operazioni alle migliori pratiche. A inizio 2023 Vibrantz ha annunciato che sta costruendo un impianto pilota per la lavorazione solfato di manganese ad alta purezza (HPMSM) per batterie a Tampico, in Messico: dovrebbe essere operativa nel 2026 per servire il mercato americano. Nei prossimi tre anni, si prevede che l’espansione aumenterà la capacità HPMSM del fornitore fino a 45.000 tonnellate all’anno, quantità adeguata ad alimentare due milioni di veicoli elettrici. Vibrantz è l’unico produttore occidentale esperto di HPMSM, produce già vari prodotti chimici a base di manganese su larga scala e produce HPMSM presso il suo impianto chimico di manganese a Saint-Ghislain, in Belgio.

20 dicembre: sono passati solo poco più di due anni tra la quotazione a Wall Street e l’amministrazione controllata per l’azienda della micro-mobilità Bird che questa settimana ha fatto ricorso alla possibilità di ristrutturazione e protezione dai creditori nota in America come Chapter 11. Bird Canada e Bird Europe non sono toccate dalla misura di cui la capogruppo si è avvalsa e quindi secondo una nota ufficiale “continueranno a operare normalmente”. All’apice della gloria Bird ha raccolto oltre $275 milioni nel 2019 ed era stata valutata $2,5 miliardi dagli investitori. La società ha stipulato un accordo di “stalking horse“, che stabilisce un limite minimo per il valore di Bird, con i suoi finanziatori esistenti, secondo un comunicato. Bird ha dichiarato che utilizzerà la procedura fallimentare per facilitare una vendita dei suoi beni, che prevede di completare entro i prossimi 90-120 giorni. La procedura fallimentare di Bird arriva dopo che la borsa di New York ha delistato la società a settembre: Bird non era riuscita a rispettare i requisiti di Wall Street dopo che non è stata in grado di mantenere la sua capitalizzazione di mercato sopra i $15 milioni per 30 giorni consecutivi.

21 dicembre: Hyperloop One si appresta a chiudere defintivamente. Si trattava di una delle poche startup di questo ramo della mobilità ancora attive: un tempo sostenuta dal Virgin Group di Richard Branson, tentava di dare vita a un’idea che Elon Musk ha presentato per la prima volta in un white paper nel 2013, forse principalmente perché come molti imprenditori ultra-conservatori detesta il trasporto pubblico e in particolare l’alta velocità ferroviaria. In un’era come quella in cui l’easy money era realtà, la startup aveva raccolto e speso centinaia di milioni di dollari dalla sua fondazione nel 2014, lavorando su un’idea che prevedeva di costruire tubi sottovuoto per spedire persone ad altissima velocità a centinaia di chilometri di distanza. A parte una manciata di demo tecniche e di tracciati di prova, l’idea non è decollata. L’uscita dal capitale di Hyperloop One di Branson era stata l’inizio del declino e nel 2022 con l’operatore portuale di Dubai DP World che aveva ottenuto il controllo di maggioranza della startup l’attenzione si era spostata dal trasporto passeggeri a quello merci, tagliando metà del personale all’epoca e abbandonando i legami con Virgin. A DP World resterà con la proprietà intellettuale di Hyperloop One, riporta l’agenzia Bloomberg, mentre il resto dei suoi asset, tra cui una pista di prova vicino Las Vegas, saranno venduti.

22 dicembre: la prossima piattaforma al 100% elettrica a 800V della giovane casa cinese Li Auto utilizzerà la tecnologia MOSFET SiC da 1200 V di terza generazione della franco-italiana STMicro. Finora Li Auto ha venduto con successo e anche con record recenti sul mercato nazionale modelli con range extender. Ma da tempo ha confermato che entrerà anche nel settore dei BEV, col primo modello chiamato Mega che è stato messo in prevendita dal 17 novembre scorso. Il garantire prestazioni elevate ed efficienza con l’architettura dei veicoli al 100% elettrici (come ha scoperto per prima Tesla) avviene con più facilità quando si fa affidamento a un uso estensivo di MOSFET a carburo di silicio, anzitutto negli inverter. Secondo quanto afferma STMicro l’azienda detiene oltre il 50% del mercato globale dei MOSFET SiC, con una produzione che coinvolge anche la fabbrica italiana di Catania. Il SiC 1.200V di STMicro ha una frequenza di commutazione, una tensione di rottura e una resistenza termica molto elevate, che migliorano le prestazioni e l’efficienza energetica dei transistor di potenza, il che è particolarmente importante nei modelli BEV. Li Auto aveva costituito una joint venture col produttore cinese di semiconduttori Sanan Semiconductor nel marzo 2022 per lo sviluppo e la produzione di chip SiC e ad agosto del 2022, Li Auto ha dichiarato di aver avviato la costruzione della sua base di ricerca e sviluppo e produzione di semiconduttori di potenza a Suzhou, nella provincia di Jiangsu, che si concentrerà principalmente sulla ricerca e sviluppo e sulla produzione di moduli di potenza SiC per semiconduttori di terza generazione, e lì probabilmente avverrà l’assemblaggio in moduli dei chip STMicro.

Credito foto di apertura: Wikimedia Commons