La settimana nel business della mobilità: 29 ottobre – 4 novembre 2023
I protagonisti degli ultimi 7 giorni: AMP, Appian, Ford, Göteborg Energi Nät, Hawa Technologies, Toyota, Urbix, Volvo Cars
30 ottobre: in questa fase di economia globale che rallenta e di stretta monetaria sono molte le aziende giovani che soffrono e nell’elenco figura anche la francese Nawa Technologies, passata dallo sviluppo di moto elettriche alla ricerca su batterie molto innovative. Così innovative che quando i proprietari della società provenzale hanno dovuto rassegnarsi a passare la mano due offerte si sono fatte avanti in competizione tra loro. Il tribunale di Aix-en-Provence a cui era stata affidata l’azienda in amministrazione controllata, ha deciso di scegliere il fondo di investimento Kouros di Alexandre Garese, già specializzato in industria green e in passato investitore nella startup. Battute le offerte di Bpifrance e della famiglia Mulliez che erano appoggiati dai direttore generale e finanziario di Nawa. Nawa Technologies tre anni fa aveva presentato un elettrodo formato di nanotubi al carbonio allineati verticalmente adatto ad essere rivestito di materiali attivi (litio o zolfo, sodio eccetera) per ridurre drasticamente i percorsi degli ioni a pochi nanometri rispetto ai micrometri degli elettrodi convenzionali. Dal punto di vista pratico questo si traduce in una densità di potenza molto più elevata e nella possibilità di valori di carica e scarica raggiungibili molto più veloci senza pregiudicare la vita utile della cella.
30 ottobre: Appian e Urbix annunciano un investimento del fondo nello sviluppatore americano di tecnologia per la lavorazione della grafite. Oltre all’investimento in Urbix, le parti hanno stipulato un JDA (accordo di sviluppo congiunto) per promuovere un impianto di lavorazione della grafite su scala commerciale utilizzando le capacità di lavorazione avanzate di Urbix. La tecnologia proprietaria Urbix utilizza un approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente per la produzione di CSPG, un materiale anodico necessario agli anodi delle celle che muovono i veicoli elettrici. Il metodo a basso costo di Urbix evita l’uso di acido fluoridrico e si traduce in rendimenti che superano gli standard del settore. Nell’ambito del JDA, Urbix prevede di completare il proprio modulo dimostrativo su scala commerciale, produrre i volumi di campioni richiesti per la validazione del prodotto in fase avanzata ed espandere il portafoglio clienti. I partner intendono rendere l’attività idonea a beneficiare di crediti d’imposta statunitensi sugli investimenti e sulla produzione ai sensi dell’Inflation Reduction Act approvato nell’estate 2022, legge il cui intento di stimolare una filiera più sicura per la produzione di veicoli elettrici e batterie è stato in qualche misura validato dal recente annuncio della Cina di limitare ulteriormente l’esportazione di grafite, materiale sul quale la nazione asiatica ha forte presa.
31 ottobre: proprio nella giornata di Halloween (ma non è uno scherzo…) Toyota annuncia un nuovo investimento di quasi $8 miliardi che aggiungerà circa 3.000 posti di lavoro al Toyota Battery Manufacturing North Carolina (TBMNC) portando l’investimento totale a circa $13,9 miliardi e l’organico a regime a 5.000 persone. Infatti per rispondere alla crescita della produzione di auto elettriche BEV e PHEV nella seconda decade altre otto linee di produzione di batterie si aggiungeranno gradualmente alle due precedentemente già annunciate, con un totale di dieci linee di batterie al 2030, per raggiungere una produzione totale di oltre 30 GWh all’anno. Nel 2021 Toyota in collaborazione con Toyota Tsusho aveva confermato Liberty come polo di produzione nordamericano delle batterie BEV/PHEV con un investimento iniziale di $1,29 miliardi e la creazione prevista di 1.750 nuovi posti. Il TBMNC, visibile nella foto di apertura, coprirà 7 milioni di piedi quadrati, equivalenti a 121 campi da football americano in cui verranno prodotte le batterie.
1 novembre: Ford ha acquisito Auto Motive Power (AMP), azienda californiana specializzata in soluzioni di gestione e ricarica di batterie ed energia. Dopo l’accordo AMP verrà integrata nella divisione auto elettriche Model E. Ciò include tecnologia, la maggior parte dei dipendenti e le strutture della startup di Santa Fe Springs, che in futuro opererà sotto il marchio Ford Model E. Il fondatore (l’avvio di AMP è del 2017) Anil Paryani adesso riferirà al capo dello sviluppo delle auto elettriche Alan Clarke presso Ford. Qui due vecchie conoscenze si incontrano di nuovo: Clarke e Paryani avevano lavorato insieme in Tesla per circa cinque anni. Ford vuole utilizzare la tecnologia AMP per promuovere lo sviluppo delle sue prossime auto elettriche, mentre non è chiaro se Ford stia già utilizzando i prodotti di Auto Motive Power per il software di ricarica e di gestione della batteria dei suoi attuali modelli elettrici, anche se, secondo i rapporti statunitensi, AMP ha affermato in passato di essere scelta dalla “la maggior parte dei migliori OEM elettrici del mondo”, ma i clienti non sono stati nominati. Non è noto quale impatto avrà l’acquisizione sugli altri clienti esistenti di AMP e quanto Ford ha pagato. Un portavoce Ford ha detto che la casa automobilistica assumerà “la maggioranza” dei dipendenti AMP.
2 novembre: Volvo Cars ha lanciato Volvo Cars Energy Solutions, una business unit che offrirà tecnologie e servizi per l’accumulo di energia e la ricarica, tra cui la ricarica bidirezionale, tecnologia che consente a un’auto equipaggiata di fornire energia extra dalla batteria di trazione a una rete compatibile, contribuendo a bilanciare la rete durante le ore di punta e a ridurre la necessità di elettricità generata da combustibili fossili. La nuova ammiraglia di Volvo Cars, il SUV al 100% elettrico EX90, sarà la prima Volvo dotata di tutto l’hardware e (nel corso del tempo) del software necessari per consentire la ricarica bidirezionale e l’accumulo diretto di energia dal fotovoltaico residenziale o delle PMI. Con Göteborg Energi Nät, la società di rete locale di Göteborg, città natale dell’azienda, la casa auto sta lanciando un programma-pilota vehicle-to-grid che mira a testare tali tecnologie V2G sulla rete energetica locale e in un ambiente domestico con clienti reali. Il progetto-pilota utilizza deliberatamente un wallbox AC a basso costo, perché contribuirà ad accelerare l’adozione su larga scala della tecnologia: mentre gli svedesi compiono il passo su un modello di fascia alta, c’è già chi si attrezza anche per modelli da grandi numeri. Gli attuali dati della flotta Volvo mostrano che la guida media giornaliera in Europa consuma meno di 10 kWh, mentre il 90% di tutti gli spostamenti giornalieri consuma meno di 20 kWh. Ciò significa che c’è ancora un’ampia capacità della batteria di riserva che può essere utilizzata per altri scopi. È qui che entra in gioco la ricarica bidirezionale che consente di restituire energia alla rete elettrica dalla batteria di un veicolo quando la domanda di elettricità è più elevata, a fronte di una compensazione.