AUTO

Dietro le quinte della quinta generazione Mini Cooper

Alla vigilia del Salone Auto di Monaco di Baviera che apre la settimana prossima viene svelata la quinta generazione Mini, la quarta da quando fa capo alla bavarese BMW: elettrica in arrivo a inizio 2024

Mini diventerà un marchio 100% elettrico entro il 2030 e da qui a fine decennio ci saranno non una, ma due nuove Mini Cooper. La prima, con motore a benzina, prodotta a Oxford. La seconda, elettrica e frutto della collaborazione con Great Wall Motor, arriverà dalla Cina e sarà basato su una piattaforma specifica. Disponibile in due versioni, E e SE, la Mini connessa sarà lanciata all’inizio del 2024 in versione 3 porte, mentre il pubblico la vedrà in anteprima in questi giorni all’IAA 2023.

Nel frattempo la nuova Cooper non snobba il motore a combustione che riprende l’attuale 1.5 a tre cilindri sulle prossime Cooper C e Cooper S. La Mini elettrica è completamente rinnovata, e il catalogo sarà arricchito con una versione Cooper E oltre alla Cooper SE.

Ecco le loro principali caratteristiche tecniche conosciute fino ad oggi: Mini Cooper E ha una batteria con capacità da 40,7 kWh per una autonomia fino a 305 chilometri e potenza massima di 184 cavalli. Mini Cooper SE sale a 54,2 kWh come capacità, a 402 chilometri di autonomia e 218 cavalli di potenza.

La Mini elettrica sarà disponibile solo in versione a tre porte, perché la marca sta lavorando col partner cinese all’Aceman, mini-SUV previsto per fine 2024. Le differenze con le Mini termiche non si limitano al sito di produzione, ma la piattaforma sviluppata per l’elettrico è specifica. Ma la silhouette coi fari rotondi, l’ampio tetto e lo sbalzo corto quelli restano riconoscibili al primo sguardo.

Come in molti altri casi di aggiornamenti estetici molto tempo è stato speso sulla firma luminosa che si evolve, la griglia si allarga un po’ e le luci posteriori, collegate da una fascia nera su cui è scritto il nome della versione, hanno profili più affilato. Non ci sono più le maniglie in alluminio, che queste sì, erano una firma-Mini.

La prossima generazione avrà lunghezza di 3,86 metri, ovvero 4 centimetri più lunga del modello attuale. Questa dimensione leggermente aumentata avvantaggia principalmente il passo (2,53 metri, ovvero 3 cm in più) e l’abitabilità al posteriore sembra progredire un pochino, sebbene l’accesso resti laborioso e il volume del bagagliaio quello consueto per il modello. Di un miglioramento di abitabilità appare godere il passeggero anteriore: il design del cruscotto consente di avanzare il sedile e anche l’installazione del selettore del cambio sulla console centrale ha permesso di liberare spazio tra i sedili.

Negli interni invece ci sono più novità, con la lezione estetica del concept Aceman presentato nel 2022 che arriva alla produzione di serie. Tutte le informazioni di guida sono raggruppate su un grande pannello circolare OLED di 24 centimetri di diametro che sarà offerto su tutte le versioni e si conferma una versione per il XXI° secolo del cruscotto della vettura originale di Alec Issigonis.

Il nuovo schermo funziona con il sistema operativo Mini OS 9.0 che include: 5G, aggiornamenti via etere, navigazione con informazioni sul traffico in tempo reale, pianificatore di percorso, giochi online, predisposizioni per i principali tipi di smartphone. Mini offre diverse modalità di visualizzazione, tra cui anche una retro che utilizza il design degli indicatori d’altri tempi. Mini ha anche spinto la personalizzazione per offrire diverse atmosfere luminose (un fascio è proiettato sul cruscotto) e sonore.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group