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Nel braccio di ferro globale sulle batterie, ci sono gruppi auto che soffrono già

KG Mobility (l’ex-SSangyong) e la divisione coreana di Renault sono alle strette per assicurarsi le batterie che le serviranno per lanciare nuove elettriche: la Corea ha sì tre produttori di celle, ma i loro mercati di riferimento sono altri

Un effetto dell’attrazione fatale che in America i crediti d’imposta promessi dalla legge IRA appena arrivata a un anno di vita hanno su gruppi auto e produttori di batterie, è che gli uni e gli altri tendono a privilegiare gli investimenti negli Stati Uniti (o Canada, equiparato dalle norme). Se questo era previsto, inaspettato è quanto sta succedendo a protagonisti di medie dimensioni del mondo automotive.

Se i Big3 di Detroit infatti monopolizzano i partenariati coi grandi produttori di batterie (ma ormai anche con le startup, come ha dimostrato di recente l’investimento di General Motors in Mitra Chem), questi finiscono per trascurare altri mercati, che devono “accontentarsi” di altri fornitori. In aree come l’Asia questo finisce per fare un favore alla filiera cinese, e questo non era probabilmente il risultato che la Casa Bianca auspicava.

Ma è peraltro inevitabile: lo confermano notizie dalla Corea del Sud, dove gruppi auto di medie dimensioni che si preparano alla produzione di veicoli elettrici sono attivamente alla ricerca di partnership con fornitori di batterie all’estero in paesi come la Cina o, in seconda battuta, il Giappone.

Questo avviene, scriveva ieri la testata economica in lingua inglese Business Korea, mentre i tre produttori di celle sudcoreani, stanno aumentando i loro investimenti in particolare proprio in Nord America, causando una carenza di batterie nel loro mercato interno.

Secondo le fonti della stampa coreana, KG Mobility (che forse ricorderete meglio col vecchio nome di Ssangyong messo in soffitta dalla scorsa primavera) è in trattative col gruppo BYD per avviare insieme una fabbrica di pacchi batterie, con l’obiettivo di iniziare la produzione nel gennaio 2025.

È stato riferito che entrambe le società stanno valutando attivamente l’opzione di costruire questa fabbrica in Corea del Sud. Se l’accordo si materializzasse, sarebbe il primo caso di un produttore di batterie estero che collabora con un gruppo auto del paese del Pacifico per stabilire una fabbrica in Corea del Sud.

KG Mobility intende utilizzare le apprezzate batterie con catodi al litio ferro fosfato (LFP) di BYD nel modello al 100% elettrico Torres EVX che sarà lanciato a settembre. Questo rappresenta anche un’altra “prima”, perché finora i veicoli elettrici coreani prediligevano le celle ternarie NMC dei partner nazionali.

Il Torres EVX (visibile nella foto di apertura) sarà invece equipaggiato con batterie a base ferrosa prodotte principalmente da produttori cinesi, sebbene in formulazioni che si sono evolute in modo notevole (come dimostra ad esempio l’ultimo prodotto CATL) rispetto alla versione originaria creata decenni fa dal gruppo del Professor John Goodenough.

Sembra che KG Mobility e BYD stiano lavorando a sviluppare questa soluzione alternativa di pacchi batterie economici e sicuri a partire dalla fine del 2021. KG Mobility prevede di equipaggiare con le batterie BYD anche altri modelli, tra cui un pickup elettrico dal nome in codice O100EV e un grande veicolo sportivo elettrico, SUV F100EV, entrambi previsti per il lancio entro il 2025.

Un altro gruppo, Renault Korea Motors, si sta preparando per la produzione di veicoli elettrici nella sua fabbrica di Busan, e guarda all’estero per assicurarsi le celle necessarie. Secondo quanto riferito, la società sta discutendo con vari produttori internazionali di batterie, tra cui il principale produttore mondiale di batterie CATL, nonché aziende cinesi come BYD ed Envision AESC, ma anche la società giapponese Panasonic e la società europea Northvolt per diversificare le sue fonti di approvvigionamento di batterie.

Renault Korea originariamente mirava a creare una rete di fornitura di batterie in collaborazione con i tre principali produttori di batterie sudcoreani (in ordine di quote di mercato LG Energy Solution, SK On e Samsung SDI) con l’obiettivo di iniziare la produzione di veicoli elettrici nel 2026. Tuttavia, questo piano sta affrontando delle sfide.

Non che i tre gruppi non stiano espandendo la capacità produttiva nazionale: il più recente annuncio ufficiale riguarda anzi SK On che ha appena ha firmato un accordo di programma con la provincia del Chungcheong meridionale e la città di Seosan per costruire la terza linea nell’impianto a Seosan.

Quando la costruzione sarà completata nel 2025, la capacità produttiva nazionale totale di SK On raggiungerà i 20 GWh. In base all’accordo, SK On amplierà il suo terzo stabilimento su un sito che copre circa 44.125 m2 all’interno del complesso Seosan Auto Valley con un investimento di 1,5 trilioni di won, circa €1 miliardo, che sarà il più grande investimento domestico della società.

Ma lo sforzo entro i confini coreani di un gruppo importante come SK On è peraltro destinato ad arrivare a una capacità che assicurerà solo la metà della produzione annuale di una grande Gigafactory come quelle che sta costruendo con Ford nel Sud degli Stati Uniti.

Il che spiega perché coi tre produttori già impegnati in patria a fornire la crescente gamma elettrica di Hyundai e Kia, case come KG Mobility o la filiale asiatica di Renault debbano cercare in Cina un sostegno alla propria filiera.

I tre principali gruppi sudcoreani produttori di batterie fanno investimenti massicci, sì: ma secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, 11 delle 13 grandi di celle per veicoli elettrici previste negli Stati Uniti fino al 2025 sono guidati proprio da loro. Insomma: molto meglio l’estero, grazie alla Casa Bianca.

Credito foto di apertura: sito web KG Mobility