BUSINESS

7 giorni di affari e accordi che cambiano la mobilità: 16 – 22 luglio 2023

I protagonisti della settimana: Audi, BAIC, DR Automobiles, Fortescue Future Industries, Nikola, QEV, SAIC Motor, Spear Investments, Stellantis, VanMoof

17 luglio: una delle startup simbolo della mobilità elettrica a due ruote, VanMoof, dopo uno sforzo dell’ultima ora per evitare il fallimento la scorsa settimana, è stata dichiarata fallita dal tribunale di Amsterdam per le entità legali olandesi della società, VanMoof Global Holding BV, VanMoof BV e VanMoof Global Support BV. Padberg e De Wit sono stati nominati fiduciari e i curatori stanno continuando a valutare la situazione aziendale ed esaminano le possibilità di un riavvio dal fallimento mediante una vendita di attività a terzi. L’esplosione del successo di VanMoof era arrivata durante la pandemia, quando grazie a una riuscita campagna di marketing una clientela benestante e giovane aveva fatto diventar virale la voglia di possedere una di queste costose e-bike, il cui prezzo arrivava facilmente a €4.000. Due anni fa, quando la sua valutazione sfiorava il quarto di miliardo di dollari, aveva anche fatto parlare presentando la VanMoof V: ambizioso modello che sembrava voler portare il “concetto SUV” nelle due ruote, se così si può dire. Allora l’azienda fondata 14 anni fa dai fratelli Taco e Ties Carlier era quasi inseguita dagli investitori, che si sono però disaffezionati quando i tassi sul denaro sono rapidamente saliti per le politiche delle banche centrali occidentali.

18 luglio: Stellantis mette a fuoco la portata degli investimenti richiesti dalla fornitura di semiconduttori per le auto e le future piattaforme STLA BEV in arrivo in un contesto di crescente importanza del digitale. A fronte della crescente domanda di chip nel settore, il gruppo euro-americano sta adottando una strategia diversificata per gestire e garantire la fornitura a lungo termine di chip, da anni ormai essenziali nell’automotive. Stellantis collabora con partner strategici nel settore dei semiconduttori come Infineon, NXP Semiconductors, Onsemi e Qualcomm, per migliorare ulteriormente le sue nuove piattaforme e tecnologie. Inoltre, Stellantis sta lavorando con AiMotive e SiliconAuto per sviluppare in futuro dei propri semiconduttori differenziati. Ad oggi, Stellantis ha avviato partnership per la fornitura dei semiconduttori per un valore d’acquisto di oltre €10 miliardi fino al 2030. Gli accordi coprono un’ampia gamma di microchip essenziali, fra cui: MOSFET al carburo di silicio (SiC), essenziali per la gamma dei veicoli elettrici ad alte prestazioni ed entrati per primi nella gamma elettrica Maserati; MCU fondamentali per le zone di calcolo per l’architettura elettronica STLA Brain; System-on-a-chip, dove le prestazioni sono essenziali per le unità di calcolo ad alte prestazioni che forniscono funzioni di assistenza alla guida automatizzata e di infotainment all’interno del veicolo.

18 luglio: la molisana DR Automobiles collabora da tempo con alcuni gruppi cinesi come JAC Motors e Chery per realizzare modelli della propria gamma. Inoltre lavora su prodotti sviluppati per il mercato italiano come la Evo 5 e l’Ickx K2 insieme alla pechinese BAIC, che è lo storico partner in Cina dei tedeschi di Mercedes-Benz. Ora il gruppo di Massimo Di Risio ha siglato una nuova partnership con BAIC, che produce anche auto elettriche mediante la divisione BJEV e in passato era nota soprattutto per un modello BEV molto gradito ai tassisti, ma copre anche la fascia medio-alta di gamma col marchio di recente fondazione Arcfox. BAIC ha scelto il gruppo molisano come suo unico referente per l’Europa e oltre all’Italia l’accordo stretto prevede che modelli cinesi saranno venduti tramite la rete DR Automobiles anche in Spagna, con l’obiettivo in un prossimo futuro di estendere la rete ad altri mercati europei. Le due case automobilistiche prevedono un rapporto di esclusiva finalizzato alla progettazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di nuovi modelli e sebbene non vengano ancora menzionati esplicitamente prodotti a zero emissioni locali, si prevede che una parte dell’offerta dei due partner farà gradualmente riferimento proprio a modelli nati dalle piattaforme BAIC/BJEV per veicoli alimentati da batterie.

19 luglio: Nikola e Fortescue Future Industries (FFI), società australiana attiva nell’energia verde e metalli, annunciano che la seconda acquisirà il progetto Phoenix Hydrogen Hub (PHH) della startup americana. La società che fa capo al miliardario Andrew Forrest (convintissimo sostenitore dell’idrogeno e della sua filiera) ha capitale e risorse necessarie per sviluppare pienamente il progetto e le parti stanno lavorando per un accordo di fornitura di idrogeno per supportare i grandi mezzi commerciali della Classe 8 americana costruiti da Nikola e che raggiungeranno i primi clienti a fine estate. L’accordo consente a Nikola di allinearsi ancora di più sul proprio core business e collaborare più agevolmente con partner interessati all’ecosistema dell’idrogeno, nel quale la divisione del gruppo estrattivo australiano è fortemente impegnata. Il PHH è un progetto di idrogeno verde di rapida commercializzazione situato vicino a Phoenix, in Arizona, e dovrebbe essere costruito in fasi per adattarsi alla domanda che i partner prevedono crescente: la prima produzione di idrogeno green è collocata entro la metà di questo decennio mentre attualmente si sta completando la fase delle autorizzazioni finali. PHH è il primo progetto annunciato nell’ambito dell’accordo di programma firmato lo scorso gennaio tra le due società per collaborare e valutare il co-sviluppo di impianti di produzione di idrogeno verde su larga scala negli Stati Uniti. FFI e Nikola stanno lavorando per un accordo di fornitura di idrogeno per sostenere la domanda di veicoli elettrici a celle a combustibile a idrogeno di Nikola.

20 luglio: il gruppo di Shanghai SAIC Motor decide di confermare le precedenti indiscrezioni della testata tedesca Automobilwoche e ammette di puntare insieme ad Audi al aggiornare la lunga cooperazione strategica, lavorando su una piattaforma di veicoli elettrici con la marca premium del gruppo Volkswagen, attualmente in crisi di vendite di modelli del settore che più cresce in Cina, appunto quello delle elettriche. SAIC e Audi hanno concordato l’accelerazione dello sviluppo di veicoli elettrici attraverso la partnership, scrive la testata locale Jiemian, citando una risposta dei vertici del gruppo automobilistico statale cinese. Le due parti condividono l’opinione che il mercato automobilistico nazionale stia subendo una trasformazione senza precedenti e drammatica, e quindi approfondiranno ulteriormente la loro cooperazione strategica, ha affermato SAIC. Il 9 luglio Automobilwoche aveva riferito che Audi stava cercando un aiuto esterno per abbreviare i tempi di sviluppo dei suoi modelli e che in Cina la società era in trattative con un partner. Ad Audi interesserebbe la piattaforma EV di proprietà di IM Motors, una divisione specializzata nel settore delle elettriche di SAIC, fondata il 26 novembre 2020 da SAIC, Zhangjiang Hi-Tech e anche da Alibaba, con SAIC che detiene una quota di maggioranza. L’accordo è un capovolgimento della filiera tecnologica delle collaborazioni tra case tedesche e cinesi, che finora si muoveva dalla Germania alla Cina, mentre nel prossimo futuro almeno in questo caso in senso procederà in sens inverso, tanto che la testata economica Bloomberg ha definito l’accordo il “momento della maturità” per la manifattura automilistica cinese, passata dall’apprendere dagli occidentali al proporre loro tecnologia nazionale.

20 luglio: la società finanziaria-veicolo Spear Investments stringe un accordo con QEV Technologies per una combinazione delle due entità che dovrebbe portare alla quotazione dell’azienda spagnola alla borsa Euronext Amsterdam, valutando la società di Barcellona €209 milioni. La firma dell’accordo di aggregazione aziendale è prevista entro fine luglio e alla chiusura della transazione, la società risultante dalla fusione sarà denominata QEV N.V. Nata nelle competizioni a zero emissioni grazie al fondatore Joan Orus, QEV Technologies ha una storia di oltre 10 anni nello sviluppo di veicoli elettrici ad alte prestazioni per conto terzi, inclusi alcuni marchi cinesi. Nel 2020 ha lanciato la propria divisione di mobilità elettrica dedicata alla progettazione e produzione di veicoli commerciali elettrici e autobus elettrici, e l’espansione l’ha portata a occupare nell’area industriale Zona Franca di Barcellona lo spazio lasciato libero da Nissan. Il capitale che verrebbe raccolto attraverso la combinazione con il partner lanciato a suo tempo da AZ Capital e STJ Advisors a regime dovrebbe supportare gli obeittivi del piano industriale di QEV Technologies, che mira a vendere circa 16.000 veicoli elettrici entro il 2027 sfruttando il polo produttivo catalano. Secondo i termini dell’accordo proposto, il 100% degli azionisti esistenti di QEV Technologies dovrebbe rimanere investito nella società attraverso lo scambio delle loro azioni con azioni dell’entità combinata.

Credito foto di apertura: ufficio stampa QEV Technologies