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Al MiMo Aehra svela il suo secondo modello elettrico: Sedan

Il nuovo modello di AEHRA eredita la piattaforma EV del SUV già presentato a fine 2022 ed è stata rivelata in anteprima mondiale all’Autodromo Nazionale di Monza: sarà in produzione a partire dal 2025

La startup italiana Aehra al Salone MiMo ha rivelato il suo secondo modello: in modo simile a quanto avvenuto come con la prima creatura svelata in assoluto, un SUV chiamato… SUV, oggi abbiamo appreso che il secondo si chiama Sedan, il termine che come noto in inglese contrassegna le… berline.

In questo caso una quattro porte che è anche un po’ una GT per tratti aerodinamici. A poca distanza dall’autunno 2022, quando era stato rivelato il SUV, ora la gamma iniziale di Aehra sembra ben delineata. La Sedan ha come il SUV tratti decisi, una linea di spalla solida, mentre la parte inferiore mostra alcuni spunti tecnici come l’aerodinamica attiva. La parte alta è più curvilinea, più leggera, forse più ispirata agli aeroplani e non necessariamente a quelli attuali.

Infatti ai manager e progettisti della società diretta da Hazim Nada piace sottolineare che la propulsione elettrica lascerà più spazio alla fantasia dei disegnatori come avveniva agli albori dell’auto e Filippo Perini, responsabile del design di Aehra, non perde occasione di sottolineare che il suo tratto è tutto tranne che barocco, come avveniva in certi studi e prototipi degli Anni ’20 e ’30 del secolo scorso, agli antipodi dalle pinne all’americana sulla falsariga dei cartoni della serie “I Pronipoti“.

La berlina ripete la presenza delle porte aggressive viste sul SUV, che forse a questo punto diventeranno un punto fermo della formazione della nuova casa, anche se Perini ha detto alla testata inglese Autocar che le linee potrebbero cambiare man mano che l’allestimento è pronto per la produzione. Ma la cifra di questo modello sarà conservata quando arriverà su strada, con l’avvio che prevede un lancio entro il 2026.

Aehra deve ancora mostrare gli interni della Sedan, ma è probabile che rispecchino quelli del SUV a quattro posti, compreso il suo schermo di infotainment largo quanto il cruscotto, un vezzo che ha cominciato a investire i designer anche di gruppi storici, dopo essere comparso in modelli di startup cinesi, come ha iniziato a lasciar capire Stellantis con un concept Chrysler. Lo schermo potrà estendersi verticalmente quando l’auto è spenta in modalità “home theatre”, trasformando l’auto in un cinema su quattro ruote.

La berlina e il SUV condividono una piattaforma monoscocca lunga tre metri. Purtroppo non sono stati ancora rivelati i dati di motori e potenza della Sedan, ma sappiamo che il SUV Aehra sarà spinto da tre motori, di cui due sull’asse posteriore, per un totale di 794 cavalli.

Questa configurazione dovrebbe essere presente anche nella berlina, sebbene Aehra non abbia ancora confermato tali dettagli e potrebbero cambiare una volta che la startup stabilirà un fornitore di propulsori definitivo.

Invece il fornitore di celle e di moduli per la batteria è noto, con un pacco da 120 kWh costruita dalla società austriaca Miba grazie al quale Aehra punta a un’autonomia di oltre 800 chilometri per la sua Sedan. Le ricariche possono essere completate a velocità fino a 350 kW grazie all’impianto elettrico a 925 V. La ricarica sarà bi-direzionale e come avverrà presto anche su citycar elettriche come la prossima Renault R5, la Sedan e il SUV saranno in grado di alimentare anche dispositivi esterni, come un’abitazione.

Per auto che pure si collocheranno fermamente nel settore del “lusso italiano” il capo dell’ingegneria Francisco Cimatti, già responsabile dello sviluppo di modelli iconici Ferrari e Lotus, l’ambizione vuol essere ripensare ciò che rende unica un’auto elettrica: dare la priorità all’efficienza energetica, oltre a “dimensionare correttamente” la gamma del marchio.

Ma anche ridurre al minimo gli sprechi in tutti gli aspetti della sua produzione e delle prestazioni su strada e perfino prevedere una semplice riparabilità del cuore della vettura, la batteria, che finora è stata invece un punto interrogativo specie per chi è ancora intimorito dalle caratteristiche della tecnologia delle zero emissioni locali.

Credito foto di apertura: ufficio stampa AEHRA via Mirandola Comunicazione