AUTO

AEHRA comincia da un «crossover» ambizioso come la sua aerodinamica

La startup milanese sogna una gamma al 100% elettrica composta di tre modelli e ha appena svelato il primo: un crossover che per fascia di prezzo (alta) vuole collocarsi in un segmento dove non c’è ancora grande concorrenza

Nel settore delle elettriche pure la grande assente continua ad essere l’auto alla portata di tutte le tasche, e si aspetta con crescente curiosità una startup che esca allo scoperto con questo obiettivo. Invece un’altra startup, AEHRA, ha appena svelato il prototipo del suo primo modello, che dovrebbe uscire nel 2025, e si propone di eccellere nel settore dei crossover elettrici premium.

Premium anche nel prezzo, considerato che la nota ufficiale diffusa a margine dell’anteprima indica un cartellino collocato tra i €160.000 e i €180.000, il che collocherebbe il modello ancora senza nome in una fascia dove tra le elettriche pure troviamo un concorrente come Lotus Eletre e, considerato che la casa italiana guarderà anche al mercato americano, la si potrebbe perfino immaginare come rivale delle Lucid Air più sofisticate ed equipaggiate.

Una gamma di fascia alta che non è neppure facile da identificare per questa showcar per la quale il responsabile del designer AEHRA ed ex-Lamborghini Filippo Perini pensa sarebbe necessario inventare un nuovo acronimo, perchè ritiene che sia riduttivo per questa vettura definirla semplicemente un SUV, visto che le dimensioni interne sono superiori alla media e anche a un occhio inesperto l’esterno appare più aerodinamico.

La startup con sede a Milano prevede di commercializzare tre modelli: oltre a quello appena svelato, una berlina che immaginiamo già altrettanto premium come ambizioni, che potrebbe essere anticipata nella primavera del prossimo anno e come terzo veicolo AEHRA un SUV, sembra di capire più tradizionale.

Nella scheda del crossover AEHRA si legge una altezza di 1,64 metri che è però ben assorbita nello stile dalle forme rese possibili dagli sbalzi estremamente corti: davanti vediamo un profilo quasi da monovolume ma intensamente movimentato da fessure e movimenti nati tra software di fluidodinamica e galleria del vento, mentre andando verso la parte posteriore sembra quasi un fastback, sensazione ampliata dal fatto che dietro non c’è un portellone ma un vero bagliaio con apertura standard.

Per il suo primo crossover la casa italiana ha svelato una lunghezza di 5,10 metri con un passo stimabile in oltre 3 metri e altezza di 1,64 metri (credito foto: ufficio stampa AEHRA).

AEHRA e i suoi progettisti sottolineano la cifra stilistica, almeno in questa premiere, e non svelano molto sui tratti più interessanti per chi segue l’auto elettrica: il co-fondatore Sandro Andreotti nella nota dichiara l’intenzione di superare gli attuali limiti dell’auto elettrica, per realizzare una vettura capace di reinventare il mercato di alta gamma.

Ma a dire il vero nelle poche cifre indicate non si vedono valori da record, come a suo tempo inseguiti da case come Tesla prima, e poi da Porsche e più di recente Mercedes-Benz. Per ora non viene rivelato una cifra per la sezione frontale oppure un valore ufficiale di Cx, a cui peraltro dovrebbe giovare la presenza di quella che viene definita una aerodinamica attiva.

Grazie al ricorso intensivo alla tecnologia dei materiali compositi nella telaistica e nella carrozzeria, la casa italiana indica un peso inferiore alle 2 tonnellate per il suo primo modello, che non è poi un cattivo punto di partenza per un veicolo di queste dimensioni.

Se si passa alla potenza, AEHRA resta abbastanza vaga: tra 550 e 600 kW e sarà trasmessa a tutte e quattro le ruote, che saranno sterzanti anche dietro e dotate di sospensioni pneumatiche. Non è chiaro quanti saranno i motori, né come e dove saranno distribuiti.

Nemmeno per la batteria ci sono indicazioni, ma la capacità dovrebbe essere elevata, perché in AEHRA si danno un obiettivo di autonomia da 800 chilometri. Sono davvero molti, specialmente considerando la presenza delle ruote da 23 pollici anteriori e 24 posteriori che abbelliscono sì la silhouette ma sono una zavorra per il consumo di energia.

Pertanto possiamo già immaginare (con elevate probabilità di azzeccarci) che la densità di energia delle celle sul crossover AEHRA dovrà essere molto elevata (come dire chimica del catodo NMC) e che l’impianto elettrico per migliorare l’efficienza dovrà essere per forza a 800V.

Credito foto di apertura : ufficio stampa AEHRA