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Più autonomia per Bolt 2020 allo stesso prezzo della vecchia elettrica Chevrolet

Grazie a un’evoluzione dei catodi delle celle con più densità di energia la Bolt guadagna 34 chilometri d’autonomia arrivando ora a 417: meglio perfino della meno sofisticata delle Tesla Model 3

Nessuno la potrà comprare in Italia, nemmeno in quella versione con marchio Opel che qui non si è mai afffacciata, al contrario di qualche mercato nordeuropeo. Chevrolet Bolt continua però regolarmente la propria carriera di principale rivale americana delle ben più fortunate Tesla (il mese scorso era terza sul podio delle più vendute) aggiornandosi con un intervento di sostanza.

La Model Year 2020 avrà una autonomia che salirà a 259 miglia (circa 417 chilometri), in pratica circa 34 chilometri di percorrenza in più rispetto alla precedente versione. Va notato che i 34 chilometri così come i 417 di massima autonomia omologata sono indicati coi parametri americani EPA, più realistici di quelli WLTP europei, quindi la clientela apprezzerà.

Con più autonomia Bolt ora precederà in questo ambito un folto gruppo di rivali dirette in commercio presentate da costruttori generalisti: a cominciare dai modelli coreani, tra i quali spicca la Hyundai Kona EV che ha appena un miglio di autonomia in meno della rivale americana. A seguire ci sono la Kia Soul EV (243 miglia) e la Niro EV (239).

Ovviamente se state domandandovi come si comporti la Bolt 2020 rispetto alle Tesla Model 3 la risposta è pronta: le versioni Long Range e la sportivissima Performance lasciano alle spalle la vettura di Detroit. 310 miglia (ovvero 499 chilometri) sono un valore inavvicinabile per il prodotto recente dei grandi gruppi tradizionali. Tuttavia la Bolt 2020 fa una figura degna se la si confronta alla versione Standard Range Plus, che si ferma a 240 miglia.

Il riscatto della nuova Bolt è dovuto alle celle (LG Chem) che la casa americana nella nota ufficiale indica aver beneficiato di una nuova chimica degli elettrodi. Detroit non lo conferma ufficialmente, ma è molto probabile che sulle Bolt da ora in poi ci siano celle con catodi di tipo NCM 622 in attesa di quelli NCM 811 a bassissimo contenuto di cobalto che pochissimi modelli hanno già a bordo (i SUV cinesi NIO tra i rari esempi).

La maggiore densità di energia vuol dire che la capacità delle batterie, pur col pacco immutato in dimensioni e schema, sia salita di sei kWh a 66 totali. L’aggiornamento delle celle coreane su questa vettura americana, basata su solidi progressi nella chimica degli elettrodi, è anche un memo che nell’auto la manifattura resta un valore di primo piano, e la clientela non può comunque e a ogni costo aspettarsi che i miglioramenti siano solo affidati a software e nuovi rilasci consegnati via etere.

Di questo aggiornamento che si può toccare con mano (benintenso se uno smonta il pacco batterie con le dovute cautele…) la cosa che piacerà di più alla clientela sarà che il prezzo base raccomandato tasse escluse $37.495 (oggi €33.700 circa). Ovvero allo stesso prezzo di prima un’auto migliore e che va più lontano…


Credito foto di apertura: ufficio stampa Chevrolet