BUSINESS

7 giorni di affari e accordi che cambiano la mobilità: 21 – 27 maggio 2023

I protagonisti della settimana: Aehra, Albemarle, Alpine, Ford, Lotus, Lyten, Miba, Nemaska Lithium, Renault, Stellantis, Tesla, Uber, Valeo, Waymo

22 maggio: Alpine e Lotus hanno messo fine alla loro collaborazione sullo sviluppo di una nuova auto sportiva elettrica, da molti considerata erede dell’Alpine A110, all’interno del cosiddetto dream garage elettrico della casa. Le due aziende avevano firmato un accordo di programma nel gennaio 2021, accettando di condurre uno studio di fattibilità completo per l’auto. Dopo oltre due anni di condivisione di progetti su una futura visione di auto sportive elettriche è stato deciso di non procedere con lo sviluppo congiunto di un’auto sportiva per Alpine. Le aziende dicono che continueranno a discutere di altre opportunità future ma non è facile capire se questo effetivamente si concretizzerà o ci sia l’intenzione di non turbare i rapporti tra i gruppi Geely e Renault a cui fanno capo i due gloriosi marchi. Secondo il MoU l’A110 era stata esaminata come modello che potesse condividere telaio e tecnologie con la Lotus Type 135, incluso avere le celle della batteria impilate verticalmente dietro il guidatore, per posizionare i sedili più in basso rispetto a modelli che utilizzino una piattaforma convenzionale in stile skateboard e per portare il peso al centro, come in auto sportive a motore centrale. Resta adesso da vedere se la fine dell’accordo di programma per la nuova auto sportiva influenzerà anche i piani Alpine sull’utilizzo di una piattaforma Lotus per una coppia di SUV prevista per il 2027 e il 2028. La coppia sarà nel segmento di Porsche Macan e Porsche Cayenne, più o meno, ha in passato confermato il CEO Laurent Rossi. Lotus ha dichiarato di esser disposta a lavorare con partner che desiderino condividere il pianale del nuovo SUV elettrico Lotus Eletre, che è anche impostato per dar vita a un modello di “taglia-Macan” dal nome in codice Type 134.

22 maggio: Ford ha raggiunto una serie di accordi per acquistare litio da attività basate tra Canada e Cile: in particolare con Albemarle, il principale produttore mondiale, la cilena SQM e la canadese Nemaska Lithium, secondo annunci separati. Farley in una conferenza appositamente allestita per gli investitori ha indicato di non ritenere l’estrazione bensì la raffinazione e il trattamento della materia prima il “fattore limitante” nell’attuale filiera delle batterie. Si tratta della seconda volta in meno di un anno che Ford annuncia accordi diretti coi produttori di materie prime per le celle dei veicoli elettrici. Gli ultimi accordi includono: Albemarle fornisce oltre 100.000 tonnellate di idrossido di litio per le batterie di circa 3 milioni di veicoli elettrici Ford a partire dal 2026 e fino al 2030. SQM garantisce la fornitura di carbonato e idrossido di litio per batterie che aiuteranno i veicoli Ford a qualificarsi per i crediti d’imposta per gli automobilisti inclusi nell’Inflation Reduction Act. La canadese Nemaska Lithium fornisce fino a 13.000 tonnellate di idrossido di litio all’anno, con Ford che diventa il primo cliente dell’azienda sostenuta dal governo del Quebec e da Livent, il terzo produttore mondiale di litio. EnergySource Minerals e Compass Minerals forniscono prodotti al litio a bassa impronta di emissioni che prevedono di produrre rispettivamente in California e Utah, a partire dal 2025. La raffica di accordi annunciati questa settimana secondo gli analisti la collocano davanti rispetto alla maggior parte dei gruppi auto. La società ha praticamente definito e messo al sicuro la capacità mineraria e di elaborazione di precursori necessari a raggiungere il suo obiettivo di produzione del 2026, ha detto Farley. Il CEO ha anche osservato che i vincoli di elaborazione che Ford sta affrontando sono in parte politici: l’amministrazione Biden sta infatti mettendo pressione alle aziende perché dipendano meno dalla Cina subordinando i sussidi sull’auto elettrica e sulla sua filiera ai requisiti che componenti e materiali provengano dal Nord America e dai partner di libero scambio degli Stati Uniti.

23 maggio: l’italiana Aehra ha stretto un accordo di partnership per lo sviluppo e la fornitura di celle per i suoi modelli elettrici premium col gruppo austriaco Miba. I primi veicoli Aehra dotati della tecnologia Miba dovrebbero uscire sul mercato nel 2026. Finora Aehra mostrando le prime immagini dei suoi SUV elettrici si era concentrata sul design, lo stile e l’aerodinamica direttamente legata ai primi due aspetti. Assente l’informazione sulla trazione elettrica o sul pacco batterie. Era stata tuttavia menzionata una autonomia massima obiettivo di oltre 800 chilometri e una capacità di batteria non superiore a 120 kWh, senza inseguire i formati che invece piacciono ai progettisti, ad esempio, di pickup elettrici americani. Nella comunicazione sulla partnership per lo sviluppo delle batterie è Miba a fornire alcuni dati aggiuntivi: gli oltre 800 chilometri sono nella nota fino a 800 chilometri, mentre per il pacco batterie dovrebbe avere una tensione di 925 volt e supportare ricariche fino a 350 kW. Miba al momento non fornisce informazioni sul tempo di ricarica dal 10 all’80% o sulla chimica delle celle cilindriche, che vedete nella foto. Un aspetto interessante della batteria del futuro SUV elettrico italiano è che supporterà la ricarica bi-direzionale, una funzionalità che è stata spinta con convinzione da alcuni gruppi auto come Ford o Hyundai/Kia per i più recenti modelli elettrici puri. Franco Cimatti, Chief Engineering Officer di Aehra non sottolinea gli aspetti legati all’uso in casi di emergenza meteo o ambientale che hanno attirato clienti nrodamericani, ma afferma che si rivelerà particolarmente utile per i clienti che utilizzano pannelli fotovoltaici per alimentare la propria abitazione e utilizzano la batteria per l’accumulo. Miba Battery Systems produrrà i sistemi di batterie per Aehra stessa nella propria Voltfactory #01 a Bad Leonfelden, in Austria, che ha aperto nel settembre 2022.

23 maggio: Waymo sarà disponibile per corse e consegne sull’app di Uber a Phoenix entro la fine dell’anno, il risultato di una nuova partnership tra due gruppi a suo tempo arci-rivali. Un “numero fisso” di veicoli Waymo sarà disponibile per i passeggeri Uber e i clienti di Uber Eats a Phoenix, dove la società Alphabet ha recentemente raddoppiato l’area coperta a 180 miglia quadrate. La partnership è stata descritta come “pluriennale”, con l’obiettivo di riunire “la tecnologia di guida autonoma leader a livello mondiale di Waymo con l’enorme scala delle reti di ridesharing e consegna di Uber”. Non è passato molto tempo da quando Waymo e Uber erano bloccati in un estenuante duello sul futuro dei veicoli autonomi. Nel febbraio 2017, la società di proprietà di Alphabet aveva citato in giudizio Uber e la sua controllata, la startup dei camion a guida autonoma Otto, per accuse di furto di segreti commerciali e violazione di brevetti, caso che aveva portato alla condanna di Anthony Levandowski, ex-ingegnere di Google e fondatore di Otto, a 18 mesi di carcere per aver rubato i segreti commerciali di Waymo, ma successivamente graziato dall’ex-presidente Donald Trump. Uber e Waymo avevano poi iniziato a collaborare sui trasporti autonomi a lungo raggio e tale impresa è ancora in corso: consente ai proprietari di flotte di distribuire camion dotati di “autista” autonomo di Waymo per percorsi di consegna su richiesta offerti da Uber Freight, la divisione di autotrasporti dell’azienda.

23 maggio: Renault e Valeo annunciano di aver concluso un partenariato per lo sviluppo dell’architettura elettrica ed elettronica delle prossime generazioni di veicoli del gruppo diretto da Luca de Meo. L’architettura del Software Defined Vehicle permetterà di offrire veicoli sempre aggiornati per tutto il ciclo di vita e in grado di introdurre nuove funzionalità senza apportare modifiche a livello hardware. Valeo fornirà l’High Performance Computer (HPC), ovvero il cuore dei comandi delle strategie di guida e dei dispositivi di assistenza alla guida (ADAS) dei veicoli; i controllori di zona, che introducono una migliore gestione dell’alimentazione e una sostanziale riduzione dei cablaggi; i moduli di distribuzione elettrici, i componenti ADAS: sensori a ultrasuoni, driving e parking camera. Gli ingegneri di Valeo lavoreranno anche nei siti del gruppo Renault a Guyancourt, Tolosa e Sophia-Antipolis, collaborando a stretto contatto coi team di Renault Software Factory allo sviluppo dei progetti. La nuova partnership contribuirà a ridurre i tempi di sviluppo e i costi dell’architettura elettrica ed elettronica, puntando al tempo stesso su alte prestazioni, compatibilità e sicurezza. L’approfondita collaborazione con Valeo, che si aggiunge agli accordi già firmati con Google per il sistema operativo di bordo, il Cloud e il Digital Twin (gemello digitale) e con Qualcomm per Digital Chassis e i System-On-Chip, permette al gruppo transalpino di consolidare ulteriormente il suo controllo sulla intera catena del valore dei Software Defined Vehicle.

25 maggio: all’investimento di Stellantis nella startup californiana Lyten specializzata in grafene per le batterie litio-zolfo abbiamo dedicato questo articolo completo.

25 maggio: i CEO di Ford Jim Farley e di Tesla Inc. Elon Musk annunciano che, a partire dal prossimo anno, i veicoli elettrici della casa di Dearborn avranno accesso alla rete Supercharger di Tesla. Coi clienti Ford che avranno accesso a oltre 12.000 Supercharger, l’accordo raddoppierà il numero di caricabatterie veloci per veicoli elettrici a cui hanno attualmente accesso. L’accordo segue casi di liberalizzazione degli accessi alla rete Tesla che la casa texana aveva cominciato a saggiare da alcuni mesi, anche in Europa, senza legarli a un marchio esterno specifico. A partire dal prossimo anno, un adattatore sviluppato da Tesla fornirà ai conducenti di veicoli elettrici Ford dotati di un sistema di ricarica CCS l’accesso ai Supercharger V3 di Tesla. A partire dal 2025, quando lancerà la sua seconda generazione di veicoli elettrici, Ford equipaggerà i suoi veicoli elettrici con la porta di ricarica NACS che hanno i veicoli Tesla, eliminando la necessità di un adattatore. Attualmente, la rete di ricarica di Ford ha circa 84.000 postazioni, tra cui oltre 10.000 caricabatterie veloci pubblici, secondo la società. Ford è anche nel bel mezzo di un’iniziativa in base alla quale i suoi concessionari stanno aggiungendo circa 1.800 caricabatterie veloci pubblici nelle loro sedi.

26 maggio: all’accordo tra il gruppo Hyundai e LG Energy Solution, che porterà alla realizzazione di una nuova Gigafactory con sede in Georgia abbiamo dedicato questo articolo completo.

Credito foto di apertura: ufficio stampa AEHRA