7 giorni di business che cambiano la mobilità: 28 giugno – 4 luglio 2021
Il briefing della settimana: i nuovi accordi, investimenti e operazioni con protagonisti Ambarella, Arrival, General Motors, Ghost Locomotion, Hertz, SK Group, Skeleton
29 giugno: Ambarella, azienda della Silicon Valley concentrata sulla tecnologia di computer vision amplia il proprio portafoglio di ordini con una nuova collaborazione con l’ambiziosa startup britannica Arrival. La società sta creando veicoli elettrici che puntano a inserire a bordo la più aggiornata tecnologia di automazione, e per questo hanno scelto i processori CV2FS CVflow AI della società di Santa Clara (nota anche in Italia come capogruppo dell’emiliano VisLab) per equipaggiare moduli di percezione in grado di monitorare in modo approfondito l’ambiente circostante dei veicoli Arrival (che finora ha presentato le versioni Bus e Van) per rendere possibile in prospettiva sistemi di guida autonoma e nell’immediato una dotazione di sicurezza ADAS di alto livello. Nel settore dei veicoli orientati al delivery e alle attività di ride hailing i chip Ambarella potranno rendere più efficienti in breve tempo i dispositivi di sicurezza quali LDW (lane departure warning), LKA (assitenza al mantinemento di corsi), identificazione e classificazione di pedoni e ciclisti, riconoscimento della segnaletica, BSM (blind spot monitoring), la cui importanza è moltiplicata dal contesto urbano che attende la clientela Arrival che sarà impegnata in consegne dell’ultimo miglio o come servizi di taxi privati.
30 giugno: quasi esattamente ad un anno di distanza da una gravissima crisi esplosa con la pandemia Hertz esce dall’amministrazione controllata. Un dato di fatto particolarmente positivo per una società centenaria che operava già coi suoi noleggi quando la mobilità non era ancora un settore economico ma una parola. Se nel terzo millennio gli investitori si sono a lungo riversati in modo preferenziale su startup del ride hailing, concorrenti del vecchio modello del noleggio, altri adesso hanno avuto fiducia nel rilancio proprio di quel modello di business, con Knighthead Capital Management e Certares Management a guidare un flusso di denaro fresco di $5,9 miliardi essenziale per la rinascita. I problemi collegati al noleggio sono opposti a quelli di un anno fa di debito e domanda: adesso i problemi principali sono i prezzi, con la domanda che supera l’offerta, e le difficoltà di mettere le mani su veicoli nuovi o perfino usati, con tante case auto che hanno le linee “azzoppate” da problemi come la fornitura di chip a singhiozzo.
30 giugno: la startup specializzata negli ultra-capacitori Skeleton Technologies ha concluso con successo un round di finanziamento dell’entità di €29 milioni, a valle di precedenti raccolte di denaro da investitori (tra cui il grande gruppo giapponese Marubeni) che ammontavano a €70,4 milioni. La società estone fondata da Taavi Madiberk sta progettando una fase di espansione commerciale ambiziosa, a cui parteciperà la stessa Marubeni ed InnoEnergy, un altro investitore, che comporta il creare un sito produttivo industriale sul territorio tedesco, un progetto che sarà facilitato dalla nuova iniezione di cash degli investitori, incoraggiati a confermare la fiducia a Skeleton da un lato dal suppporto delle istituzioni della Sassonia, dove sorgerà l’impianto, dall’altro dal fatto che la startup è stata inserita tra le aziende europee beneficiarie del secondo IPCEI approvato a gennaio dall’Unione Europea. Come noto i programmi IPCEI, come quelli sulle batterie, idrogeno o microprocessori, esentano le aziende inserite nei programmi dalle multe in caso ricevano aiuti di stato, facilitando l’insediamento di nuove realtà produttive ed il loro finanziamento.
1 luglio: la selva di startup che operano nel settore della guida autonoma è così fitta che a volte è difficile identificare le protagoniste, specie le più nuove. In ogni caso la capacità di assicurarsi finanziamenti appare un fattore di positività dell’evoluzione societaria, e Ghost Locomotion è ormai arrivata a un round D Series, ovvero il quarto aperto a investitori esterni. Ghost Locomotion userà i fondi per far evolvere la propria tecnologia basata su tecnologia finalizzata a guida autostradale (o comunque a passo elevato) e ad evitare e prevenire gli incidenti. AL contrario di altre startup il software di Ghost Locomotion non punta alla complessa procedura di identificazione e classificazione degli oggetti o persone che complicano il percorso di un veicolo ad elevata automazione, quanto a usare come parametri determinanti distanza e velocità e creare ODD, le procedure di gestione della guida, di conseguenza. Un approccio che tende quindi a ridurre l’incertezza laddove si “inciampi” in incontri di difficile classificazione, riducendo i tempi di reazione e anche il carico computazionale e di consumo di energia sui sistemi di bordo.
1 luglio: l’espansione della capacità di SK Innovation porterà probabilmente la capofila SK Group a quotare la divisione delle batterie che tanto rapidamente sta ingrandendosi. Lo ha confermato la stessa azienda coreana, a corollario dell’aggiornamento di una roadmap che prevede di far crescere la capacità annuale di produzione di celle fino a 200 GWh nel 2025, il 60% del target di 125 GWh precedentemente annunciato. SK, che dispone già di siti produttivi oltre che in Corea del Sud negli Stati Uniti, Ungheria e Cina, ha una attuale capacità di 40 GWh annui. L’idea dello spinoff curiosamente sembra una pagina presa dal libro degli schemi di gioco della arci-rivale nazionale LG Chem, con cui SK è stata coinvolta in un’aspra contesa legale americana, recentemente risolta. LG come noto ha creato la divisione LG Energy Solution, partner di molte case auto, da GM a Renault, da Audi a Jaguar. Il CEO del gruppo SK, Kim Jun, non ha confermato che questo avverrà sicuramente ma ha sottolineato che di fronte alle risorse richieste dagli investimenti necessari per avere quote globali di mercato di rilevanza questo sarà una soluzione ragionevole. La rivale LG Energy Solution sta anche a sua volta valutando un IPO seguito allo spinoff che secondo analisti di settore potrebbe valere tra $10 e $12 miliardi, una eventualità che anche se non dovesse raggiungere questo totale sarebbe certo gradita al capo della divisione batterie Jee Dong-seob, che è al lavoro con obiettivi 2030 di un quinto del mercato globale… Finora nel libro ordini si accumulano contratti pluriennali del valore di 130.000 miliardi di won (circa $115 miliardi) equivalenti a 1 TWh di capacità, corrispondente secondo l’azienda alla fornitura necessaria ad equipaggiare circa 14 milioni di veicoli elettrici.
2 luglio: oltre ad essersi mossa con decisione sull’integrazione verticale nella manifattura delle batterie grazie agli accordi che hanno portato alla creazione della joint Venture Ultium Cells, General Motors si dà adesso molto da fare sulla filiera upstream delle batterie, in particolare quella che riguarda le materie prime contenute nelle celle. E nessuna è forse più essenziale del litio, che la casa di Detroit pianifica di ottenere in modo strategico e sostenibile (incluso riducendo la distanza dall’origine, anche se non proprio a chilometri zero) grazie a un nuovo partenariato con Controlled Thermal Resources. Sebbene non sia nota l’entità dell’investimento, ad attrarre il gruppo dell’auto è il progetto di estrarre litio dal Salton Sea Geothermal Field sito nell’omonimo lago salato nei pressi di Imperial, nel deserto della California. Essendo uno dei primissimi investitori in Controlled Thermal Resources, il gruppo diretto da Mary Barra avrà i primi diritti per un periodo pluriennale sulla materia prima estratta in combinazione con tecniche collegate alla geotermia e che appaiono promettenti perché meno impattanti rispetto a risorse come l’acqua in aree aride come appunto California ma soprattutto Cile ed Argentina. Secondo il nuovo partner di General Motors i primi risultati dell’operazione si vedranno nel 2024, anche se non è chiaro quale quota della rilevante domanda di Ultium Cells sarà un giorno coperta dalla produzione californiana.