BUSINESS

7 giorni di affari e accordi che cambiano la mobilità: 9 – 15 aprile 2023

I protagonisti della settimana: EnergyX, Ford, General Motors, Honda, Hyundai, Kia, Posco Holdings, Renault, Verkor

11 aprile: Ford Motor Company sta investendo 1,8 miliardi di dollari canadesi ($1,3 miliardi) nel suo Oakville Assembly Complex per trasformarlo in un hub ad alto volume di produzione di veicoli elettrici in Canada. L’annuncio fa seguito a un impegno raggiunto nell’accordo di lavoro 2020 della casa automobilistica di Dearborn con Unifor, il sindacato canadese dei lavoratori auto che includeva un investimento di $1,44 miliardi in tre stabilimenti nella provincia dell’Ontario, tra cui Oakville, che sarà ribattezzato Oakville Electric Vehicle Complex e inizierà a riorganizzarsi e modernizzarsi nel secondo trimestre del 2024 per prepararsi alla produzione di veicoli elettrici di nuova generazione. Ford mescola nel suo approccio strategico alla transizione la costruzione di nuovi siti greenfield ovvero da zero, specie per le batterie, e trasformando siti di produzione esistenti come Oakville oppure Colonia o Valencia. L’attuale sito di Oakville di 487 acri comprende tre linee di carrozzeria, un edificio di verniciatura, un edificio di assemblaggio. Oltre ai veicoli elettrici, l’impianto assemblerà i propri pacchi batteria: le celle per questi pacchi proverranno dal BlueOvalSK Battery Park del Kentucky, progetto da $5,8 miliardi che entrerà in linea nel 2025. I lavoratori di Oakville prenderanno questi componenti e assembleranno i pacchi batteria che verranno poi installati nei veicoli assemblati in loco. Oakville dà lavoro a 3.000 persone e, sebbene i lavoratori dipendenti, specializzati e “alcuni” della produzione continueranno a lavorare durante la trasformazione semestrale che inizierà nel secondo trimestre del 2024, i dipendenti licenziati temporaneamente torneranno prima della fine del 2024, ha affermato Tony Savoni, direttore dello stabilimento.

11 aprile: EnergyX e General Motors annunciano che GM Ventures guida un round di finanziamento Serie B da $50 milioni per la startup americana e ha stipulato un accordo strategico per svilupparne la tecnologia di estrazione e raffinazione del litio. Il portafoglio tecnologico di estrazione diretta del litio (DLE) di EnergyX consentirà di produrre litio metallico direttamente dalla salamoia (integrando o sostituendo il metodo tradizionale che comporta la presenza di bacini di evaporazione) e potenzialmente in forma pronta per le celle che spingono i veicoli elettrici, con un recupero del litio più economico e sostenibile per sbloccare una vasta catena di approvvigionamento di litio in Nord America che potrebbe altrimenti essere impraticabile. La società guidata da Teague Egan, nel 2022 è diventata la prima azienda a progettare, costruire e attivare un impianto-pilota nel triangolo del litio sudamericano che comprende oltre il 65% delle riserve globali di litio conosciute. La tecnologia LiTAS di EnergyX aumenterebbe i tassi di recupero del litio a oltre il 90% rispetto all’attuale standard del settore del 30-40% utilizzando stagni e ha raggiunto il 94% durante le prove sul campo. Dopo un programma-pilota di cinque mesi che ha dimostrato con successo l’efficacia del processo di raffinazione del litio LiTAS, EnergyX calibrerà i processi in impianti dimostrativi situati in cinque aree di prova in Nord e Sud America, seguiti dalla commercializzazione su vasta scala. EnergyX ha un impianto di ricerca e produzione ad Austin, in Texas, per ospitare le sue attività, conta attualmente oltre 50 dipendenti e aumenterà tale numero a 100 nei prossimi mesi.

11 aprile: a pochi giorni dall’aggiornamento del Plan S della marca Kia è toccato a Hyundai il momento delle dichiarazioni. Sborserà 24 trilioni di won ($ 18,1 miliardi) per accrescere la produzione nazionale di veicoli elettrici entro il 2030, con l’obiettivo di diventare una delle prime tre case auto globali in termini di vendite di veicoli elettrici. Come parte della spinta “elettrica” del gruppo asiatico, Kia ha aperto la strada per costruire il primo impianto di produzione di soli veicoli elettrici della nazione nel corso della giornata, la prima fabbrica nazionale che il gruppo costruisce in 29 anni: negli ultimi lustri le nuove erano spuntate in Cina, Europa e Stati Uniti. Il governo svolgerà un ruolo importante nell’aiutare Hyundai a guidare l’innovazione nel settore della mobilità globale, ha dichiarato il presidente Yoon Suk Yeol nelle sue congratulazioni durante la cerimonia tenutasi a Hwaseong, nella provincia di Gyeonggi. Il finanziamento da 1 trilione di won della casa auto per l’impianto Kia è il primo investimento domestico effettuato nell’ambito di una nuova iniziativa governativa che mira a coltivare la Corea del Sud come attore di alto livello nella mobilità futura: l’industria auto del paese del Pacifico conta di quintuplicare la capacità produttiva e di consolidare la sua posizione di leader come base globale di produzione ed esportazione di veicoli elettrici. Hyundai Motor Group da sola vuole espandere la sua capacità di produzione di veicoli elettrici a 1,51 milioni di unità a livello coreano e 3,64 milioni di unità all’estero entro il 2030. L’impianto Kia sarà in prima linea nella realizzazione della strategia aziendale dei veicoli elettrici di Hyundai. Entrerà in funzione nel 2025 con una capacità produttiva annua fino a 150.000 unità. L’impianto mira a produrre il primo modello Purpose Built Vehicle una sorta di robotaxi rivolto però soprattutto alle merci e in uscita nel 2025; sarà basato sull’esclusiva piattaforma per PBV elettrificati, il veicolo di medie dimensioni con interni spaziosi offrirà servizi come consegne dell’ultimo miglio, car hailing e altre attività B2B.

12 aprile: due grandi gruppi asiatici come POSCO Holdings e Honda Motor hanno iniziato a esplorare il potenziale per i rispettivi obiettivi di riduzione dell’impronta carbonio nelle loro filiere industriali derivante dalla maggiore collaborazione, andando oltre il semplice rapporto di fornitore-cliente che già è consolidato in particolare nella fornitura di acciaio, nel quale i coreani sono tra i leader globali da alcuni lustri. Sono molti i campi nei quali le possibili collaborazioni di giapponesi e coreani promettono miglioramenti: per cominciare con l’adozione di lamiere in acciaio ad altissima resistenza, che contribuiscano a una ulteriore riduzione del peso dei veicoli e lamiere in acciaio per auto prodotte attraverso un processo che riduce le emissioni di gas serra. L’acciaio elettrico di POSCO sarà inserito nella produzione in serie di motori per E-Axle del gruppo nipponico. I due gruppi avvieranno uno scambio tecnico costante sui futuri materiali per batterie e una cooperazione nell’approvvigionamento di materiali-chiave per le celle, come materiali catodici e anodici, inclusi litio e nichel. I due grandi gruppi inoltre avvieranno una maggiore collaborazione nell’uso di materiali riciclati e nello sviluppo di un sistema di riciclo a circuito chiuso ch utilizzerà materiali di recupero provenienti dalle batterie a fine vita o dai materiali che costituiscono scarto di produzione.

13 aprile: il gruppo Renault e Verkor annunciano che la collaborazione già in precedenza confermata è avviata a diventare una partnership commerciale a lungo termine per la fornitura di batterie per veicoli elettrici per una capacità equivalente a 12 GWh l’anno. Queste batterie saranno utilizzate nei segmenti superiori dei marchi del gruppo francese, a partire dalla futura Alpine 100% elettrica prodotta a Dieppe dal 2025. Le celle ad alte prestazioni e basse emissioni di carbonio saranno prodotte in Francia presso la futura Gigafactory Verkor di Dunkerque. Da quando, nel 2021, è iniziata la collaborazione tra i due partner, hanno approvato la qualità tecnica del prodotto, la competitività economica e il suo processo di industrializzazione, dal Verkor Innovation Centre di Grenoble alla costruzione della Gigafactory di Dunkerque, che sarà operativa nello stesso anno in cui inizierà la produzione del BEV Alpine. Verkor produrrà due tipi di celle per batterie nella sua Gigafactory: celle pouch grandi e cilindriche più piccole (formato 2170 e superiori), che saranno quindi assemblate in moduli per la consegna ai clienti. Verkor ha scelto di concentrarsi sulla produzione di celle a batteria ad alto volume per i mercati dei veicoli elettrici e dello stoccaggio stazionario su larga scala. Verkor afferma che la Gigafactory avrà una capacità produttiva iniziale di 16 GWh l’anno, che potrebbe essere ampliata a 50 GWh entro il 2030.

13 aprile: ZF collabora col leader del mercato mondiale STMicroelectronics per assicurarsi un secondo fornitore di chip in carburo di silicio. Secondo la società tedesca, il contratto pluriennale prevede che il gruppo franco-italiano fornisca un numero a due cifre di milioni di moduli in carburo di silicio. Dal 2025 i tedeschi vogliono produrre in serie nuovi inverter per un cliente europeo, apparati da molti considerati il cervello dell’azionamento elettrico, controllando il flusso di energia dalla batteria al motore elettrico e viceversa. A inizio febbraio, ZF ha stretto un’altra collaborazione con Wolfspeed, che comprende anche una quota di minoranza nella costruzione della nuova fabbrica di chip in Saarland, che costerà tra i 2,5 e i tre miliardi di euro. In media, i componenti in carburo di silicio sono dieci volte più piccoli dei chip di silicio convenzionali e perdono fino al 50% in meno di calore. Il SiC consente alle case auto di utilizzare batterie più piccole o di offrire un’autonomia maggiore, ma questi chip sono anche significativamente più costosi. La rivale tedesca di ZF, Bosch, è il solo fornitore auto a produrre chip di carburo di silicio completamente in-house al fine di controllare il processo e avere più valore aggiunto. ZF invece si affida all’esperienza di specialisti di chip: ST è il più grande fornitore mondiale di chip in carburo di silicio e sta oggi espandendo significativamente le capacità a Catania e Singapore. STMicroelectronics è il più grande produttore europeo di chip e di recente è cresciuta rapidamente: nel 2022 le vendite sono aumentate di un quarto a quasi €15 miliardi e l’utile quasi raddoppiato a circa €3,7 miliardi. La società di consulenza specializzata Yolé stima la quota di mercato del gruppo franco-italiano in questi semiconduttori al 37%. Il numero due è il concorrente tedesco Infineon con il 19%. La società statunitense Wolfspeed ha una quota di mercato del 16%. I ricercatori di mercato di Yole prevedono che i cinque maggiori fornitori di chip SiC triplicheranno le loro capacità entro il 2027. Allo stesso tempo, il mercato crescerà fino a sei miliardi di dollari, più di tre volte di più rispetto al 2022.

Credito foto di apertura: ufficio stampa ZF