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Le anticipazioni sulla tecnologia della Renault 5 in arrivo nel 2024

A oltre un anno dal lancio ufficiale, la futura elettrica ha iniziato lo sviluppo in Francia e Lapponia e per l’occasione la casa inizia ad alzare il velo sulla tecnica della citycar che sarà costruita a Douai

Un modello che è stato chiamato R5 per Renault non come gli altri, e la casa transalpina come sappiamo ha grandi ambizioni per questa elettrica che deve “democratizzare” la gamma francese a zero emissioni locali.

Così con l’équipe a capo del progetto denominato internamente “Echo 5” ormai a pieno regime Renault, cosa rara tra le case auto, rivela dettagli sulla tecnologia del suo futuro modello un anno e mezzo prima della commercializzazione (a fine estate 2024).

I primi nove prototipi della futura Renault 5 elettrica sono infatti attualmente testati dagli esperti della marca nell’ambito del processo di sviluppo della tecnologia e messa a punto del veicolo. Si tratta di muletti dotati di piattaforma, gruppo motopropulsore e batteria tecnicamente in linea con il futuro veicolo di serie.

Per quanto riguarda il design, però, non sono ancora fedeli interpreti del futuro modello, in quanto sono presentati con la silhouette di Clio, ma con uno sportellino di ricarica che ne rivela un contenuto insolito per la popolare compatta.

Secondo la stampa specializzata francese a fine marzo inizierà la fase di pre-industrializzazione coi primi prototipi completi con la carrozzeria definitiva della R5. Insomma, se passerete la prossima estate una vacanza in Andalusia o sul mar Rosso, non sorprendetevi se troverete ben mimetizzate R5 in test ad alte temperature (cioè fino a 50°) che seguiranno quelli nel gelo.

Nel Nord alternando prove statiche e dinamiche, messa a punto e resistenza, quest’inverno i muletti sono stati testati in condizioni di scarsa aderenza (ghiaccio, neve) ad Arvidsjaur, nella Lapponia svedese, ma anche in condizioni di media e forte aderenza nei centri tecnici Renault di Lardy, nella regione parigina, e di Aubevoye, in Normandia.

Il sito Renault di Aubevoye dispone di mezzi e strumenti all’avanguardia per riprodurre tutta la gamma di sollecitazioni che i veicoli subiranno un giorno nelle mani dei loro clienti: 613 ettari di estensione, 36 piste che si snodano per 60 chilometri, 42 banchi di prova, 2 gallerie del vento, 18 camere di corrosione, il tutto celato da 272 ettari di boschi che mettono al riparo dai curiosi le auto in via di sviluppo.

I test effettuati nella regione di Arvidsjaur, all’estremo nord della Svezia, vicino al Circolo Polare, sottopongono il veicolo a sollecitazioni estreme: terreni ghiacciati e laghi gelati, dove in alcune giornate invernali si sfiorano i -30°, con raffiche di vento che possono essere insopportabili.

La meccanica e la tecnologia che debutterà il prossimo anno sono messe a dura prova, per accertarsi che i muletti della futura Renault 5 elettrica siano in grado di resistere a tali temperature e condizioni. Oltre al motore, anche altri elementi sono tenuti strettamente sotto controllo: a cominciare dalle batterie.

Si verifica anche l’efficienza di molti equipaggiamenti, come quella del sistema di riscaldamento, la qualità del disappannamento e dello sbrinamento e il funzionamento dei freni, degli ammortizzatori e del sistema di controllo elettronico della stabilità sulla neve.

In caso di neve fresca, ci si accerta anche che la neve non si accumuli sui freni, con i malfunzionamenti che potrebbero derivarne. Tutte situazioni che non si possono riprodurre in un centro tecnico, ma che i test in condizioni di freddo estremo consentono di verificare.

“Questi primi test compiuti con prototipi dinamici rappresentativi devono permetterci di confermare, in particolare, le scelte effettuate in termini di prestazioni, comfort e comportamento per lo sviluppo della futura Renault 5 elettrica. Senza svelare nulla in questa fase, possiamo dire che i primi giri di pista effettuati già ci posizionano chiaramente ai massimi livelli della categoria, nella degna tradizione di Mégane E-Tech e ci incoraggiano a proseguire con entusiasmo il processo di convalida, fino al lancio commerciale previsto l’anno prossimo”, ha detto Jérémie Coiffier, direttore dell’Ingegneria della Famiglia B-EV.

Inaugurata per la prima volta sulla nuova Renaut 5 elettrica, la nuova piattaforma CMF-B EV intende posizionarsi come la più competitiva del suo segmento, offrendo al tempo stesso i massimi livelli di prestazioni della categoria.

A tal fine, questa piattaforma riprende il 70% dei componenti della piattaforma CMF-B, utilizzata in particolare per Clio e Captur. Rispetto a quella di Zoe, la piattaforma CMF-B EV permette di ridurre il costo di produzione del 30%, che Renault ha ben messo a fuoco fin dalla presentazione del concept R5.

La nuova piattaforma modulare facilita la produzione, lo sviluppo e l’ottimizzazione delle prestazioni dei modelli elettrici di nuova generazione del Segmento B. Con la sua progettazione e vantaggi rende possibile creare veicoli elettrici con un nuovo design, regolando la carreggiata e il passo per adattarsi a diversi tipi di carrozzeria e stile.

Come Mégane E-Tech Electric, la futura Renault 5 elettrica sarà un punto di riferimento per il suo segmento in termini di piacere di guida. La dinamicità sarà incrementata grazie all’ottimizzazione del telaio dotato di retrotreno multilink (schema di solito riservato ai segmenti superiori) e grazie al baricentro ribassato con le batterie installate sotto il pianale.

“La nuova piattaforma CMF-B EV è un’ottima opportunità in termini di prodotto, in quanto consentirà alla futura Renault 5 elettrica di offrire un vero piacere di guida, pur essendo molto competitiva nel segmento”, ha commentato Delphine de Andria, direttrice delle Prestazioni Prodotto per il Segmento B-EV.

La piattaforma CMF-B EV dispone di un vano motore a ingombro ridotto, dato che le dimensioni dei componenti dei motori elettrici sono più compatte rispetto a quelle dei motori termici.

Il motore elettrico della nuova Renault 5 sarà più leggero di una ventina di chili grazie a una nuova architettura “3 in 1” più compatta, composta da convertitore DC/DC, caricatore della batteria e controllo della distribuzione di corrente gestito dall’accessory box.

Si baserà sulla comprovata tecnologia del motore sincrono a rotore avvolto, che si ritrova in particolare su Zoe e Mégane E-Tech Electric. L’abbinamento di questa tecnologia con l’assenza di terre rare permette di limitare sia i costi di produzione su vasta scala che l’impatto ambientale del motore.

Sulla Renault 5 la batteria prevede quattro grandi moduli, riducendo il peso complessivo rispetto allo schema visto ad esempio sulla Zoe (credito foto: Renault Italia)

La competitività ricercata da Renault con la 5 elettrica sarà ottenuta anche grazie alla tecnologia del nuovo pacco batteria. Il passaggio da 12 moduli, come nella batteria di Zoe, a 4 grandi moduli semplifica l’architettura e consentirà di ridurre il peso di 15 chili. Dotata di un unico strato di moduli, il pacco si integrerà perfettamente nel nuovo pianale.

La futura Renault 5 elettrica sarà quindi in grado di accogliere più kWh in un volume ridotto. Particolare attenzione è stata posta anche all’integrazione del pacco batteria nella piattaforma che lo protegge. Il suo posizionamento conferirà rigidità al sottoscocca migliorando, al tempo stesso, l’acustica e la maneggevolezza.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Renault Italia