BATTERIE

Nuova «Gigafactory» Ford in Michigan per le batterie ferro fosfato

I pregi della chimica LFP per robustezza e costi attirano la casa americana per migliorare la gamma elettrica; e per ottenere risultati in fretta attingeranno dalle competenze dimostrate dai cinesi di CATL

L‘annuncio che Ford costruirà a Marshall, nel Michigan, una fabbrica di celle con 35 GWh di capacità annua per i suoi veicoli elettrici è probabilmente quello meno inatteso dell’anno nel settore delle batterie, considerate le voci e qualche colpo di scena che lo aveva preceduto.

Il progetto del valore di $3,5 miliardi, produrrà celle al litio ferro fosfato (LFP) in un impianto chiamato BlueOval Battery Park Michigan la cui proprietà sarà una consociata interamente controllata dal gruppo di Dearborn.

La produzione iniziale in questo polo realizzato sulle rive del fiume Kalamazoo dovrebbe iniziare nel 2026 e creare 2.500 posti di lavoro nell’area, andando in netta controtendenza rispetto alle decisioni che riguardano la casa in Europa: con circa 2.300 tagli in Germania e 1.300 nel Regno Unito.

Ford ha confermato che collaborerà con la cinese Contemporary Amperex Technology Co (CATL), il più grande gruppo delle batterie al mondo e leader nel segmento del ferro fosfato in diretta concorrenza coi connazionali di BYD, produzione che da tempo fornisce anche a Tesla, per modelli a media autonomia.

In precedenza Ford aveva contratti di fornitura con SK On (con la quale ha lanciato la joint venture BlueOval SK) e con LG Energy Solution, entrambi con sede in Corea del Sud. Il sito di Marshall sarà paragonabile per capacità agli impianti di batterie di quella joint venture Ford in Tennessee e Kentucky.

Ma, al contrario di quanto avvenuto coi coreani di SK On, la delicatezza politica di un rapporto di alto profilo con un nome ingombrante dell’economia cinese ha sconsigliato Ford dal ripetere una joint venture paritaria.

In questo caso CATL interverrà con le competenze sulla chimica ferro fosfato e la produzione di questo tipo di batterie che progettisti ed ingegneri Ford integreranno nella gamma di veicoli tra cui la Mustang Mach-E, l’F-150 Lightning e il Transit al 100% elettrico.

Un aspetto interessante è stato sottolineato dal giornalista Seth Weintraub di Electrek, presente alla conferenza stampa di ieri. Visionando un pacco batterie campione con celle ferro fosfato destinato alla Mustang Mach-E standard range, si è reso conto che l’autonomia della sportiva elettrica Ford dovrebbe aumentare, rispetto alla versione attuale con celle dalla chimica NCM prodotte da LG Energy Solution.

Per il pacco LFP sembra infatti prevista la capacità utilizzabile di 78,21 kWh, su un impianto con architettura tradizionale 400V. La capacità utilizzabile per quel modello oggi risulta tra i 68 e i 70 kWh, secondo le fonti. Il che fa immaginare che gli americani non useranno soltanto le celle LFP di CATL integrandole in pacchi pre-esistenti ma cercheranno di sfruttarne le competenze sulla tecnologia cell-to-pack per aumentare la densità di energia in modo consistente.

Curiosamente le celle LFP di cui attualmente la Cina è leader incontrastata sono nate in Texas e sono diventate una commodity del settore per i fabbricanti cinesi grazie alla decisione vecchia di decenni dell’inventore e premio Nobel per la chimica John Goodenough di non applicare royalties a queste celle, per favorire la diffusione delle batterie globalmente.

A fine gennaio il governatore della Virginia Glenn Youngkin aveva dichiarato che avrebbe ritirato la candidatura del suo stato ad ospitare la Gigafactory, perché riteneva il suo ingresso un potenziale cavallo di troia dell’influenza del Partito Comunista Cinese nell’economia locale.

CATL è beninteso un’impresa privata; ma è noto che gli imprenditori di successo in Cina non sono mai molto distanti dalla roadmap prediletta di Pechino, e quando lo sono rischiano conseguenze, come dimostra la vicenda di Jack Ma.

Con la Virginia fuori dai giochi, ieri la Michigan Economic Development Corp. ha approvato una richiesta di sovvenzione per il programma industriale e la designazione della zona a favore Ford per un importo di $210 milioni e un prestito per la Marshall Area Economic Development Alliance per un importo di altri $36 milioni riguardante l’area edificabile. Inoltre, Ford ha richiesto una riduzione di 15 anni di alcune tasse di proprietà.

La società avrà personale della società cinese in loco a Marshall per collaborare all’installazione e all’avvio delle operazioni. La collaborazione continuerà ad operazioni avviate, ma la gestione della struttura sarà Ford, come il direttore dello stabilimento.

Ford aveva preso in considerazione la costruzione dell’impianto al di fuori degli Stati Uniti, ma il nuovo Inflation Reduction Act e i relativi incentivi hanno evitato al progetto di andare in Messico o in Canada, ha confermato la responsabile di settore Lisa Drake ai giornalisti durante la conferenza stampa.

La normativa IRA secondo calcoli di analisti di settore grazie agli incentivi appare destinata a influire favorevolmente sui costi di produzione americani delle batterie. Questo vale in particolare per celle come le LFP che costano meno di alternative con metalli più costosi nei catodi, tanto che prima del lancio della normativa protezionistica stavano già nascendo negli Stati Uniti startup intenzionate a produrle, come in particolare Mitra Chem.

Ford è impegnata a ristrutturare i propri costi a 360 gradi dopo conti recenti non soddisfacenti, specie se confrontati al rivale storico GM. I suoi manager prevedono che il nuovo impianto possa influire sui costi per i consumatori riducendo i prezzi dei veicoli, sebbene non intenda ancora anticiparne i dettagli. Batterie ferro fosfato saranno utilizzate in Mustang Mach-E già quest’anno e sul pickup F-150 Lightning nel 2024, prima dell’apertura del nuovo impianto Ford.

Ford sottolinea che le celle LFP sono meno costose da produrre rispetto alle batterie al nichel cobalto manganese (NCM), assai durevoli utilizzando meno materiali ad alta domanda e alto costo; inoltre tollerano una ricarica più frequente e veloce. (credito grafico: ufficio stampa Ford Motor Co.)
Credito foto di apertura: ufficio stampa Ford Motor Co.