INFRASTRUTTURA

Decarbonizzare le fabbriche, una per una: si parte da Rüsselsheim e Valencia

Non c’è un’unica strada per decarbonizzare le Gigafactory europee: le alternative nelle energie rinnovabili permettono di scegliere localmente, come faranno Stellantis e Ford con geotermia e fotovoltaico

L’obiettivo fissato dai grandi gruppi dell’automotive di arrivare a gioco lungo a una manifattura carbon neutral ha tra i maggiori fattori l’energia che alimenterà i loro impianti. Lo scetticismo sulla vera volontà delle case auto di arrivarci a quei traguardi si scontra con un sempre crescente numero di accordi e contratti mirati appunto a rendere più green le fabbriche e non può non colpire che due annunci al riguardo siano apparsi nel giro di poche ore da parte di Stellantis e di Ford Motor Co.

Il gruppo euro-americano e Vulcan Energy Resources hanno confermato ieri la firma di un accordo vincolante per la prima parte di un piano multifase per lo sviluppo di nuovi progetti geotermici con l’intento di decarbonizzare il mix di energie del sito industriale Stellantis a Rüsselsheim. Si tratta della fabbrica storica del marchio Opel in cui vengono prodotte anche modelli BEV come DS4 e Opel Astra Electric.

Secondo le stime la collaborazione con la società australiana specialista della geotermia e del litio, e che sta sviluppando un piano per estrarre in futuro il metallo bianco anche nel Lazio, potrebbe coprire una parte significativa del fabbisogno energetico annuale del sito industriale a partire dal 2025.

Questo sarebbe un sostanziale contributo al piano strategico Dare Forward 2030 steso lo scorso anno dall’amministratore delegato Carlos Tavares e dai suoi manager, che include l’obiettivo di raggiungere il traguardo zero emissioni entro il 2038, con una riduzione del 50% entro il 2030.

La prima fase del progetto, che avrà luogo all’estremità settentrionale dell’area in cui Vulcan è già all’opera nell’Alta Valle del Reno, comprenderà uno studio di pre-fattibilità affidato ai tecnici australiani relativo alla costituzione di impianti geotermici per il sito Stellantis.

In caso di esito positivo, la fase successiva avrà come oggetto principale interventi di trivellazione e attività di studio e sviluppo più avanzate. Stellantis punterà a reperire finanziamenti per il 50% dello sviluppo del progetto, e il traguardo del decarbonizzare è sostenuto anche dalle istituzioni della regione tedesca dell’Assia, che sostengono l’impiego di energia geotermica rinnovabile come localizzazione dell’approvvigionamento energetico nelle fabbriche.

Stellantis e Vulcan mireranno a produrre energia elettrica pulita e a fornirla alla rete per il consumo sia interno che esterno nel rispetto della legge tedesca sulle energie rinnovabili, producendo al contempo calore da trasferire al sito produttivo di Stellantis.

Se l’iniziativa Stellantis riguarda il futuro, quella con cui Ford mette all’opera il fotovoltaico ha iniziato a lavorare alla fine del 2022, in una delle fabbriche più attive del gruppo americano in Europa che ha quindi già iniziato a decarbonizzare: Valencia, sito scelto (a spese di Saarlouis) dai vertici dell’Ovale Blu per i 7 modelli elettrici in uscita entro il 2024 accanto alla storica Colonia e a Craiova in Romania.

Ford col nuovo impianto solare presso le sue linee di produzione Almussafes nel Levante della Spagna ha messo un pilastro del lavoro per rispettare entro il 2035 l’impegno di avere veicoli elettrici a emissioni zero per tutte le vendite in Europa, oltre a mirare alla neutralità delle emissioni della sua presenza continentale lungo l’intera filiera di strutture e fornitori.

L’area fotovoltaica si trova in un’area non produttiva dell’impianto che copre due zone di pannelli solari in grado di produrre ogni anno l’energia equivalente a far funzionare 1.400 abitazioni medie. L’attuale produzione di quasi 4.641 MWh l’anno aumenterà nel corso della prossima estate di 3.762 altri MWh, equivalenti secondo la nota stampa ad altre 1.100 case medie aggiuntive.

Di fatto Valencia si distinguerà tra le fabbriche Ford non solo per decarbonizzare, ma agli effetti pratici effettuerà anche una significativa riduzione della sua attuale domanda di elettricità dalla rete nazionale iberica nel 2023.

I tecnici vogliono espandere le aree dei pannelli solari su ulteriori terreni non produttivi per raggiungere 10 MW di potenza di picco entro il 2024. È anche allo studio la fattibilità di future installazioni di pannelli solari sui tetti degli edifici industriali.

Dal 1° gennaio 2022, l’energia elettrica utilizzata dallo stabilimento Ford di Almussafes (nella foto di apertura) proveniva già da fonti rinnovabili con tutta l’energia elettrica acquistata per alimentare gli impianti di produzione Ford in tutta Europa già al 100% proveniente da energie rinnovabili. L’azienda di Dearborn ha dichiarato la sua ambizione di utilizzare il 100% di elettricità senza emissioni di carbonio in tutta la produzione a livello globale entro il 2035.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Ford Motor Co.