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Per l’elettrosolare di Sono Motors, test sul campo con clima invernale

La startup tedesca ha misurato la ricarica effettiva della Sion nel giorno di S. Lucia: la prova in condizioni meno favorevoli conclusa con 4 chilometri di autonomia in più e la certezza di non puntare solo su pannelli del tetto

La tedesca Sono Motors, che sta effettuando un tentativo di salvare la produzione della sua Sion con un bell’esempio di crowdfunding, in ogni caso continuerà a sviluppare e distribuire anche su licenza la tecnologia realizzata per la carrozzeria del suo primo modello, per veicoli passeggeri e autobus.

Peraltro attorno alla tecnologia Sion e in generale sull’efficacia del contributo dell’energia fotovoltaica nella mobilità elettrica restano perplessità.

Sono Motors nella propria comunicazione ufficiale, come ha ricordato a più riprese il suo giovane amministratore delegato Laurin Hahn, indica in 5.800 chilometri l’autonomia massima annuale ottenibile da una sua vettura grazie al sole.

Poche settimane fa, esattamente il 13 dicembre, giornata di Santa Lucia e quindi da tradizione una delle più corte dell’anno e pertanto sfavorevoli per la durata e intensità di insolazione, l’azienda ha effettuato un test in condizioni reali a cui ha dedicato questo video (a cui mancano però ancora i sottotitoli in inglese).

Come si evince dalla presentazione Sono Motors che potete trovare a questo link, la vettura era parcheggiata presso la sede della startup in Waldemeisterstrasse 76 a Monaco di Baviera. La temperatura giornaliera rilevata era di -7° (che scendevano a -11° di notte) ed è stata posizionata a nord-est, l’orientamento invernale peggiore per ricaricare i pannelli inseriti nella carrozzeria di questa elettrosolare.

Come detto, con una giornata in cui la luce si limitava ad essere presente dalle 7:56 alle 16:20 e la finestra di ricarica utilizzabile non andava oltre 5,5 ore, mentre il meteo indicava un misto di nebbia, nuvole e sole Monaco non risultava lo scenario migliore per raccogliere energia per le celle della Sion sottoposta al test.

Il grafico riepiloga i risultati della ricarica grazie ai pannelli della elettrosolare tedesca in una giornata tipicamente invernale per temperature, meteo, insolazione (credito immagine e fonte dati: presentazione Sono Motors)

E tuttavia anche con questo sfondo cosa è successo al veicolo immatricolato “SVC3-01”? La carica assorbita è stata di 940 Wh; il consumo di energia di bordo da fermo di 290 Wh (i manager Sono ammettono che il consumo 12 V in stand-by sia qualcosa da migliorare). Pertanto l’energia dal punto di vista dello stato della carica (o SOC ) è cresciuto dell’1,3%.

Anche per un modello di vettura prevalentemente da città come la Sion (che non ha certo un pacco da pickup elettrico americano di oltre 100 kWh ma una capacità di circa la metà) il modesto apporto di 650 Wh in una delle giornate più brutte dal punto di vista climatico dell’anno corrisponde a 4 chilometri di autonomia, misurata con standard WLTP, partendo dal valore di consumo omologato di 16,4 kWh/100 chilometri.

Questo, in una settimana invernale altrettanto rigida del 13 dicembre scorso in Baviera, corrisponderebbe a 28 chilometri di autonomia aggiunti alla carica grazie alla elettrosolare ferma in un parcheggio orientato sfavorevolmente.

Secondo l’amministratore delegato Hahn, ottimizzando il consumo statico di energia della Sion come i suoi ingegneri intendono fare, 6 chilometri di autonomia giornaliera in dicembre (o 42 chilometri alla settimana) saranno un traguardo futuro verosimilmente raggiungibile.

Nell’immagine Sono Motors, il grafico a destra chiarisce l’importanza della distribuzione dei pannelli: il maggior contributo alla ricarica invernale della Sion proveniva il 13 dicembre 2022 dal pannello laterale destro per la sua esposizione favorevole, piuttosto che come preventivabile in estate dai pannelli del tetto (credito immagine: presentazione Sono Motors)

Una curiosità che vale la pena di sottolineare è che il tetto ha contribuito per solo il 32% della raccolta complessiva di energia, nella giornata del test. Questo, secondo i tecnici Sono, è un segnale dell’importanza di integrare pannelli nel cofano, portellone e sui lati di un veicolo elettrosolare e non solo per il periodo invernale.

Tale logica non lascia ben sperare per contributi significativi alla ricarica invernale in quei modelli che propongono tetti provvisti di celle solari ma non lateralmente o sul cofano, ultimo esempio a entrare in questa offerta parziale la Toyota Prius di quinta generazione.

La conclusione di Hahn e dei tecnici Sono Motors è che l’integrazione dei pannelli solari in un modello di auto elettrica funziona già, e che sia fondamentale per poter contare su una ricarica non trascurabile anche in inverno poter contare non solo sul tetto del veicolo ma anche sui pannelli laterali.

Credito immagine di apertura: screenshot da presentazione Sono Motors