Prima i fischi, adesso gli applausi per l’investimento General Motors nell’auto elettrica
Oggi Mary Barra ha confermato che nell’Orion Assembly Plant sarà costruita una seconda Chevy elettrica: GM investirà $300 milioni per aggiornare una linea produttiva che avrà 400 posti in più
Oggi pomeriggio General Motors Co. ha annunciato nuovi investmenti nella Lake Orion Assembly Plant, una delle fabbriche più strategiche del gruppo di Detroit: è sede della produzione della full electric Chevrolet Bolt e delle GM Cruise, le vetture basate a loro volta sull’elettrica americana che servono alla divisione Cruise Automation per sviluppare sistemi di guida autonoma avanzata.
La tempistica dell’annuncio non è casuale, visto che il Presidente Donald Trump nei giorni scorsi visitando l’Ohio, uno degli stati decisivi per la prossima corsa alla Casa Bianca, ha tempestato di inviti e minacce i vertici di GM riguardo alla chiusura delle locale fabbrica di Lordstown, che dallo scorso 6 marzo non produce più le compatte Cruze.
Mentre GM ha effettivamente bloccato cinque impianti in Nord America il cui destino dipenderà dai negoziati estivi col sindacato UAW, il gruppo diretto da Mary Barra non ha invece fermato gli investimenti che riguardano innovazione e tecnologia, soprattutto nella mobilità elettrica ed autonoma.
Per l’Orion Assembly Plant ha confermato $300 milioni (parte di un totale di $1,8 miliardi destinati agli impianti nordamericani) e 400 nuove assunzioni. L’annuncio di Mary Barra è stato salutato da una vera standing ovation dei presenti alla volta dei vertici GM, con un livello di decibel di solito riservato alle finali NBA o al Super Bowl.
Le indiscrezioni delle ore precedenti avevano sottostimato di 100 unità il valore occupazionale della produzione della seconda Chevrolet elettrica da produrre ad Orion Township. General Motors ha anche ribadito che il nuovo modello, sull’evoluzione del pianale utilizzato per Bolt e battezzato appropriatamente BEV3 (BEV è l’acronimo americano di battery electric vehicle), seguirà nella scaletta di uscita i primi modelli Cadillac, i primi ad usufruire di questa nuova piattaforma. I 400 nuovi jobs pertanto non paiono essere previsti né quest’anno né nel 2020.
L’effetto nella platea del Midwest per GM è stato comunque decisamente positivo, e forse servirà anche ad ottenere benevolenza dall’inquilino della Casa Bianca. Probabilmente per la stessa ragione, un paio di giorni fa la rivale Ford Motor Co. ha fatto sapere di aver confermato l’investimento deciso nel 2017 di $900 milioni nell’impianto di Flat Rock, dove dal 2023 (una data non ravvicinata, il che spiega perché l’annuncio è stato considerato dagli addetti ai lavori molto politico) ci saranno 900 dipendenti in più a costruire veicoli elettrici.