Fine della storia per Argo AI, hanno deciso Ford e Volkswagen
Il destino della startup della guida autonoma che era stata uno dei pilastri dell’alleanza tra i due gruppi auto rispecchia in pieno il periodo attuale di denaro da centellinare e spese da soppesare
Ieri sera a mercati chiusi la pubblicazione dei conti Ford del trimestre concluso il 30 settembre ha anticipato il nome di una delle più illustri vittime del cambio di clima determinato, ancor prima che dalla recessione, dalla fine dell’easy money e dei tassi a zero che avevano consentito a decine di startup di raccogliere palate di denaro da parte di investitori che in certi casi e per molti mesi hanno avuto più cassa che opportunità di spendere.
Sorprende peraltro che a essere protagonista di questa fine anticipata della vita aziendale sia Argo AI, una startup della guida ad elevata automazione che aveva fatto irruzione sulla scena nel 2017 con un investimento di $1 miliardo della casa di Dearborn.
Argo AI chiuderà presto con una larga (si spera) quota di organico riassorbita dai due suoi principali investitori: il gruppo Ford appunto e quello Volkswagen, trascinato nell’investimento quando i precedenti vertici avevano stipulato un’alleanza industriale e tecnologica globale che fece parlare.
Ieri ai dipendenti di Argo AI è stato confermato che tra loro molti avrebbero ricevuto offerte dalle due case automobilistiche, secondo più fonti. Ma non è ancora chiaro quanti saranno davvero assunti in Ford o Volkswagen (o più esattamente da Cariad, la divisione software tedesca che finora ha avuto problemi a riempire l’organico) e quali aziende otterranno la tecnologia e la proprietà intellettuale della startup di Pittsburgh.
Diverse persone hanno detto al sito web americano di tecnologia TechCrunch che il pacchetto di addio sarà “generoso” e che i fondatori dell’azienda Bryan Salesky e Pete Rander hanno parlato direttamente agli oltre 2.000 dipendenti.
Mentre Argo AI, proprio come concorrenti quali Waymo o Cruise, sta faticando ad attrarre nuovi investitori coi propri programmi mirati a veicoli a guida autonoma avanzata di Livello SAE 4 o 5 e a servizi di robotaxi dei quali però non si vede ancora la fine dello sviluppo, il CEO Ford Jim Farley è parso voler spostare l’interesse (proprio come suoi omologhi in altri gruppi auto) verso lo sviluppo di molto più pragmatiche applicazioni Livello 2+ e Livello 3 in grado di rendere il trasporto e le auto molto più sicure.
Come dire che anche l’interesse delle case auto sarà verso le skill dell’organico Argo AI per sistemi ADAS avanzati, più che ipotetici robotaxi forse dalla realizzabilità relativamente vicina, ma dal complicato e incerto business plan.
Farley ha infatti dimostrato ottimismo a lungo termine sul Livello 4, ma aggiungendo che “i veicoli redditizi e completamente autonomi su larga scala sono molto lontani e non dovremo necessariamente creare quella tecnologia da soli”.
Quanto agli effetti della chiusura della startup sui piani Volkswagen, da Wolfsburg hanno già ufficialmente confermato che per quanto riguarda la mobilità individuale dopo l’uscita del gruppo dall’investimento in Argo AI, Cariad continuerà a portare avanti lo sviluppo della guida altamente automatizzata e autonoma insieme a Bosch e, in futuro, in Cina con Horizon Robotics.
Per quanto riguarda invece la mobilità collettiva (dove il gruppo di Wolfsburg dispone di una divisione chiamata Moia) Volkswagen Veicoli Commerciali sta espandendo ulteriormente la sua cooperazione per sviluppare la tecnologia per le sue flotte di mobilità a guida autonoma con un partner che sarà annunciato a breve.
Secondo l’agenzia Reuters potrebbe trattarsi dell’israeliana Mobileye, un partner di lunga data dei tedeschi (e anche per Ford) che Intel hanno appena ricollocato in borsa questa settimana. I prototipi di Buzz sono già in viaggio con questo partner in un programma di test, svelato lo scorso anno al Salone Auto di Monaco di Baviera.
Argo AI era uscita da sotto i radar nel febbraio 2017 quando Ford aveva annunciato che avrebbe investito $1 miliardo. Da allora la società aveva raccolto oltre $2,6 miliardi, principalmente da Ford e VW, nel tentativo di sviluppare, testare e infine commercializzare il suo sistema di guida automatizzata. E la società non stava certo con le mani in mano.
I veicoli Ford Fusion ed Escape a guida autonoma dell’azienda sono stati spesso visti testare su strade pubbliche in città come Austin, Detroit, Miami, Palo Alto e Pittsburgh per sviluppare robotaxi per trasporto persone e anche merci, che anzi sembrava il terreno dal quale più rapidamente avrebbero potuto cominciare ad arrivare ricavi.
In Europa Argo AI utilizzava Volkswagen ID al 100% elettriche e Buzz per i suoi programmi di test ad Amburgo e Monaco di Baviera, le due città dove si trova la maggior parte dell’organico in Europa, proveniente in molti casi da un precedente progetto Audi.