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Scénic Vision: trasformare il minivan Renault in SUV ibrido/elettrico

Nel 2024, un SUV compatto al 100% elettrico entrerà a far parte della gamma Renault: Scénic. Poi, a fine decennio, l’erede del multispazio avrà anche una versione all’insegna dell’idrogeno…

È più importante la rinascita di Scénic dopo trent’anni trascorsi nei panni del minivan come futuro SUV o è più stuzzicante la novità di un ibrido elettrico suddiviso tra fuel cell e batteria di trazione? Difficile fare una scelta, ma nel caso di Renault, la casa presentando oggi il suo concept Scénic Vision ci dà già un elenco di priorità con la scaletta tracciata per le uscite.

Infatti Scénic si offrirà una nuova vita nel 2024 in veste di SUV al 100% elettrico, tra l’altro andando a raggiungere nel polo dell’auto a zero emissioni di Douai la Mégane E-Tech che ha appena cominciato ad uscire da quelle linee. Il veicolo familiare della gamma Renault peraltro nel 2030 diventerà anche un veicolo spinto dall’idrogeno.

Questo per allungare in modo significativo l’autonomia di marcia e anche eliminare range anxiety in una vasta fetta di clientela, quando presumibilmente le postazioni di ricarica di idrogeno saranno ormai comuni e non una curiosità: proprio in queste ore alla Fiera di Hannover la divisione Bosch Rexroth ha svelato che costruirà 4.000 postazioni di idrogeno in Europa entro fine decennio.

Pertanto Renault ha deciso di non risparmiarsi quanto a novità nello svelare il concept: con uno stile esterno realistico, interni molto futuristici che probabilmente poco avranno a che fare con quelli che la clientela troverà in produzione e con un powertrain elettrico/idrogeno pieno di promesse, col quale anticipa di voler attrezzarsi per rispondere a rivali che non hanno perso la fiducia nell’idrogeno come piattaforma per i veicoli passeggeri (Toyota, Hyundai) ma anche per i veicoli commerciali (nel caso di Stellantis e della stessa Renault nella joint venture Hyvia).

Alla stampa specializzata francese presente oggi al lancio, il responsabile del design Gilles Vidal ha detto che il progetto HCB, denominazione interna che segue di poco il BCB che ha contrassegnato la Mégane E-Tech, ha detto che le linee della concept car transalpina prefigurano molto fedelmente quelle del veicolo di serie atteso tra due anni.

Peraltro per non scoprire le carte tutte insieme i designer si sono sbizzarriti conservando un certo mistero sugli interni. Infatti tutti sappiamo ben che le porte posteriori con apertura antagonista e la struttura senza montante centrale non attraverseranno il corso dell’industrializzazione. Quanto a caratteristiche degli interni sono una festa dello schermo (dieci in tutto) a cominciare da uno gigante posizionato sulla linea dell’orizzonte nella parte inferiore del parabrezza.

Questo equipaggiamento, che si estende da un montante all’altro, ha lo scopo di “cancellare” il cofano e la parte anteriore del veicolo. Il guidatore guadagna così in visibilità (migliore del 24%) con un angolo di visuale aumentato di 6,7 gradi. Se questo è di relativa utilità in autostrada, lo è senza dubbio in uso urbano, soprattutto durante le manovre. Inoltre lo Scénic Vision non ha più il muso corto e sprofondante; presenta un cofano alto, orizzontale e allungato.

L’idea di avere tanti touch screen è di non costringere a perdersi in una giungla di menu e sottomenu, con qualche possibile cattiva conseguenza sull’attenzione alla guida. Un arsenale digitale che dovrebbe ridursi però sulla versione standard. Ma questo apre comunque il campo delle possibilità e fa presagire i futuri successi interni del marchio entro il 2030.

Perché, per la Scénic standard, un cruscotto a forma di L come quelli della Renault Mégane E-Tech e della Renault Austral dovrebbe a rigor di logica essere una certezza. Al posto di guida l’automobilista avrà un volante in stile joystick, sì come quello che ha fatto discutere quando lo ha adottato Tesla ma in realtà è normale da anni nelle competizioni. Invece l’abitacolo rivestito in tessuto bianco non guarda alle prestazione ma al riciclo: infatti i suoi materiali in poliestere sono progettati per essere riutilizzati più e più volte.

Gli esterni sono una relativa sorpresa, anche partendo dalle ultime uscite del gruppo francese. Infatti l’aspetto da SUV con forme piene e sfaccettature ben definite non richiamano alcuna aria di famiglia specie se il riferimento sono modelli di Laurens van der Acker.

Si può ben dire che lo stile richiama SUV elettrici e no di costruttori asiatici, inclusi i cugini di Nissan, o forse se si guarda al curriculum di Gilles Vidal certe spigolosità e l’uso dell’illuminotecnica ricordano modelli francesi sì ma dell’ex-PSA, da cui il designer proviene. Magari sbagliamo, ma la parentela con la cifra della Mégane E-Tech, è molto tenue, il che non vuol dire che non troviamo del valore nello stile di questo concept.

Quanto alla scheda tecnica, il concept Scénic Vision indica una lunghezza di 4,49 metri, ovvero 9 centimetri più dell’attuale Scénic 4 nella versione corta. Ma come spesso avviene nelle auto elettriche al 100%, il passo è lungo, 2,83 metri, quindi superiore di 10 centimetri. Infine, con 1,59 metri di profondità, ovvero 6 centimetri in meno rispetto alla versione attuale, l’auto offrirà un look più dinamico.

Il concept è dotato di ruote da 21 pollici rispetto ai 20 pollici del modello attuale. Questi cerchi sono decorati con alette mobili che ottimizzano l’aerodinamica alle alte velocità e il raffreddamento dei freni al di sotto dei 10 km/h.

Proprio sotto il suo pavimento c’è una novità interessante perché questo prototipo inaugura una tecnologia che combina elettrico e idrogeno. Il suo obiettivo? Effettuare un percorso fino a 800 chilometri incluso un pieno della leggerissima molecola effettuato in 5 minuti. Insomma, sulla carta il meglio dei due mondi: il silenzio e la virtù dell’elettrico abbinato all’autonomia dell’idrogeno.

A partire dal 2030 anche sui veicoli passeggeri Renault proporrà soluzioni tecniche che stanno apparendo su mezzi commerciali come il Master H2 Tech: insieme fuel cell e batterie di trazione (credito immagine: Renault Italia)

Per questo la già nota piattaforma tecnica CMF/EV comune a Nissan è stata accuratamente rivista e il suo motore elettrico (è quello della Mégane E-Tech con potenza di circa 220 cavalli) posizionato sull’asse posteriore. In questo modello sarà inserito nel pianale, tra powertrain e le batterie, una pila a combustibile da 15 kW (circa 20 cavalli). Il serbatoio, che può contenere 2,5 chili di idrogeno, si trova sotto il cofano anteriore.

Per non spingere troppo in alto i costi di produzione e non uscire fuori dalla linea tipica di prezzo della famiglia Scénic, l’anticonformista Scénic Vision dovrà assicurarsi anche un livello di scala della tecnologia dell’idrogeno in grado di giustificare la messa in produzione. Per questo viene considerato plausibile un appuntamento a fine decennio, al 2030 appunto.

Credito grafico di apertura: ufficio stampa Renault Italia