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Prosegue la messa a punto delle novità del SUV elettrico Macan

La Porsche costruita sulla piattaforma PPE è in ritardo e questo dà modo ai progettisti di montare e sviluppare ancora più aggiornamenti: dalle performance alla ricarica

Il ritardo accumulato dal prossimo modello elettrico Porsche, Macan, per i numerosi ostacoli incontrati dallo sviluppo del software di nuova generazione del gruppo Volkswagen, offre l’occasione di aggiornare dettagli tecnici su questo veicolo che sarà costruito nel 2024 nella fabbrica di Lipsia basandosi sulla piattaforma PPE (Premium Platform Electric), sviluppata in collaborazione con Audi.

Per cominciare la nota odierna della casa tedesca sottolinea che il pacco batterie di questo SUV compatto avrà una capacità totale lorda di circa 100 kWh e sarà composta da dodici moduli con celle prismatiche. La chimica prescelta per le celle è ad alto contenuto di nichel, con catodi NCM 811 (ciascun numero indica le percentuali di nichel, cobalto e manganese) ma Porsche per il momento non ha optato per le versioni nickel-rich più estreme, con nichel al 90%.

Non sappiamo ancora invece quale sarà la capacità netta: se si prende come riferimento la Taycan, possono essere utilizzati 83,7 kWh di energia del pacco della “Performance Plus” da 93,4 kWh. Col passare del tempo, sottolineano gli addetti ai lavori tedeschi, come in altri modelli con nuove celle sviluppate e guadagnatesi la fiducia dei progettisti, il SUV elettrico Macan potrebbe avere un buffer inutilizzato inferiore a quello di veicoli di precedente generazione.

Porsche è tra le case che non sono state toccate dal “baco” dell’autonomia massima percorribile: i suoi clienti che privilegiano la sportività potrebbero invece preferire la comodità del viaggio, praticità che nel caso di veicoli elettrici può riferirsi a prestazioni e rapidità di ricarica.

Ovvero grazie a una batteria più piccola e leggera le performance potranno beneficiarne, e meno energia da stoccare nelle celle significa pause più brevi. Su quest’ultimo aspetto, Porsche indica che negli obiettivi di sviluppo è presente la ricarica rapida ad alte prestazioni.

In particolare, la Macan con il suo sistema a 800 volt dovrebbe essere in grado di caricare dal 5% all’80% in meno di 25 minuti. Questo significa che potrà essere sottoposta a una potenza di ricarica ancora più elevata rispetto ai 270 kW che può assorbire la Taycan, scrive l’azienda di Zuffenhausen. Finora per Macan si era indicato solo “prestazioni di ricarica al livello della Taycan”.

Porsche conferma che Macan sarà dotata di una funzione chiamata “caricamento per bancata” per le stazioni a 400 volt: nella batteria del SUV elettrico, i contattori vengono commutati in modo tale che invece di un sistema complessivo da 800 volt, vengano creati due “banchi” da 400 volt ciascuno: così le due batterie da 400 volt possano essere caricate più velocemente in parallelo. Se necessario, le due metà vengono prima regolate nello stato di carica e quindi caricate insieme.

Lo scorso novembre era stata annunciata anche la nuova generazione di motori elettrici: sebbene rimanga con motori sincroni a magneti permanenti (PSM) con avvolgimento a forcina, i magneti nel rotore sono stati riorganizzati per aumentare la densità di potenza e l’efficienza: la casa parla di un “taglio della lamiera a doppia V”. Inoltre, l’elettronica di potenza è passata dai chip di silicio al più prestazionale carburo di silicio.

C’è un’innovazione nel packaging dei componenti elettronici: Porsche ha richiesto un brevetto per il cosiddetto Integrated Power Box, che riduce i costi oltre al cablaggio e al peso necessari. Per risparmiare spazio, combina tre componenti contemporaneamente: il caricabatterie CA integrato, il riscaldatore ad alta tensione e il convertitore CC/CC.

La piattaforma PPE consente diverse configurazioni di trazione (posteriore/integrale) su diversi livelli di potenza. Secondo Porsche, la potenza del SUV elettrico dovrebbe essere inizialmente fino a circa 450 kW (612 cavalli), la coppia massima di Macan superiore a 1.000 Nm.

Questo probabilmente indica l’uscita di una versione di esordio a trazione integrale, mentre non è stato ancora annunciato di quale livello di prestazioni sarà accreditato un entry-level elettrico a trazione posteriore.

Quanto alla guidabilità il motore elettrico posteriore posizionato particolarmente indietro tende a conferire una distribuzione del peso che favorisce il posteriore leggermente. Ma combinato con la distribuzione dinamica della coppia della trazione integrale e il primo asse posteriore sterzante mai montato su una Macan l’agilità in accelerazione e in curva dovrebbe essere assicurata. Senza trascurare il fatto che la precisione di guida assicurata dall’asse sterzante avrà anche l’ulteriore beneficio di molta agilità nel traffico cittadino.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Porsche