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Tesla ha inaugurato in Texas la «Gigafactory» delle «Gigafactory»

Non è la prima Gigafactory di Elon Musk, ma è proprio Austin che avvicina più di ogni altra fabbrica Tesla il sogno fordiano del CEO di un impianto a ciclo completo: anche il Texas dovrà però pazientare per i nuovi modelli

Ieri sera Elon Musk si è presentato con tanto di Stetson nero sul capo al grande evento, anzi party di apertura della nuova fabbrica da $1,1 miliardi vicino all’aeroporto di Austin in Texas. La fabbrica nella contea di Travis arriva ultima dopo Fremont, Shanghai e Germania, ma più di ogni altra appare in grado di replicare il concetto di Henry Ford che a inizio 20° secolo nelle linee di montaggio di Rouge partiva da ferro e legno per sfornare le sue Model T.

In Texas si inizia con migliaia di Model Y, e a regime arriverà a mezzo milione di esemplari l’anno, poco più della metà di quanti Tesla ne ha costruiti in tutto il 2021, ma per altri prodotti, ovvero il sospirato Cybertruck e l’altrettanto rinviato camion Semi bisognerà aspettare se tutto va bene il 2023.

In compenso ci saranno altri prodotti in arrivo: un robotaxi evidentemente basato sulla tecnologia di guida autonoma Tesla che Musk ha promesso dall’aspetto molto futuristico e Optimus, il nome ormai definitivo del Tesla Bot con cui la casa americana, anzi texana, vuol rivoluzionare l’intera economia destinandogli i ruoli che non attraggono nessuno.

Per l’uno e per l’altro non è chiaro se Austin sarà il posto in cui verranno costruiti, accanto alle auto e alle batterie Tesla. Per Optimus l’ipotesi di vederlo in versione commerciale nel 2023 suggerita da Musk è stata subito accolta da cautela: le scadenze dell’imprenditore sudafricano sono notoriamente da prendere con le molle, e non sembra che un progetto basato sull’intelligenza artificiale da completare a marce forzate sia compatibile coi mesi sabbatici che si è appena preso il numero uno della robotica e AI di Tesla Andrej Karphaty.

Di certo c’è che con la crisi della catena della fornitura per chip ed eventi bellici Austin è quanto mai stata aperta al momento giusto: sarà in grado di integrare anche la produzione persa in questi giorni a Shanghai per il lockdown e, non va dimenticato, i veicoli Tesla ancora oggi comprendono oltre il 75% di tutte le auto elettriche pure vendute oggi negli Stati Uniti. Pertanto con due fabbriche in grado di accontentare la domanda domestica anche per i nuovi modelli GM, Ford (e un giorno Stellantis) accaparrarsi quote di mercato americano non sarà agevole.

Per questo Musk punta anche ad accontentare più americani con la disponibilità delle funzionalità di assistenza alla guida FSD rispetto ai circa 60.000 che vi hanno accesso finora. L’azienda come noto non produce ancora auto a guida autonoma, almeno fino all’uscita del robotaxi, ma vende un pacchetto di assistenza alla guida premium che chiama proprio Full Self-Driving. I proprietari che hanno l’opzione premium possono testare nuove funzionalità su strade pubbliche attraverso il programma FSD Beta di Tesla. Attualmente il programma è limitato a una selezione di clienti (e dipendenti Tesla).

Riguardo alla produzione effettiva, ieri sono stati consegnati i primi esemplari, Musk ha detto le Tesla Model Y prodotte in Texas sono dotate di quello che è noto come “pacco strutturale”. Il che significa che viene adottata l’architettura cell-to-pack di cui sono stati pioniere le cinesi BYD e CATL che fanno a meno dei moduli nei pianali dei veicoli. Le celle dovrebbero essere le cilindriche 4680 costruite per ora in California, in attesa che parta la linea ad Austin.

Forse il party Cyber Rodeo non ha avuto tante novità quanti i fan speravano, ma ormai Musk si è dimostrato in grado di creare consenso ed entusiasmo anche senza aver a che fare con Tesla. Come all’inizio di questa settimana ha dimostrato facendo salire vertiginosamente il prezzo delle azioni di Twitter dopo aver rivelato di aver preso una quota di azionista attivista di circa il 9% nella società di social media e che avrebbe preso un posto nel consiglio di amministrazione (e facendo arrabbiare una volta di più le autorità di borsa).

Credito foto di apertura: presentazione Tesla risultati ultimo trimestre 2022