AUTO

Dal Bulli alla ID a meno di 20.000 euro: si elettrizzano gli impianti Volkswagen

La collaborazione Volkswagen con Ford oggetto di discussione, aprirebbe le porte a un maggior numero di veicoli elettrici costruiti negli impianti tedeschi

Per avere conferme ufficiali dal gruppo Volkswagen occorrerà attendere il 16 novembre, quando avrà luogo una riunione ai massimi vertici. Ma da quel consiglio di sorveglianza usciranno sicuramente novità estremamente interessanti e non solo quelle, che ormai creerebbero poca sorpresa, dell’allargamento della collaborazione tra il gruppo di Wolfsburg e Ford dai veicoli commerciali alla guida autonoma e all’auto elettrica.

Mentre in queste giornate infatti si discute di retrofit e diesel (i pesanti strascichi del passato sul presente) ipotesi promettenti si affacciano già per il futuro. La collaborazione sulla piattaforma MEB con Ford, aumentando in modo rilevante le economie di scala, sembra poter supportare i piani dei vertici Volkswagen di proporre all’interno della famiglia-ID, anche un modello entry-level. Avrebbe potenzialmente un livello di produzione annuale di 200.000 unità.

Questo modello, secondo quanto ha appena riportato l’agenzia Reuters, offrirebbe al gruppo tedesco l’opportunità di proporre alla clientela una ID a meno di 20.000 euro. La famiglia-ID quando è stata lanciata al Salone di Parigi 2016 aveva ricevuto come target l’equivalenza di prezzo con una Golf diesel con medio equipaggiamento.

Il crescere dei volumi può mettere uno specifico segmento delle auto elettriche col marchio Volkswagen sulla stessa linea strategica appena tracciata dall’Alleanza franco-giapponese, il cui numero uno Carlos Ghosn ha presentato a Parigi il concept K-ZE per i mercati asiatici, che precederà la sfida dell’auto accessibile a tutti anche in Occidente.

In Italia, per restringere il campo di potenziale successo dell’offerta, solo pochi giorni fa Romano Valente (direttore generale UNRAE, l’associazione degli importatori di auto) al Forum Automotive ricordava che il 68% della clientela acquista vetture sotto i €20.000, quando un veicolo elettrico economico oggi ne costa circa 25.

Con questa fotografia ben presente, un’immagine che non riguarda la sola Italia dalla crescita del PIL perennemente asfittica, Herbert Diess ed il suo gruppo potrebbero puntare ad aggiungere all’offerta di fascia alta, aperta dall’Audi E-Tron che esordirà a fine 2018, quella di auto accessibili. Per la riuscita in quest’ultimo settore ovviamente la scala è fondamentale.

E oggi il quotidiano finanziario Handelsblatt riferisce importanti novità nel campo della allocazione produttiva. Che per quanto riguarda l’auto elettrica dovrebbe coinvolgere ancora di più la Germania. La capacità produttiva di veicoli elettrici salirebbe infatti a 1.000.000 entro il 2022 con tre fabbriche da 300.000 ed oltre unità.

Se una sarà in Cina, accanto alla sede di Zwickau già confermata, per l’altra sede la scelta sarebbe caduta su Emden e (secondo sviluppi recenti) anche Hannover entrerebbe a pieno titolo nelle sedi dedicate alle auto silenziose. Ad Emden potrebbe andare l’ID Aero, sempre sulla piattaforma MEB, che sostituirebbe la produzione della Passat, spostata in impianti della Repubblica Ceca.

Ad Hannover, dove oggi si producono i furgoni T6, la linea sarebbe in gran parte convertita a partire dal 2022 per l’attesissimo furgone elettrico ID Buzz, con 100.000 pezzi ogni anno in uscita dalla linea di montaggio.

Parte dei veicoli commerciali sarebbe spostata su linee Ford, in Turchia. Il solco tracciato sembra essere quello di tenere in Germania tutte le linee che, come quelle al 100% elettriche, più avranno opportunità di crescita, spostando quelle della tecnologia convenzionale alla periferia.


Credito foto: ufficio stampa Volkswagen AG