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A Las Vegas Hyundai porta la nuova generazione dell’idrogeno: Nexo

Il modello presentato al CES 2018 ha più autonomia, più performance e più comodità rispetto all’ix35 che lo ha preceduto, per lanciare la sfida ai giapponesi

Per svelare nome e forme ora definitive del modello fuel cell che prenderà il posto della sua iX35 Fuel Cell (nota come Tucson al pubblico americano), Hyundai ha scelto il CES di Las Vegas: il nuovo Nexo, questo il nome scelto dal quinto gruppo globale, comincerà ad apparire sui primi mercati già nel 2018.

La seconda generazione dell’idrogeno che cresce all’interno della famiglia Hyundai deriva in modo visibile da quel FE Fuel Cell Concept che i coreani avevano portato al salone di Ginevra 2017, ma se possibile è stato reso più gradevole dal lavoro per sottrazione che i designer hanno messo in pratica.

La generazione del Nexo sarà avvantaggiata dal non essere una vettura nata da un pianale esistente, il che può richiedere qualche compromesso, ma invece godere di una piattaforma dedicata. In una gamma per la quale Hyundai ha annunciato una tabella di marcia che entro il 2025 prevede 18 modelli elettrificati, il Nexo avrà un posto privilegiato.

E, per essere in grado di strappare il primato nella corsa all’idrogeno in cui è impegnata coi rivali giapponesi, in Hyundai sembrano essersi convinti che anzitutto occorresse fare una vettura migliore dell’ix35. Così, malgrado a guardare distrattamente i due modelli le differenze non appaiano enormi, ci sono eccome.

A cominciare dalle dimensioni. Il passo è aumentato di di 150 mm, il che ha consentito di aumentare lo spazio interno. Molte auto elettriche al 100% per la presenza del pianale occupato dalle batterie tendono ad aumentare il passo con positive ricadute per lo spazio abitabile. A guardare il nuovo Nexo non sembra che le auto fuel cell debbano preoccuparsi della concorrenza delle elettriche per questo motivo.

Ma l’abitabilità è solo l’inizio. L’’ix35 arrivava a circa 400 chilometri di autonomia (594 con parametri NEDC): il Nexo ne vanta circa 600 (800 NEDC), grazie ai suoi tre serbatoi più sofisticati ed alleggeriti, montati posteriormente, in cui si possono caricare fino a sei chili di idrogeno.

Anche la motorizzazione è stata rinforzata, passando da 100 a 120 kW, il che si traduce in prestazioni più brillanti, con lo 0-100 km/h ora affrontato col cronometro che dice 9,5 secondi rispetto ai 12,5 che occorrevano all’ix35: un miglioramento dell’ordine del 20%. Una batteria da 40 kW ha preso il posto di quella da 24 kW.

Se i nuovi Nexo fuel cell saranno presto la scelta prediletta degli ingegneri coreani per sviluppare su strada i sistemi di guida autonoma di Livello SAE 4 e 5 realizzati in collaborazione con Aurora Innovation, i clienti (che dovranno però ancora attendere per sapere i prezzi) si troveranno a beneficiare da subito, senza aspettare l’inizio della prossima decade i sistemi di assistenza alla guida che faranno fare un salto di qualità alla sicurezza.

Per cominciare avranno un Blind Spot Monitor di nuova generazione che terrà sempre aggiornato l’autista rispetto agli altri automobilisti, il Lane Following Assist che sarà in grado di sterzare, accelerare e frenare il veicolo fino a 150 km/h e l’Highway Driving Assist. Questo dispositivo sarà in grado di controllare la velocità in base ai limiti locali ed alle condizioni della strada. E se si vuole la Nexo sarà anche in grado di parcheggiarsi da sola senza far perdere tempo al suo guidatore.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Hyundai Italia