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Con l’arrivo della ibrida E:HEV escono dalla gamma Civic le versioni convenzionali

In arrivo in Europa il prossimo autunno, i cinquant’anni dello storico modello giapponese sono l’occasione per adeguare la berlina con la tecnologia ibrida seriale E-HEV, già vista sulla Jazz

Nella gamma Honda, Civic non è il modello più iconico, ma certo quello più familiare a livello globale, visto che la prima è uscita nel 1972. La casa di Tokyo ha presentato l’undicesima generazione di questa compact, che avrà come cavallo di battaglia una versione elettrificata, sebbene solo come ibrido convenzionale piuttosto che come modello in grado di viaggiare per molti minuti in completo silenzio: il nuovo arrivo peraltro viene inserito dall’azienda giapponese nel programma già annunciato di elettrificare l’intero portafoglio di modelli per l’Europa entro la fine di quest’anno.

Scorrendo il catalogo Honda peraltro si nota che anche con l’arrivo imminente della ibrida Civic E:HEV, la piccola E, finora ancora poco visibile sulle nostre strade nonostante una indubbia originalità, rimane l’unica auto elettrica a batteria di trazione. Infatti tutti gli altri modelli, come Jazz, Jazz Crosstar, e gli apprezzati SUV medi CR-V e HR-V sono disponibili solo come ibridi convenzionali.

Con l’uscita dell’undicesima generazione di questa berlina, in cui si nota il passo allungato di 35 mm, questo significa che Civic non sarà più disponibile alimentata dal solo motore a combustione ma soltanto come full hybrid. La Civic E:HEV utilizza lo stesso schema tecnologico di ibrido seriale presentato con Jazz E:HEV.

Questo significa che il motore a benzina da due litri funge solo da fonte di energia: come probabilmente ricorderete, questa si conferma una soluzione che piace molto ai progettisti giapponesi, considerato che la rivale Nissan col suo E-Power ha appena presentato una soluzione simile per il crossover Qashqai.

Il primo motore elettrico funge da generatore e converte l’energia cinetica del motore a combustione in elettricità. Questo viene quindi alimentato tramite una piccola batteria agli ioni di litio all’azionamento elettrico, che ha una potenza fino a 135 kW e una coppia massima di 315 Nm. Il motore a combustione, che marcia in ciclo Atkinson come è comune nei modelli ibridi, non aziona quindi direttamente le ruote.

La più recente versione del motore a combustione interna prevede un’architettura con diversi nuovi elementi che contribuiscono a raggiungere un’efficienza termica del 41%, uno dei risultati migliori dell’industria automobilistica per una vettura di serie.

La trasmissione a rapporto fisso, progettata per ridurre al minimo le frizioni meccaniche è controllata da una “scatola nera” che ottimizza la guida in ogni situazione e consentirà alla prossima Civic ibrida di raggiungere emissioni di CO2 inferiori a 110 g/km, ovvero meno di 5 L/100 chilometri nei test WLTP.

Honda per ora non ha confermato i prezzi, comprensibile visto che il lancio sul mercato è previsto per il prossimo autunno. Oltre all’ibrida Civic, Honda vuole portare ulteriori modelli elettrificati nel 2023 e quindi “creare il programma di prodotti europei più completo in molti anni”. L’anno prossimo, la Honda e sarà poi affiancata anche da un’altra BEV, che non sarà la coupé sportiva a lungo sospettata basata sulla piccola auto elettrica.

La silhouette della nuova Civic E:HEV è ottenuta con una linea del cofano più bassa di 25 mm rispetto alla generazione precedente e un parabrezza dalla visuale più ampia. La linea più bassa migliora sensibilmente la statura del veicolo, oltre a dare una maggiore visibilità ai passeggeri posteriori. (credito foto: ufficio stampa Honda Italia)

Secondo l’annuncio, dopo la Civic ibrida le nuove uscite prevedono un piccolo SUV al 100% elettrico per il segmento B, il prototipo E:NY1, un SUV ibrido convenzionale nel segmento C e il nuovo CR-V, che sarà disponibile per la prima volta in Europa con propulsori full hybrid ma anche ibridi plug-in. La comunicazione Honda descrive E:NY1 come il “fulcro della futura gamma di modelli”.

Se nel miglioramento della gamma elettrificata per l’Europa Honda non sembra avere una estrema fretta, questo non vuol dire che gli stimati ingegneri giapponesi non si stiano concentrando anche su altri settori innovativi, come le attività per la gestione dell’energia. L’ambizione Honda infatti è dare vita ad una società sostenibile a impatto zero, creando una connessione tra i prodotti per la mobilità elettrificata e i servizi energetici.

Proprio come con molta più enfasi e pubblicità stanno facendo alcune case americane ed europee con la tecnologia V2H, che consente di sostenere l’impianto elettrico di una abitazione nelle emergenze, Honda si dedica a progetti in grado di aumentare l’uso di ricariche domestiche per i veicoli elettrici, a soluzioni per la ricarica in città e servizi energetici commerciali.

In Svizzera l’importatore ha infatti fornito 35 unità Honda Power Manager e 50 Honda E all’operatore di car sharing Mobility, nel quadro del consorzio V2X Suisse: le Honda al 100% elettriche faranno parte della flotta di un esperimento pionieristico che sfrutta la ricarica bi-direzionale per immettere l’energia nella rete quando il veicolo non è in uso.

Altri progetti comprendono il nuovo servizio di ricarica intelligente Honda E:PROGRESS già lanciato con successo nel mercato britannico, che permette ai proprietari di un veicolo elettrico di ridurre i relativi costi, massimizzando la quantità di energia derivante da fonti rinnovabili.

In Germania, Honda e la società energetica scandinava Vattenfall hanno avviato le vendite del loro primo caricatore intelligente per veicoli elettrici con l’introduzione di Honda Power Charger S+ (4G). Insieme a E:PROGRESS rappresenta un canale verso l’obiettivo dell’azienda giapponese di dare vita a una società sostenibile a impatto zero, creando una connessione tra i prodotti per la mobilità elettrica e i servizi energetici, ampliando, al tempo stesso, l’uso delle energie rinnovabili.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Honda Italia