BATTERIE

I piani indiani delle alleate BYD e Toyota partono da un crossover

Le Blade Battery consentiranno alle alleate giapponesi e cinesi di affrontare in modo competitivo il mercato indiano, tra gli ultimi globali in cui il settore dei veicoli passeggeri elettrici è tutto da creare

Nell’estate del 2019 Toyota aveva deciso di affiancare ai partenariati in corso in Cina coi gruppi pubblici FAW e GAC Motor anche un altro con un’azienda privata: BYD. La nuova collaborazione aveva preso di mira progetti in particolare relativi allo sviluppo di veicoli elettrici e delle batterie, settori nei quali allora il gruppo di Shenzhen, prima del decollo di CATL e Tesla, era stato leader sul mercato nazionale.

Ma Toyota e BYD sono note per far piani a lunga scadenza, ed entrambe ora ci fanno capire che la collaborazione non era un modo per i giapponesi di recuperare terreno nel settore dei veicoli elettrici in Cina ma anche un asset strategico. Infatti il rapporto non si limita alla Cina, ma anche a un mercato dalla crescita potenziale considerevole a medio termine come l’India.

L’edizione indiana di Autocar infatti nei giorni scorsi ha rivelato un progetto che riguarda Toyota, insieme a Suzuki. Quest’ultima in questo mercato asiatico è da tempo una forza rilevante e, pur rivali in patria specie nelle popolari kei-car, Suzuki e Toyota in India da un lustro ormai hanno deciso di collaborare.

Nel segmento delle elettriche, che localmente è ancora di piccole dimensioni, le alleate punteranno su un SUV di medie dimensioni mosso proprio dalle celle cinesi, che finora la clientela indiana poteva trovare solo sul multi-spazio BYD E6 in vendita da fine 2021.

La scelta per il futuro veicolo è di affidarsi a celle a base ferrosa, più economiche e sicure di quelle preferite da molte case occidentali. Questo consentirà di fare ricorso ad architetture prive di moduli, le cosiddette Blade Battery di BYD che così bene sono state accolte in patria dal pubblico che sta comprando il modello sportivo elettrico Han EV a ritmo stabile.

Per il momento, è bene sottolineare, le case auto giapponesi e BYD non si sbilanciano con annunci riguardo a imminenti Gigafactory. Autocar India ricorda che la produzione di questo tipo di celle è concentrata nella metropoli più popolosa del globo, Chongqing, e che per ora il gruppo cinese non è stato inserito nell’elenco di aziende che potranno attingere a quegli incentivi che l’esecutivo di New Dehli sta mettendo a disposizione di chi realizzerà fabbriche con Advanced Cell Chemistry nel paese.

Pertanto in India i piani attuali prevedono che l’assemblaggio dei pacchi batterie BYD nel Gujarat, avverà in una struttura in cui sono partner Suzuki, Denso (gruppo della fornitura legato da sempre a Toyota) e Toshiba.

Ma, come ricordava recentemente in una intervista ad AUTO21 James Quinn, CEO di Faradion, l’azienda inglese che produce celle agli ioni di sodio da poche settimane acquisita dal più grande gruppo industriale indiano, Reliance, il mercato del sub-continente si è ormai svegliato alle necessità e alle opportunità offerte dalla transizione. Sembra solo questione di tempo prima di sentir parlare di progetti per una Gigafactory di celle in grado di produrre localmente quello che servirà alle linee di montaggio di veicoli elettrici.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BYD