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Passaggio in India per Toyota e Suzuki

La forza Suzuki sul mercato indiano e la forza Toyota nell’innovazione potrebbero trasformare due rivali in alleate

Due rivali di lunga data come Suzuki e Toyota hanno appena annunciato congiuntamente di aver iniziato ad esplorare la possibilità di una collaborazione ad ampio spettro, che potrebbe sfociare in una vera e propria partnership. Suzuki, che in passato aveva avuto accordi con General Motors (finito male) e con Volkswagen (idem) ha dalla sua riconosciuti punti di forza nei veicoli a basso costo e nelle compatte. Inoltre è ancora il marchio di maggior successo su uno dei pochi mercati con ancora un ampio potenziale di crescita futura: l’India.

Toyota nel sub-continente non ha mai avuto quel successo che sperava e stringendo rapporti con Suzuki potrebbe cercare una scorciatoia per rafforzarsi su quel mercato. Suzuki in Toyota vede un gruppo che ha al proprio attivo vaste risorse al lavoro nella ricerca e sviluppo, non solo legata all’auto ma anche riguardanti l’IT, l’ambiente, la sicurezza e le infrastrutture. Qualcosa che sarebbe straordinariamente costoso sviluppare in proprio per un marchio piccolo.

Non guasta inoltre che nelle proprie partnership attuali, con Mazda Motor e Fuji Heavy Industries, Toyota abbia dimostrato di poter avere la mano leggera. Il che non sembra dispiacere a Osamu Suzuki. Il presidente ha detto: “Toyota è la leader del settore e la società più affidabile che stia attivamente lavorando su varie tecnologie avanzate per il futuro. Apprezzo che Suzuki sia in grado di iniziare colloqui con Toyota per esplorare l’idea di una partnership. Ho parlato della possibilità per primo col presidente onorario di Toyota Shoichiro Toyoda e sono molto grato al presidente Akio Toyoda che abbia mostrato a sua volta interesse. Procederemo con le discussioni sul futuro di Suzuki.

La realtà dell’automotive del futuro prossimo e remoto è così piena di sfide da far decidere anche a marchi tradizionalmente rivali di esplorare opportunità di collaborazioni e fusioni (anche se l’autorità anti-trust giapponese potrebbe avere da ridire se questo dovesse essere il risultato). La svolta dell’elettrificazione e quella della guida autonoma sono in grado di far guardare al futuro con qualche apprensione anche giganti come Toyota.

Akio Toyoda ha dichiarato: “mentre l’ambiente che circonda il settore auto sta cambiando radicalmente, dobbiamo avere l’abilità di rispondere ai cambiamenti, al fine di sopravvivere. In aggiunta alla ricerca e sviluppo su cui ciascuna azienda lavora individualmente, è molto importante ora avere partner che condividano gli stessi obiettivi e passioni. Ci piacerebbe tenere sempre aperte le porte a nuove opportunità di partnership, che contribuiranno a fare auto sempre migliori ed allo sviluppo del settore dell’automobile”.

La prospettiva con cui Suzuki guarda all’opportunità di accordo con Toyota è anche un motivo di riflessione per altri protagonisti del mondo dell’auto come i fornitori di tecnologia. La scorsa estate l’americana Delphi e l’isreliana Mobileye avevano annunciato il proprio progetto di sviluppare insieme sistemi di assistenza alla guida e in futuro apparati per la guida autonoma da fornire chiavi in mano. Ma, in questo articolo su Automotive News, Christiaan Hetzner osservava che ben difficilmente marchi premium come Audi o Mercedes-Benz avrebbero fatto ricorso a soluzioni esterne dopo aver speso fortune per svilupparli internamente.

Il che lascia come potenziale parco clienti di Delphi e Mobileye, che hanno annunciato di voler presentare i primi frutti della loro offerta tecnologica al Consumer Electronics Show di Las Vegas del prossimo gennaio, i piccoli marchi e le case auto che vendono prodotti di nicchia. Ma se una piccola casa indipendente come Suzuki già sente il bisogno di stringere alleanze con un grande gruppo come Toyota per avere accesso alle tecnologie avanzate necessarie alle auto del futuro, viene da chiedersi se il business plan di Delphi, Mobileye e di altri fornitori di queste tecnologie invece di avere successo non rischi di scontrarsi con un imminente consolidamento.


Credito foto di apertura: Toyota Motor global media website