BATTERIE

Sicurezza o densità? La risposta di BYD è nella “Blade Battery”

Presentata la nuova batteria con cui la cinese BYD rilancia la tecnologia LFP, puntando sulla massima sicurezza anche nei peggiori casi di incendi ed incidenti stradali

La sicurezza delle batterie agli ioni di litio è stata sovente dibattuta per contestare l’efficacia della mobilità elettrica come soluzione su larga scala ai problemi del traffico e della sostenibilità.

Peraltro è anche noto che la chimica sottostante alle celle in commercio è collegata alla stabilità e sicurezza delle batterie e al rischio potenziale di incendio, sia in caso di gravi incidenti, sia durante le ricariche.

La chimica LFP (litio-ferro-fosfato) in passato è stata ritenuta una garanzia di elettrodi più sicuri e stabili, rispetto ad una concorrenza che insegue invece maggiore potenza e densità (come nelle batterie ternarie NCM, NCA).

Il gruppo cinese BYD non ha mai smesso di sviluppare la tecnologia LFP, perché considerata particolarmente adatta all’impiego su veicoli commerciali ed autobus elettrici, una produzione di cui è leader mondiale.

Ieri BYD ha presentato un nuovo prodotto di cui si parla e scrive da tempo come potenziale campione del rilancio della tecnologia LFP. La Blade Battery promette un ulteriore salto di qualità nella sicurezza, ma anche migliori prestazioni quanto a potenza e densità rispetto al passato.

Il presidente Wang Chuanfu durante la presentazione ha mostrato una prova di perforazione della batteria. Facendo ricorso a un trucco quasi in stile Masterchef, BYD ha scelto una dimostrazione che chiunque può essere in grado comprendere: semplicemente aggiungendo a ogni test un… uovo.

Da sinistra: gli effetti su un uovo delle prove di perforazione delle batterie. La cella NCM perforata si incendia insieme all’uovo, la cella prismatica LFP non emette fumo ma si surriscalda fino a cuocere l’uovo e infine la nuova Blade Battery (Super-LFP o LFMP) sopporta la perforazione senza scaldarsi al punto da bollire l’uovo (credito foto: ufficio stampa BYD)

Durante la prova di foratura la Blade Battery, costruita facendo a meno dei tradizionali moduli che inglobano le celle, non ha emesso fumo né fiamme e la temperatura della sua superficie è rimasta compresa tra i 30° ed i 60°.

Nelle stesse condizioni di test, batterie agli ioni di litio con chimica ternaria NCM hanno rapidamente superato la temperatura di 500° come reazione alla perforazione, incendiandosi.

In passato alcune aziende hanno dato dimostrazioni di celle dalla resilienza impressionante: ad esempio l’americana Ionic Materials lo ha fatto sviluppando elettroliti allo stato solido. BYD per la sua batteria super-sicura non sembra aver puntato su quella strada, ma sulle qualità strutturali ed ingegneristiche della Blade Battery.

Qualità che non sarebbero legate solo ai materiali LFP dei suoi elettrodi (c’è anche chi le definisce Super-LFP). La prova di perforazione effettuata su celle LFP convenzionali non ha comportato fuoriuscita di fumo o fiamme, ma anche in questo caso la temperatura della batteria è salita in modo pericoloso, tra i 200 ed i 400°C.

Pertanto BYD sottolinea che nell’eventualità di incidenti gravi che comportino danni al pianale raggiungendo la batteria, l’utilizzo della Blade Battery, che l’azienda intende fornire ai gruppi dell’auto interessati, sarà un fattore di maggiore sicurezza.

Nella nota ufficiale sulla nuova tecnologia BYD sottolinea l’opportunità per i produttori di celle e per le case auto di tornare a mettere al primo posto come priorità la sicurezza, piuttosto che la densità di energia direttamente collegata all’autonomia.

Peraltro BYD stessa non si è risparmiata per dotare la sua prossima ammiraglia, la Han EV in uscita a giugno, di una batteria sempre più efficiente. La struttura della Blade Battery ha migliorato del 50% il modo di utilizzare lo spazio disponibile.

La Han EV pertanto viene accreditata di 605 chilometri di autonomia, sia pure misurati col generoso standard cinese, un valore interessante se si considera che in base ai dati ufficiali la densità gravimetrica della batteria prodotta nella fabbrica BYD di Chongqing risulta di 140 Wh/kg.

Un’altra qualità che dovrebbe rendere attraente la nuova generazione di batterie LFP (qualità condivisa dalle batterie cell-to-pack della rivale CATL) è il costo: circa il 30% meno del prodotto precedente. Un input a cui si aggiunge anche la promessa di una lunga vita utile: nel caso del prodotto BYD fino a otto anni o 1,2 milioni di chilometri.

Il primo modello di auto elettrica su cui sarà montata la Blade Battery è la berlina di lusso BYD Han EV in uscita a giugno (credito foto: ufficio stampa BYD)
Credito foto di apertura: ufficio stampa BYD