BUSINESS

7 giorni di business che cambia la mobilità: 7 – 13 febbraio 2022

I protagonisti della settimana: ACC, BMW, Electric Last Mile Solution, Glencore, Missouri Cobalt, Renault, Rivian, SES AI, Tritium, Umicore, Valeo, Xpeng Motors

9 febbraio: maretta ai vertici di Electric Last Mile Solution. La startup americana dei veicoli elettrici dal 1 febbraio ha perso un paio di manager, il CEO Jim Taylor e il presidente Jason Luo, che hanno dato le dimissioni dopo che erano emerse attività collegata alla compravendita di borsa dei due, uno ex-General Motors e l’altro ex-Ford, prima che l’azienda diventasse una società quotata nel dicembre 2020, mettendo le mani su una fetta di capitale a prezzi sostanzialmente diversi da quelli di mercato. Per sostituirli ELMS nomina come amministratrice delegata ad interim Shauna McIntyre, che era già nel consiglio di amministrazione della società di Troy, Michigan, dopo una carriera in Google e un periodo in Ford. Un altro volto noto, l’ex-capo di Intel Brian Krzanich, è stato parimenti nominato chairman non esecutivo di ELMS. A causa di una indagine in corso da parte dell’authority federale di borsa, i conti dell’azienda saranno ri-depositati in base ai risultati. Secondo un portavoce di ELMS l’attività produttiva procede senza scossoni e in particolare quella del furgone elettrico per le consegne la cui produzione è partita a settembre 2021 a Mishawaka, nell’Indiana, la fabbrica dove si produceva l’Hummer originale, all’epoca la divisione GM di cui era manager il dimissionario Taylor.

9 febbraio: la società australiana Tritium, nota soprattutto per la gamma di colonnine HPC (che si possono vedere anche in Italia specie in qualche stazione Ionity), per sviluppare le vendite negli Stati Uniti e non farsi scappare l’opportunità dell’appena avviata politica dei sussidi di Washington alle istituzioni locali per potenziare l’infrastruttura di ricarica, ha deciso di aprire una sede nel Tennessee. La produzione iniziale di colonnine in corrente continua dei modelli RTM150 e PKM150 sarà di 10.000 unità l’anno a regime, mentre quest’anno la quota sarà inferiore, poiché l’apertura della fabbrica, presso la città di Lebanon, è prevista per il terzo trimestre del 2022. Tritium ha indicato che nel 2021 gli Stati Uniti contavano già come l’Europa quanto a ricavi: il 43% per ciascuna delle regioni. L’azienda australiana si è già quotata lo scorso anno al Nasdaq attraverso una fusione inversa con la società-veicolo Decarbonization Plus Aquisition Corporation.

9 febbraio: il gruppo estrattivo e del trading di materie prime Glencore firma un accordo con Missouri Cobalt riguardante alcuni dei minerali cruciali nel settore delle batterie, per la mobilità elettrica e non solo. Gli svizzeri acquisteranno proprio litio, cobalto (minerale del quale Glencore è il maggior produttore globale) e nichel, per la precisione tutta la produzione della società coinvolta e con un rilevante anticipo sul pagamento complessivo, né l’uno né l’altro sono stati comunicati, ma probabilmente l’esborso anticipato sarà reso meno pesante dalla convinzione del gruppo con sede a Zugo che il ciclo dei prezzi delle materie prime non sia ancora arrivato al suo picco. Le due società oltre al semplice accordo di fornitura esploreranno anche altre formule di collaborazione, incluso attività di economia circolare, considerato che Glencore ha già società attive nel riciclo, compreso quello delle batterie arrivate a fine vita. Missouri Cobalt, che gestisce una miniera nello stato americano a Madison, sta cambiando la ragione sociale in U.S. Strategic Metals e sta valutando la possibilità di diventare una società quotata.

10 febbraio: SES AI Corporation annuncia di aver costituito una propria divisione, SES Korea, in Corea del Sud, dove prevede di costruire un impianto di pre-produzione per fornire gruppi auto interessati allo sviluppo congiunto di batterie con elettroliti semi-solidi ed anodi al litio metallico. Dopo l’impianto-pilota a Boston e il sito Shanghai Giga, SES Korea sarà il secondo impianto fuori dagli Stati Uniti per la società fondata da Qichao Hu nel 2012. L’organico di SES Korea dovrebbe arrivare ad una cinquantina di dipendenti entro la fine del 2022, che lavoreranno a stretto contatto con partner strategici che hanno già deciso di investire in SES quali Hyundai Motor Company e i gruppi produttori di celle SK Inc. ed LG Chem. Come noto oltre a questi partner SES ha anche firmato JDA (accordi di sviluppo congiunto) con General Motors Company ed Honda.

11 febbraio: il gruppo chimico belga Umicore ha perfezionato un accordo con Automotive Cells Company (la joint venture primo frutto del progetto europeo di lanciare Airbus delle batterie) per offrire i propri servizi e competenze nel riciclo dei materiali a Nersac, dove sorge l’impianto-pilota della società lanciata da Stellantis e da Saft, produttore di batterie appartenente alla super-major francese dell’oil&gas TotalEnergies. il fresco accordo prevede che il materiale da trattare sarà incanalato verso il sito Umicore a Hoboken, in Belgio, dove la società è attualmente in grado di riciclare fino a 7.000 tonnellate di celle agli ioni di litio l’anno, equivalenti ai pacchi batterie di circa 35.000 auto elettriche, secondo la nota ufficiale. Nel corso del 2022 Umicore aggiornerà la sua manifattura introducendo una nuova tecnologia con processi di recupero che arriveranno a salvare il 95% della quantità di cobalto, nichel e rame contenuti nelle celle e, per la prima volta dal 2011 quando Hoboken è stata aperta, sarà inoltre in grado di recuperare la maggior parte del litio, che prima finiva bruciato in tappe della pirometallurgia utilizzata per il riciclo. La nota non vi fa cenno, ma al recupero del materiale di scarto della produzione-pilota del sito sulla costa francese dell’Atlantico potrebbero in seguito aggiungersi quote più consistenti provenienti dai più capaci poli produttivi di Kaiserslautern, in Germania, e Douvrin, in Francia.

11 febbraio: Xpeng Motors dopo il precedente ingresso sul mercato europeo dell’auto elettrica in Norvegia, ha messo a punto accordi per affacciarsi anche in Olanda e in Svezia. Nei Paesi Bassi ha definito un partenariato con la divisione locale del grande gruppo svizzero Emil Frey, mentre l’importatore nel paese scandinavo sarà Bilia. In Svezia è prevista l’apertura delle prime filiali già in questi giorni appoggiandosi alla rete di 58 concessionari nonché di 66 centri assistenza già presenti, mentre in Olanda l’inizio dell’attività è previsto entro questo trimestre. La startup cinese fondata dall’ex-manager di Alibaba He Xiaopeng è già attiva in Norvegia da fine 2020, con il SUV elettrico G3 a cui lo scorso anno è stata affiancata la vendita della berlina elettrica P7, che sul mercato nazionale è stato finora il maggior successo commerciale della società.

11 febbraio: dalle comunicazioni obbligatorie periodiche all’autorità di borsa emerge l’investimento del Soros Fund Management nella startup americana dei veicoli elettrici Rivian. La società partecipata da Amazon e da Ford è stata oggetto dell’acquisto di 19.835.761 titoli da parte del fondo che fa capo a George Soros nel corso dell’ultimo trimestre dello scorso anno: il finanziere ha acquistato la quota già in fase discendente, dopo che la società di RJ Scaringe aveva raccolto $12 miliardi nel suo ingresso in borsa ed esordito col titolo al prezzo di $179,46 il 16 novembre 2021. Alla chiusura settimanale di venerdì scorso un’azione era valutata invece $58,85 con una capitalizzazione che sfiorava i $53 miliardi. La società californiana secondo fonti della stampa specializzata dall’inizio dell’anno ha iniziato ad alzare il livello di produzione della propria linea dedicata a pickup e SUV elettrici nella fabbrica di Normal, Illinois a 200 esemplari alla settimana. Rivian ha nello stesso polo produttivo una linea separata riservata ai soli furgoni elettrici del maxi-ordine di Amazon.

11 febbraio: interessante nuova collaborazione a medio termine tra Renault, Valeo e Valeo Siemens eAutomotive, che mettono insieme risorse tecnologiche e competenze per sviluppare un nuovo motore elettrico. Il gruppo diretto da Luca de Meo svilupperà e produrrà un rotore basato sulla tecnologia EESM (Electrically Excited Synchronous Motor). Progettato senza fare ricorso a minerali appartenenti al gruppo delle terre rare, consentirà di incrementare il rendimento energetico. Anche l’architettura complessiva del futuro motore all-in-one sarà progettata da Renault. Valeo e Valeo Siemens eAutomotive svilupperanno e produrranno lo statore, attingendo al know-how Valeo nell’assemblaggio di avvolgimenti che consentirà di incorporare nello statore una maggiore densità di rame, generando più potenza senza consumare più energia elettrica. Gruppo Renault, Valeo e Valeo Siemens eAutomotive produrranno su vasta scala un motore elettrico da 200kW progettato senza terre rare a partire dal 2027, presso la fabbrica Renault di Cléon, in Normandia.

11 febbraio: BMW in Cina è passata dagli annunci ai contratti. Proprio in questa data conferma sia l’estensione dell’accordo di joint venture con Brilliance nel partenariato BBA che arriverà fino al 2040, che già annunciata dal 2018 diventa effettiva, sia di aver ampliato la propria quota nella società al 75% del capitale azionario. BMW è tra le prime società a beneficiarie di una attenuazione dei limiti alla proprietà estera nei gruppi industriali nazionali, finora prevista esclusivamente per l’auto elettrica, quasi ad uso e consumo dell’ingresso Tesla a Shanghai. Da poche settimane è invece possibile detenere il capitale di maggioranza anche in joint venture attive in Cina che producano auto convenzionali, come è il caso del partenariato BBA. BMW nella nota ufficiale ha indicato che a causa della vivace domanda, la capacità di produzione di BBA nel distretto di Dadong sarà ampliata e il gruppo tedesco utilizzerà la capacità aggiuntiva per produrre lì in futuro modelli oggi costruiti in altri stabilimenti, nonché per produrre nuovi modelli al 100% elettrici.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Umicore