BUSINESS

Sul Sedric e sui prossimi robo-taxi Volkswagen non guiderà più il “driver” Aurora

Volkswagen divorzia da Aurora: una separazione nata dalla “gelosia” per il fresco accordo con FCA oppure alle porte c’è già pronta l’alternativa della startup Argo AI, braccio tecnologico Ford?

A due giorni di distanza si sentono altre scosse sismiche nel settore della guida autonoma, dopo l’annuncio che Fiat Chrysler Automobiles affiderà lo sviluppo dei futuri sistemi per i suoi pick-up e veicoli commerciali alla società californiana Aurora.

Oggi Volkswagen ha confermato all’agenzia Reuters che il partenariato con l’azienda della Silicon Valley si è concluso. Fondata appena tre anni fa da un trio di scienziati e ricercatori dalla spettacolare reputazione, Aurora collaborava in modo pubblico oltre che coi tedeschi anche con il gruppo Hyundai e con la cinese Byton.

L’intenzione dell’azienda di Palo Alto, controllata da diversi fondi di investimento e con Amazon tra i principali investitori, era sempre stata di mantenere una propria indipendenza e di fornire un prodotto agnostico rispetto all’hardware, alle varie piattaforme di auto, furgoni o veicoli industriali. Per questo, per diventare la Microsoft della guida autonoma, Aurora non si stanca di ripetere che sta sviluppando un “sistema operativo” per la guida.

In questo caso il Windows della guida autonoma è un pilota virtuale, un guidatore sintetico, tanto da chiamare la piattaforma proprio Aurora Driver. A Palo Alto Chris Urmson e soci erano convinti che evitare di lanciarsi nel settore dei robo-taxi (al contrario di concorrenti come Uber, Waymo o Cruise) fosse una garanzia sufficiente per mantenere una autonomia salutare.

La decisione di Volkswagen sembra a prima vista una reazione all’accordo con una concorrente, sia pure dall’impronta globale minore come FCA. Ma è esattamente così? In effetti i gruppi dell’auto mondiale più che mai continuano a cercare rapporti stretti con piccole startup, da quelle delle batterie a quelle dei sensori o della guida autonoma.

Proprio oggi parlando durante un convegno in Israele, come noto una delle culle per le società innovative, Bill Ford ha ripetuto che per gruppi come il suo i rapporti con le startup più brillanti sono una chiave per effettuare con successo le rapide transizioni cui il settore è chiamato.

Se Volkswagen divorzia da Aurora, il passo sembra non un tanto un immediato effetto della collaborazione che si prospetta con FCA sui veicoli commerciali del futuro, quanto un indizio che proprio la trattativa con Ford, dopo la conferma della collaborazione sui mezzi commerciali, potrebbe presto andare avanti anche sulla guida autonoma e sull’elettrificazione.

Se in quest’ultimo settore Wolfsburg si porterà in posizione di forza grazie alla piattaforma MEB, nella guida autonoma è invece Dearborn ad avere qualcosa di interessante da offrire, grazie allo sviluppo della startup Argo AI, a suo tempo acquisita dalla casa dell’Ovale Blu.

Finora le trattative si erano bloccate sulla valutazione del contributo sostanziale di Argo AI in una collaborazione a più ampio raggio. In un settore dove gli americani appaiono avere un vantaggio competitivo, difficilmente Volkswagen avrebbe preso una decisione così drastica solo pensando di contare su progetti autarchici come quello iniziato da alcune settimane ad Amburgo.

Appare molto più probabile che il gruppo tedesco conti di poter fare affidamento su sistemi più perfezionati come sono quelli che sta sviluppando Argo AI, progetti che potrebbero avere le tempistiche giuste per entrare in gioco quando progetti di veicoli ad avanzata autonomia eredi di concept come il Sedric saranno maturi per progetti di mobilità.

In quest’ottica forse l’approccio gradualista e prudenziale dei possibili partner Ford e Argo AI stonava con l’impazienza del golden boy tedesco della guida autonoma Johann Jungwirth: quello che era il più entusiasta propugnatore dell’immediato o comunque rapido ingresso nel  business dei robo-taxi sembra aver lasciato la marca del Maggiolino. Una coincidenza forse non casuale.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen AG