Spuntano SUV elettrici ambiziosi al Guangzhou Auto Show 2021
Il Salone cinese porta al battesimo Xpeng G9 e GAC Aion LX Plus: il primo lo si vedrà sicuramente in Nord Europa, mentre la scheda tecnica del secondo ne fa un altro candidato all’export per il partner di Toyota e Honda
Il Salone Auto di Guangzhou, aperto fino al prossimo 28 novembre, si segnala per la contemporanea presenza di novità suscettibili non solo di riscuotere interesse e quote di mercato in Cina, ma anche per i lanci di alcuni modelli che potrebbero avere un futuro in Occidente, per caratteristiche e qualità. In qualche caso esplicitamente come per Xpeng Motors, in altri forse in modo meno immediato, come quelli di GAC Motor e BYD.
Quello che più esplicitamente viene segnalato come destinato all’export è senz’altro il G9 con cui XPeng ha introdotto un nuovo SUV di fascia alta con dotazione software ed hardware molto ambiziose, che vedremo non solo alla Norvegia, testa di ponte per l’Europa, ma anche in Svezia, Danimarca e Olanda.
Per cominciare si parte da un equipaggiamento molto completo: la base è la piattaforma battezzata X-EEA 3.0, che si combina col sistema di assistenza alla guida XPilot 4.0 ed il nuovo sistema di ricarica XPower 3.0. Come se non bastasse, la nota diramata per il lancio indica anche che XPeng punterà per il suo G9 a una valutazione a cinque stelle secondo gli standard di sicurezza Euro NCAP, che sono state attribuite a rivali come Tesla Model X, o Mercedes-Benz EQC 400 4Matic.
Dove l’XPeng G9 non spicca è nel design degli esterni, di gusto particolarmente cinese e che lo fanno immediatamente identificare come proveniente dal Regno di Mezzo, rispetto a molto più riconoscibili tratti di famiglia dei concorrenti premium europei. Il muso propone una lunga e stretta striscia di luci diurne a LED proprio a bordo del cofano coi gruppi ottici principali a LED sottostanti, che inglobalo anche i sensori laser per la guida automatizzata avanzata. Il solo spazio per l’aria di raffreddamento è nella parte inferiore sopra uno spoiler poco pronunciato. Dietro le luci a LED strette avvolgono i fianchi.
Sui lati si nota la parsimonia di pieghe e curve: il design del G9 è certo asiatico, ma ben lontano da quello più recente giapponese, tendendo così ad accentuare l’effetto di un modello quasi limousine ed evidenziando nei fianchi le dimensioni del SUV, malgrado i vetri non facciano apparire la linea di cintura particolarmente alta, così come i passaruota ospitano sobri cerchi in lega leggera da 21″ ottimizzati aerodinamicamente, laddove altri centri stile per un Salone Auto avrebbero forse ecceduto in pollici.
Il sistema di guida XPilot 4.0 offre una potenza di calcolo di 508 Tops, integra telecamere distribuite attorno al veicolo con sensori laser e un collegamento 5G ultra-veloce. Il G9 è destinato a supportare la guida semi-autonoma, presumibilmente di Livello 3 SAE dall’avvio al parcheggio, coi cinesi convinti che questi modelli elettrici siano attesi relativamente presto da applicazioni completamente autonome.
Anche l’architettura elettronica X-EEA 3.0 è a prova di futuro: si basa su un’unità di elaborazione centrale e vari moduli di controllo locale con rete ultraveloce. Gli aggiornamenti per tutti i sistemi vengono effettuati via etere. Se non sono ancora rivelati i dati di potenza ed autonomia, considerato che il modello raggiungerà le concessionarie nel terzo trimestre del 2022, è certo che la piattaforma del quarto modello della gamma Xpeng si baserà sulla tecnologia a 800 volt, che le batterie potranno essere caricate fino alla potenza ragguardevole di 480 kW (valori quasi più da camion elettrico che da auto) e che potranno immagazzinare elettricità per un’autonomia di 200 chilometri in cinque minuti.
Trattandosi del Salone Auto di Guangzhou si può ben dire che GAC Motor abbia giocato in casa per il lancio di Aion LX Plus: il SUV al 100% elettrico che ha fatto subito rumore quando è stato accreditato di un’autonomia (col ciclo CLTC simile al molto ottimistico NEDC) di 1.008 chilometri. L’estetica del nuovo modello sembra risentire dell’effetto di familiarità dei designer cinesi con quelli Toyota e Honda, specie quelle di penultima generazione e tutto sommato non una sorpresa visto che il gruppo è partner di entrambi i marchi giapponesi.
Il nuovo e molto ambizioso modello GAC Aion è già stato incluso nell’apposito catalogo del ministero dell’Industria, dell’Informazione e della Tecnologia riguardante i modelli NEV esentati dalle tasse di acquisto. Il documento governativo mostra a clienti e addetti ai lavori che l’Aion LX Plus è alimentato da una batteria ternaria da 144,4 kWh e con una densità di energia di 205 Wh/kg. Il suo consumo di elettricità nel ciclo di prova NEDC è di 15,8 kWh per 100 chilometri.
I buoni valori di densità di energia abbinati alla grandissima capacità consentono a GAC Motor di portarsi ai vertici delle percorrenze, anche se non con l’efficienza di una Lucid Air Dream Edition che ha ottenuto un valore di autonomia record fino a 520 miglia (836 chilometri) con il più veritiero ciclo di omologazione EPA che l’hanno resa il veicolo elettrico in grado di viaggiare più a lungo mai valutato dall’agenzia, anche oltre le migliori Tesla.
Ma la Lucid Air Dream Edition è nata con un pacco batterie da 113 kWh, inferiore per quantità di celle a quello del SUV elettrico GAC Aion. La casa del Guangdong ha affermato che il nuovo modello raggiunge elevate percorrenze grazie alla tecnologia della spugna di silicio, ovvero presumibilmente una elevata percentuale di questo materiale nell’anodo in grafite di ciascuna cella ternaria per migliorare densità energetica, la potenza e le prestazioni delle batterie a basse temperature. Utilizzando la tecnologia, le dimensioni e il peso dell’unità batteria possono essere ridotti rispettivamente del 20% e del 14%, sostiene GAC Motor.
La scorsa estate alla stampa nazionale GAC Aion aveva annunciato di aver completato i test con elevate temperature nella regione di Sanya per l’Aion LX Plus e che il modello stava per entrare in produzione in serie. Con il condizionatore in funzione, avrebbe raggiunto un’autonomia di 904 chilometri, indicando che l’autonomia di 1.000 chilometri sarebbe raggiungibile in condizioni ambientali più miti rispetto a quelle dei test allora conclusi.
Un’altra casa che prima dell’arrivo di Tesla era spesso leader cinese delle vendite di auto con la presa, BYD, nel Salone di Guangzhou ha deciso di lanciare un modello che fa parte della nuova divisione Ocean, sempre nel segmento dei NEV ma al contrario dei due modelli di SUV al 100% elettrici che abbiamo visto sopra con l’alternativa tra batteria di trazione e ibrido ricaricabile. Specialmente questo secondo filone potrebbe far decidere a BYD di destinare una quota all’export per mercati dove è già presente, come le Americhe e il Medio Oriente.
La Quzhujian 05, nome che in italiano tradurremmo come “cacciatorpediniere”, è una berlina lunga 4.780 mm, larga 1.837 mm e alta 1.495 mm; condivide lo stesso passo da 2.718 mm della attuale BYD Qin+. Come quest’ultimo modello, molto venduto da chi cerca ibride plug-in, la Quzhujian 05 condivide il motore da 1,5 litri con tecnologia ibrida DM-i ad alta efficienza che assicura potenze fino a 81 kW. Questo modello pertanto dovrebbe come la Qin+ arrivare fino a 101 chilometri di autonomia esclusivamente elettrica, con un consumo combinato di carburante di solo 1,58 litri per 100 chilometri secondo lo standard nazionale WLTC.
Infine un’occhiata a quello che succede nella joint venture Volkswagen Anhui, che riguarda tedeschi e JAC Motors: la marca Sol, nata per lanciare SEAT in Cina ma subito ridimensionata, ora viene chiamata ufficialmente Sehol.
Sebbene fosse presente a questa edizione di Guangzhou solo con la piccola (lunga 3,650 metri e larga 1,670 ha 61 cavalli e una batteria da solo 30,5 kWh) auto elettrica E10X Huaxianzi rivolta al mercato prevalentemente femminile, secondo le indiscrezioni nel 2022 dovrebbe lanciare ben due nuovi modelli che si chiameranno E50A Pro ed E60X, su una nuova piattaforma. Per ora non un fatto clamoroso, ma comunque un’alleanza da non perdere di vista, considerato che a questa joint venture era stato attribuito un ruolo per la futura Volkswagen elettrica a prezzi ultra-abbordabili.