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Esordio a Wall Street con balzo del 29% per Rivian

La borsa applaude l’arrivo della startup di RJ Scaringe e il primo giorno da società quotata si chiude con una valutazione generosa di $88 miliardi, più di quanto valga l’azionista Ford Motor Co.

Alle dieci di ieri sera, mentre Wall Street chiudeva i battenti, la prima giornata di quotazione di Rivian, la startup dei veicoli elettrici protagonista del più ricco IPO della borsa americana dal 2014, andava in archivio. Le azioni della società di Irvine, California, dopo aver sfiorato i $120 hanno chiuso a $ 100,73 per azione, il 29% in più rispetto al prezzo di $78 stabilito al termine dell’ingresso in borsa del giorno precedente che si era chiuso con la raccolta di $11,9 miliardi di denaro fresco collocando l’azione a $78.

La valutazione della società prima della riapertura di oggi equivale a circa $88 miliardi, secondo l’agenzia Bloomberg. Questo per uno dei principali investitori, Ford Motor Co., equivaleva a una fetta equivalente a $8 miliardi; ma il 12% di Rivian che la casa di Dearborn detiene al prezzo di chiusura di Wall Street di ieri era già salito a oltre $10 miliardi. Ford nella startup ha finora investito oltre $820 milioni.

La quotazione di Rivian al NASDAQ ha coinciso con l’impegno di GM, Ford e altre nove case automobilistiche durante la giornata a tema sui trasporti della Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite di lavorare affinché le vendite di veicoli nuovi siano a zero emissioni entro il 2040. Alcuni investitori vedono nell’accoglienza di ieri a Rivian anche un segnale del crescente favore dell’ingresso nel capitale di chi è più orientato all’ESG (aspetti ambientale, sociali e di governance).

Fondata nel 2009 da Robert “RJ” Scaringe, oggi Rivian ha un organico di circa 9.500 persone, 3.400 delle quali lavorano nello stabilimento ex-Mitsubishi di cui la società dispone a Normal, Illinois. Lì viene costruita la R1T e verranno assemblati anche i prossimi SUV elettrici e veicoli commerciali.

La società ha iniziato a consegnare le primissime unità del pickup R1T lo scorso settembre, diventando il primo costruttore a portare sul mercato americano un veicolo elettrico di questo segmento apprezzatissimo di là dell’Atlantico. Il lancio del SUV R1S è previsto per la fine di quest’anno.

Rivian si sta inoltre preparando a iniziare la produzione di circa 100.000 furgoni per le consegne previste da un maxi-contratto siglato da Amazon, al di là di Ford e del fondatore l’azionista che possiede la maggiora presenza nella soicetà appena entrata a Wall Street: il 20%.

Scaringe ieri ha detto tra l’altro che quotare la società è stato necessario “per aiutarci a ottenere il maggior impatto possibile”. I 153 milioni di azioni nell’offerta pubblica ne hanno fatto il più grande IPO del 2021 il sesto più grande di sempre su una borsa statunitense, secondo i dati riportati da Bloomberg.

Ford, che nell’aprile 2019 aveva superato la concorrenza di General Motors nel chiudere un accordo con Rivian, inizialmente sembrava interessata anche a una partnership per lo sviluppo di un veicolo Lincoln elettrico, poi rientrato. Prima dell’IPO di martedì scorso Ford è uscita dal consiglio di amministrazione di Rivian.

E tuttavia a un quotidiano di Detroit il portavoce Ford Ian Thibodeau ha sottolineato che Rivian è un investimento strategico per la casa automobilistica e che i due esamineranno per il futuro una potenziale collaborazione.

Come nel caso di Rivian, anche le azioni Ford quest’anno registrano gradimento dai mercati. All’inizio di questa settimana hanno superato i $20 per azione per la prima volta in 20 anni, poiché Wall Street risponde favorevolmente alla strategia del CEO dell’Ovale Blu Jim Farley dopo anni di scetticismo e di frustrazione da parte degli investitori. Non è chiaro però cosa avverrà il prossimo anno quando la concorrenza tra la gamma di pickup elettrici Rivian e quella Ford diventerà palese.

A partire dal 2022 infatti, con la commercializzazione dell’F-150 Lightning che secondo Ford ha già ricevuto oltre 160.000 pre-ordini, le due società si sfideranno direttamente nel mercato dei veicoli elettrici. Anche se non va trascurato che sembrano mirare a segmenti diversi: molto più di massa il richiamo dell’F-150, considerato che il prezzo entry-level del Lightning sarà di $40.000 mentre il modello R1T che ha ambizioni quasi da veicolo premium parte oggi da $67.500. Anche General Motors sta avvicinandosi alla presentazione di un pickup elettrico, il Silverado, che dovrebbe tuttavia essere un concorrente più per Ford che per Rivian.

Alla quotazione di ieri a Wall Street valeva come si è visto $88 miliardi: altro livello rispetto a quella di Tesla ormai oltre il trilione di dollari che rivaleggia con i grandi dell’high-tech tra cui Amazon, ma più di General Motors $85 miliardi, e dello stesso azionista Ford valutato circa $77 miliardi.

Peraltro la valutazione non appare riflettere ancora i volumi: anche quando le linee di montaggio in Illinois andranno a pieno regime, la fabbrica dovrebbe arrivare a piena capacità a circa 150.000 pezzi l’anno. Lontano dai livelli dei Big3 di Detroit, ma anche da quelli Tesla, che a Fremont, Shanghai e presto Austin e Berlino raggiunge o raggiungerà i 500.000 veicoli l’anno.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Rivian