AUTOMAZIONE

Svelate le prime immagini del «robotaxi» Motional

Al Salone Auto di Monaco si potrà vedere come sarà il veicolo autonomo realizzato dalla joint venture tra Hyundai e Aptiv sulla base della Ioniq 5 che porterà (dal 2023) passeggeri senza bisogno di autista

Motional, la società dedicata alla guida autonoma nata nel 2019 come joint venture tra Hyundai e Aptiv, si avvicina al momento decisivo della presentazione del risultato della collaborazione, e inizia rivelando le prime immagine ed alcuni dettagli del suo prossimo robotaxi, che farà la sua prima apparizione pubblica ormai tra poche ore, visto che sarà presente al Salone Auto di Monaco di Baviera.

Una scelta certamente azzeccata per quanto riguarda la nuova sede dell’IAA, ma anche una scelta di tempo temeraria se si pensa alle difficoltà recentissime di alcuni concorrenti come Toyota o Tesla. Oppure una decisione intenzionale per rilanciare proprio nel momento in cui altri concorrenti come Waymo e Cruise espandono i relativi servizi: Motional da tempo sta lavorando con la società Lyft ed afferma che entro il 2023, i clienti in alcune città potranno chiamare le corse in questo veicolo senza alcun autista o supervisore a bordo utilizzando l’app dell’azienda dei taxi privati.

Motional ha annunciato per la prima volta all’inizio di quest’anno che avrebbe utilizzato la Ioniq 5, il crossover al 100% elettrico di nuova generazione basato sulla piattaforma coreana E-GMP, come primo veicolo. Motional nella nota ufficiale canta le lodi del pianale nativo elettrico E-GMP che come tale assicurerà ai passeggeri un luogo spazioso e confortevole in cui lavorare, rilassarsi o socializzare durante la loro corsa senza conducente.

La società non ha detto quanti veicoli acquisterà, né dove saranno distribuiti nelle regioni attualmente servite per assecondare meglio la clientela con i suoi robotaxi. Da qualche tempo gestisce una flotta di veicoli a Las Vegas (BMW e Genesis, alcune delle quali prive di autista dallo scorso inverno) proprio in collaborazione con Lyft.

Quest’ultima in precedenza aveva messo in piedi una controllata, Level 5, che stava lavorando alla propria tecnologia per i veicoli autonomi, ma di recente ha deciso di vendere l’intera divisione a una consociata Toyota per la somma di $550 milioni.

Il robotaxi Motional sarà “farcito” di oltre 30 sensori: telecamere, radar e LiDAR forniranno al veicolo un campo visivo a 360 gradi, o a volo d’uccello se preferite, comprese immagini ad alta risoluzione e la capacità di rilevare oggetti da una lunga distanza, diverse centinaia di metri.

Al contrario di quanto piace ad Elon Musk e alla sua azienda, che ha ribadito al recente Tesla AI Day la decisione di confidare nella sola computer vision; i sistemi saranno ben visibili all’esterno per aiutare gli altri utenti del traffico, dai pedoni ai ciclisti, ad identificarlo come un veicolo a guida autonoma avanzata. Come dire: uomo avvisato…

Gli interni del robotaxi Motional sono stati studiati con una suite di interfacce adeguate a permettere ai passeggeri di interagire in modo spontaneo con il veicolo durante le corse, a cominciare da come intervenire per fare una fermata imprevista durante il tragitto. (Credito foto: ufficio stampa Hyundai Motor Group)

Il veicolo sarà dotato dell’hardware e del software necessari per la guida autonoma di Livello SAE 4, il che significa che il veicolo può funzionare senza un essere umano al volante in determinate condizioni (meteo, di traffico o di mappatura 3D preventiva di una zona o regione).

Lo Ioniq 5 è una scelta interessante per il robotaxi Motional, considerato che in Italia il gruppo coreano la pone in vendita con batteria di capacità da 72,6 kWh che permette un’autonomia di 430 chilometri con una singola carica, nonché una funzione di ricarica a due vie che può fornire fino a 3,6 kW di potenza, un aspetto che ormai è sempre meno un dettaglio o una curiosità specie per gli americani, che in queste ore sono alle prese con l’uragano Ida, dopo un’estate di spaventosi incendi.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Hyundai Motor Group