7 giorni di business che cambiano la mobilità: 12 – 18 aprile 2021
Il briefing della settimana: i nuovi accordi, investimenti e operazioni con protagonisti Apex.AI, Cruise, Grab, Magna International, NIO, REE, Rimac, RTA Dubai, Sinopec, Toyota
12 aprile: a febbraio la startup REE era entrata in borsa mediante fusione inversa con la società-veicolo 10X Capital Venture Acquisition Corp., con una valutazione di circa $3,1 miliardi. A partecipare tra gli investitori c’era il gruppo della fornitura auto Magna International, e una nota ufficiale dimostra che nell’operazione c’era anche contenuto industriale, oltre a quello finanziario. Il gruppo canadese infatti amplia la collaborazione con la società israeliana: REE oltre ad aver partecipato in precedenza ad ingegnerizzazione in vari settori come telaistica e powertrain per terzi, da tempo lavora ad una sua piattaforma per veicoli elettrici che si caratterizza per un pianale elettrico modulare che lavora con motori elettrici collocati alla ruota, in base ad un sistema che l’azienda chiama REEcorner, e che Magna porterà verso la propria clientela. Sembra possibile che i rapporti si estendano, considerato che Magna ha da poco intrapreso una collaborazione con LG Electronics, insieme alla quale tramite la joint venture LG Magna E-Powertrain proporrà una gamma di motori elettrici e componentistica ad essi collegata.
12 aprile: RTA, l’autorità nazionale per Strade e Trasporti di Dubai firma un accordo con Cruise che affida alla società americana la gestione di un servizio di taxi a guida autonoma e di ride hailing che si servirà dei veicoli elettrici autonomi Origin. Nella nota ufficiale lo sceicco Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum sottolinea che è intenzione del suo paese di convertire entro il 2030 il 25% dei viaggi nazionali in trasporti basati sull’automazione avanzata. Tre giorni dopo Cruise svela un altro accordo, finanziario, con Walmart che contribuirà a espandere il round di finanziamento da $2 miliardi partito a gennaio di circa $750 milioni, un investimento che segue l’inizio di una collaborazione dei partner in un test di servizi di consegne ad alta automazione in corso a Scottsdale, Arizona.
13 aprile: Mate Rimac vuole un nuovo quartier generale vicino a Zagabria, e ha deciso inoltre di creare un campus nello spirito dei migliori cluster tecnologici americani, dove potranno lavorare fino a 2.500, non necessariamente tutti dipendenti della sua engineering e della fabbrica di hypercar elettriche. Il sito includerà tra le altre cose una pista di prova per le auto elettriche, un impianto di produzione e test delle batterie, alloggi per personale e visitatori, un museo, un asilo per i figli dei dipendenti. L’imprenditore croato ha indicato che gli investimenti nel progetto supereranno i €200 milioni e che il suo completamento è previsto per il 2023, quando dovrebbe arrivare ad occupare 100.000 m2. Rimac Automobili ha già in corso partenariati di prestigio con aziende come Porsche, Hyundai, Pininfarina ed è da tempo candidato a partecipare ad un riassetto della marca luxury Bugatti.
13 aprile: non avevamo visto nulla finora, in tema di febbre da SPAC, ovvero di fusioni inverse, finché non è stato il momento di Grab. La società del Sudest Asiatico, nata come versione locale di Uber ma presto diventata una strana ma apprezzatissima app che mescola taxi privati, consegne di pasti a domicilio, prenotazioni di alberghi, strumento di pagamenti e micro-pagamenti, confermando infatti un accordo di ingresso al Nasdaq mediante fusione con la società veicolo Altimeter Growth Corp. si merita una valutazione di quasi $40 miliardi, qualcosa che non solo rappresenta un record ma che sigilla le voci di crescita della valutazione dell’ex-startup (appoggiata dalla giapponese SoftBank e in cui anche Uber ha una quota) che è raddoppiata nell’arco di appena 18 mesi. L’operazione farà affluire alle casse di Grab circa $4,5 miliardi di cash, la maggior parte dei quali arriva dal canale di una PIPE, un investimento ad accesso preferenziale nel quale hanno quote i fondi BlackRock, Fidelity, T. Rowe Price, Morgan Stanley e quello sovrano di Singapore (Temasek).
14 aprile: Toyota ufficializza che si appoggerà ad Apex.AI per programmi ADS (automated driving systems) utilizzando il sistema operativo Apex.OS sviluppato dalla società findata da Jan Becker e Dejan Pangercic. Apex.AI grazie al supporto finanziario iniziale di gruppi come Airbus, Jaguar Land Rover, Volvo e Toyota stessa è stata impegnata a partire dal 2017 ad elaborare e scrivere un sistema operativo, che parte da quello precedente ROS, in grado di interfacciarsi e di far lavorare molte funzioni critiche dell’auto e in particolare dei sistemi di sicurezza ADAS e di automazione, tra l’altro con un linguaggio e con librerie disponibili in grado di lavorare indifferentemente con chip ARM CPU, GPU oppure FPGA. L’Apex.OS è stato certificato ISO 26262 e la divisione Woven Planet di Toyota sta ora lavorando all’integrazione del sistema operativo nella propria piattaforma di sviluppo veicolare Arene.
15 aprile: la startup dell’auto elettrica NIO e Sinopec firmano un accordo di collaborazione che prevede il dispiegamento di postazioni di cambio rapido delle batterie presso la rete di pompe di carburante del colosso petrolifero pubblico cinese. La società pubblica cinese guidata da Zhang Yuzhuo ha sottolineato che la collaborazione segnala la transizione verso l’era dei NEV, come a Pechino chiamano i veicoli a zero emissioni locali. Nei piani strategici di Sinopec oltre a postazioni per il cambio rapido delle batterie c’è la realizzazione di più convenzionali colonnine di ricarica DC ad alta potenza: 5.000 tra postazioni dotate di colonnine e stazioni di cambio rapido sono quelle di cui è prevista la posa in opera nel periodo 2021—2025. Si tratterà evidentemente di postazioni Power Swap Station 2.0: la seconda generazione, il cui lancio era stato promesso dai vertici aziendali durante il NIO Day svoltosi a gennaio, che sarà in grado di effettuare fino a 312 sostituzioni di batterie al giorno, circa tre volte la mole di lavoro che potevano effettuare le prime postazioni. I veicoli NIO attuali e futuri potranno contare su servizi sempre più rapidi ed automatizzati, poiché accanto ai sistemi di bordo per il parcheggio automatico le stazioni di ricarica rapida new look saranno dotate di 239 sensori.