Un’ammiraglia elettrica per Wolfsburg. Proprio a Wolfsburg
Volkswagen avrebbe ormai deciso che la storica fabbrica della Bassa Sassonia sarà il sito produttivo incaricato di costruire, verso metà decade, Trinity: l’ammiraglia elettrica e connessa (e prima a poggiare sul dopo-MEB)
Sta prendendo forma il modello elettrico da grandi volumi che sarà ospitato verso metà decade, probabilmente nel 2026, dal quartier generale Volkswagen: Wolfsburg. Secondo la stampa finanziaria tedesca (Wirtschaft Woche) il numero uno del marchio Ralf Brandstätter ha appena rivelato il nome del progetto ed alcuni dettagli peculiari di questo futuro veicolo.
L’auto si chiamerà Trinity, come i tre fenomeni che ne accompagneranno la nascita: la piattaforma elettrica, l’elevato livello di connettività della vettura e i processi di produzione a digitalizzazione avanzata che ne caratterizzeranno la produzione.
Come dire che dove è nata la vettura del popolo nel ventesimo secolo, i progettisti ed ingegneri tedeschi si accingono a far vedere alla concorrenza come si costruisce “the machine that builds the machine”, per prendere una citazione da Elon Musk, che al momento in cui ha coniato l’espressione pensava però alla sua Gigafactory.
Secondo quanto riferisce la stampa tedesca a fine 2020 il Consiglio di Sorveglianza, su forte pressione del rappresentante dei Consigli Di fabbrica Bernd Osterloh, aveva acconsentito ad accelerare i progetti per una ammiraglia elettrica, anticipandone progetto, realizzazione, lancio.
In altri termini, considerato che grazie alla nuova divisione Artemis altri marchi del gruppo come Audi, Bentley, Porsche hanno già iniziato a vedere i primi risultati e cronoprogrammi della realizzazione dei propri modelli anti-Tesla di fascia alta che saranno costruiti ad Hannover, anche la marca Volkswagen vuole avere la possibilità di approfittare presto delle ricadute della ricerca e sviluppo diretta dalla star dell’ingegneria Alex Hitzinger.
Questa opportunità sarebbe anche un fattore importante nella futura produzione del sito della Bassa Sassonia. “Trinity” sarebbe il risultato di un progetto originariamente battezzato “Aeroliner” che sarà realizzato su una piattaforma successiva o evoluzione dell’ormai noto pianale MEB su cui sono già stati realizzati i modelli ID3 ed ID4 e che si appresta a debuttare su modelli al 100% elettrici Skoda e SEAT.
Altrettanto importante della piattaforma futura sarà il software di nuova generazione che è attualmente una delle sfide più grandi per il gruppo tedesco, impegnato a creare non solo un pilastro della progettazione dei singoli modelli ma anche e soprattutto un nuoco canale di ricavi futuri con veicoli che sempre più saranno punto di snodo e di scambio di dati con la rete inserita nel traffico e con l’infrastruttura dei trasporti.
In una intervista all’agenzia di stampa tedesca DPA il rappresntante dei Consigli di Fabbrica Osterloh per questa vettura che dovrebbe fare da bandiera elettrica al marchio ha detto di aspettarsi volumi a sei cifre, ma l’azienda non ha voluto commentare che questo sia effettivamente quello che prevedono i piani a medio termine.