BATTERIE

Nikola da regina dei camion sostenibili a regina delle batterie? Per FCA sarebbe un affarone

La startup dei camion elettrici e ad idrogeno fondata da Trevor Milton sostiene che l’anno prossimo presentera la cella Nikola: metà prezzo, metà peso, doppio di energia (500 Wh/kg)

Come se non bastasse il promettente orizzonte che Nikola Motor sta delineando sul settore dei veicoli commerciali (che l’azienda dell’Arizona promette inondare presto di modelli elettrici e per gli itinerari lunghi di fuel cell) adesso Trevor Milton vuole sorprendere anche con le batterie.

Non è la prima sorpresa per una azienda che finora ha raccolto finanziamenti per $500 milioni senza aver ancora prodotto il primo camion di serie e che nonostante questo è stata valutata $3 miliardi, tra gli altri, da CNH Industrial e Bosch.

Il fondatore di questa startup dice di aver sviluppato un nuovo tipo di cella per batterie veicolari col doppio della densità di energia, solo il 40% del peso e la metà del costo della tecnologia agli ioni di litio oggi comune per tutti i modelli passeggeri e non in commercio.

Milton ha promesso di svelare la cella al Nikola World 2020: ha quindi quasi un anno di tempo per confermare la promessa. Ma anche tanto tempo per trattare con i possibili clienti e, stavolta, se il prodotto di Nikola Motor sarà quello che è stato anticipato è evidente che interesserà anche per le auto e non solo per camion ed autobus. E quindi l’investimento iniziale della consociata FCA potrebbe rivelarsi non solo preveggente ma anche fortunato.

Secondo le affermazioni della startup di Phoenix con minimo o senza incremento di peso o di ingombri il balzo nella densità di energia potrebbe portare a raddoppiare la soglia alta attuale di 300 miglia (quasi 500 chilometri, oggi accessibili ad esempio a una Tesla Model S) a 600. Secondo Nikola Motor la ripetizione di cicli fino a 2.000 volte ha rivelato un accettabile degrado di fronte a usi ripetuti e relativi processi di ricarica.

Ad Alan Ohnsmann della testata Forbes, Milton ha dichiarato di ritenere questo “il più grande miglioramento che ho visto nel mondo delle batterie”. Ma alla rivista dei miliardari il fondatore di Nikola Motor non ha voluto dire né chi si occupa dello sviluppo, quale università o istituto di ricerca ha sviluppato il brevetto, o se è un lavoro fatto in-house.

Nella nota stampa si precisa che la cella avrebbe una densità di energia di 500 Wh/kg, un valore che, pur essendo ben lontano da quello ipotizzato per le di là da venire batterie aria-litio, se si fanno confronti a livello del settore degli ioni di litio si staglierebbe in modo sostanziale sulla concorrenza.

Il prototipo Nikola sostiene di riuscire a eliminare materiale legante e anche le lamine che fanno da collettori di corrente, ricavando più spazio nella singola cella che, grazie alla chimica del catodo particolarissima sarà anche più sicura e immune da rischi di incendio in caso di foratura o perforazione.

La cella Nikola Motor sarebbe quindi in grado di dimezzare il prezzo per kWh: recentemente si sono sentite voci che per la ID.3 di cui sta iniziando la produzione Volkswagen riesca a pagare solo $100 al kWh, a livello di cella (poi occorre aggiungere moduli, pacco, BMS, cablaggi), un prezzo che scenderebbe quindi a $50.

Milton a Forbes ha detto che l’azienda è già in contatto con numerose case auto per cercare un parter principale. Mentre Bosch non è una casa auto ma il leader della fornitura globale che sicuramente sarebbe interessato a commercializzare un prodotto del genere, non ci vuole molto ad immaginare che CNH Industrial abbia da tempo messo in allerta i centri progettazione di Fiat Chrysler Automobiles sulle doti presunte o certe della cella Nikola…


Credito foto di apertura: press kit Nikola Motor