TRASPORTI

Rivoluzione aziendale e tecnologica in casa Agnelli: il gruppo CNH investe in Nikola Motor

Dal 2021 le divisioni dei veicoli commerciali e degli altri settori saranno separate in due gruppi, mentre CNH Industrial investendo nella startup che ha puntato sull’idrogeno si attrezza già per il futuro

CNH Industrial, il gruppo controllato dalla famiglia Agnelli tramite la società Exor e che attualmente può esibire un fatturato di $29,7 miliardi, 64.000 dipendenti, 67 stabilimenti industriali e 54 centri di ricerca, dal 2021 cambia tutto. Nasceranno due gruppi globali entrambi quotati in borsa, con sede legale ad Amsterdam e fiscale in Gran Bretagna.

In pratica saranno separate le attività “on-highway” (ovvero stradali, che comprenderanno i marchi Iveco, Iveco Bus, Heuliez Bus e FPT Industrial) da quelle “off-highway” (attività non stradali dei marchi Case Ih, New Holland Agriculture, Steyr, Case, New Holland Construction, Astra, Magirus, Iveco Defence Vehicles). Lo ha annunciato oggi l’amministratore delegato del gruppo Hubertus Muhlhauser durante il Capital Markets Day svoltosi alla Borsa di New York.

Il piano dei prossimi cinque anni prevede che la partizione contribuisca a produrre una crescita del fatturato complessivo dei due gruppi del 5% ogni anno, investimenti complessivi 13 miliardi di dollari nei cinque anni del piano e il raddoppio dei margini attuali entro il 2024.

Non sono stati specificati per ora i piani di ristrutturazione che conseguiranno alla separazione, anche se la nota ufficiale afferma che si “realizzeranno azioni di ristrutturazione mirate”. In Italia lo scorporo delle attività di Iveco e FPT coinvolgerà in tutto 11.500 dipendenti (6.300 Iveco e 5.200 FPT).

Non occorrerà però attendere il 2021 per scoprire i primi effetti dell’investimento a sorpresa annunciato oggi da Iveco e CNH nella startup americana dei veicoli commerciali Nikola Motor, di cui AUTO21 ha avuto già modo di occuparsi in passato, fin dal 2016.

Il gruppo italo-americano infatti avrà infatti la principale quota, un quarto, nel nuovo round di finanziamento del valore di $1 miliardo e sarà anche membro di una nuova joint venture per l’Europa che accompagnerà il modello più piccolo tra quelli in via di sviluppo, il Nikola Tre, a puntare sul mercato europeo sia in versione al 100% elettrica sia in quella fuel cell, un settore nel quale l’azienda dell’Arizona ha da tempo espresso l’ambizione di essere leader globale.

Con l’accordo appena sottoscritto le possibilità sembrano avvicinarsi alla concretezza, anche perché l’investimento avviene alla luce di una valutazione attuale di Nikola Motor di $3 miliardi. I suoi due modelli di maggiori dimensioni, One e Two, saranno sviluppati col contributo di integrazioni tecnologiche delle divisioni CNH, mentre la tecnologia dell’idrogeno Nikola sarà la principale risorsa per la nuova alleanza nel settore dei grandi camion nordamericani di Classe 8.

Ma CNH investe in Nikola Motor non solo per primeggiare tra i futuri colossi della strada nordamericani. A partire dalla fine del 2022, e su questo i nuovi partner promettono una conferenza stampa entro fine anno, in Europa si vedranno le prime presenze sulle strade di veicoli di medie dimensioni a zero emissioni, risultato della trasfusione di tecnologie della nuova joint venture.

Un passaggio all’idrogeno (oppure nel caso di veicoli commerciali con destinazioni urbane e metropolitane alle batterie) che per i nuovi alleati sarà la risorsa per superare come soluzione per i trasporti commerciali il gas naturale, non a caso il settore in cui un marchio come Iveco è oggi leader nel gradimento del mercato.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Nikola Motor