Approcci con CATL, BYD per la fornitura di batterie per la «Apple car»
Apple è in trattative preliminari con le cinesi CATL e BYD sulla fornitura di celle LFP per il suo veicolo elettrico, hanno confermato all’agenzia Reuters quattro fonti coinvolte
Le discussioni avviate da Apple sono ancora passibili di ogni tipo di esito e non è chiaro se verranno raggiunti accordi con CATL o BYD, hanno affermato le fonti, che hanno rifiutato di essere citate, essendo le discussioni coperte da riserbo.
La casa californiana avrebbe già posto come condizione per la fornitura la realizzazione di siti di produzione negli Stati Uniti, hanno confidato all’agenzia due delle fonti. CATL, che fornisce numerosi gruppi automobilistici tra cui BMW, Daimler e Tesla, sarebbe riluttante a costruire una fabbrica negli Stati Uniti a causa delle tensioni politiche tra Washington e Pechino e per riserve sui costi, hanno inoltre affermato le due persone che hanno parlato coi reporter Reuters.
L’agenzia non è stata in grado di precisare se anche altri produttori di celle per veicoli elettrici siano in trattativa con la casa di Cupertino. Apple, che deve ancora fare un annuncio pubblico definitivo sui suoi piani auto, non ha voluto commentare l’indiscrezione; identica la replica di CATL, che nel primo trimestre del 2021 si è confermato il produttore di batterie per autoveicoli con la maggior quota di mercato globale, e di BYD, il numero quattro al mondo per quota.
Con la borsa già aperta in Cina per la differenza di fuso orario le azioni di BYD hanno ampliato i guadagni dopo la notizia di prima mattina, salendo del 5,4% a Hong Kong e chiudendo in rialzo del 6,5% nell’altro mercato azionario di Shenzhen, dove il gruppo ha la sede principale. CATL ha invertito le perdite precedenti della giornata per finire in rialzo dello 0,5%.
La cosa più interessante della notizia dei contatti tra Apple e le due case cinesi, è che gli americani sarebbero molto attirati dalle possibilità di utilizzo di celle con catodi LFP, ovvero al litio ferro fosfato: sono più economiche da produrre perché usano ferro invece di nichel e cobalto (materie prime più molto costose), hanno affermato le quattro persone che sono state sentite dalla Reuters.
Anche numerose case occidentali ormai si stanno interessando a questa tecnologia, a cominciare da Tesla, che ha già iniziato a importare in Europa alcune centinaia di unità di Model 3 costruite in Cina a Lingang, non lontano da Shanghai, ed equipaggiate da CATL.
Le discussioni arrivano in un momento in cui il governo degli Stati Uniti sta cercando di sostenere una produzione più estesa di veicoli elettrici. Il piano infrastrutturale da $1.700 miliardi proposto dal presidente Joe Biden include un budget di $174 miliardi per potenziare il mercato nazionale dei veicoli elettrici con crediti d’imposta e sussidi ai produttori di batterie, tra gli altri incentivi.
Molti produttori di batterie stanno aumentando la produzione per soddisfare l’impennata della domanda mondiale, mentre i produttori di automobili accelerano il passaggio ai veicoli elettrici oppure (come recentemente ha fatto la marca Fiat) fissano la fine della presenza di modelli convenzionali in gamma, per conformarsi a norme più severe sulle emissioni volte a contrastare la crisi climatica.
Si prevede che i produttori di batterie cinesi cresceranno a un ritmo più rapido rispetto ai loro colleghi stranieri grazie all’ulteriore espansione del più grande mercato mondiale di veicoli elettrici, ha affermato la società di consulenza coreana SNE Research in un rapporto di giugno.
La scorsa settimana è emerso come CATL stia pianificando un nuovo importante impianto di batterie per autoveicoli a Shanghai, proprio nella zona industriale dove è già attiva Tesla, continuando a un ritmo di espansione vertiginoso per consolidare la sua leadership come fornitore globale numero uno.