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I chip protagonisti al CES 2019, ma ora i sistemi ADAS fanno più “show” dei robotaxi

Si raffredda l’entusiasmo Nvidia per un mercato delle GPU per robotaxi che ancora non decolla: così sono chip e SOC per i sistemi di sicurezza automotive a farsi notare a Las Vegas

Nel biennio passato l’apparire all’orizzonte dei robotaxi commerciali sembrava imminente; in nessun posto quell’immagine era forse più vivida che durante il CES di Las Vegas. Al fondatore di Nvidia Jensen Huang potevano legittimamente brillare gli occhi, pensando a quante GPU indispensabili per far girare i sistemi avrebbe venduto.

Così anche per chi fa parte del settore automotive uno degli show più attesi a Las Vegas era diventato quello di Nvidia: un anno fa annunciava collaborazioni con Volkswagen, Uber, Aurora Innovation e (per la Cina) con Baidu e ZF.

Solo dodici mesi dopo invece, domenica scorsa Huang ha incentrato la sua presentazione tutta sui videogiochi, e l’unica collaborazione con un gruppo auto che sembra continuare a progredire attualmente sembra essere quella con Volvo, svelata ad agosto.

Intendiamoci, Nvidia non è del tutto sparita là dove si parla di guida autonoma. Ad esempio, la startup sino-americana TuSimple (appoggiata proprio dall’azienda californiana) durante il CES 2019 ha rivelato che i suoi camion stanno effettuando giornalmente tra le 3/5 rotte in Arizona, percorsi in mano a sistemi autonomi ma accuratamente monitorati da supervisori presenti a bordo.

Ma in questi giorni, se si cerca un nome dell’automotive che in Nevada sfoggia il rapporto con Nvidia, bisogna guardare al colosso tedesco della fornitura ZF, che ha portato la più recente iterazione della famiglia di prodotti ProAI, a iniziare dal suo ZF ProAI RoboThink.

Entrerà in produzione tra un anno e la casa di Friedrichshafen afferma trattarsi del più potente computer centrale per impieghi automotive disponibile, indispensabile per (avrete indovinato) i sistemi di guida autonoma di Livello 4 SAE o superiori.

L’offerta ZF si incentra su una proposta di hardware modulare, con possibilità di includere chipset di altri produttori, soluzioni che a ritroso possono servire anche nelle funzionalità ADAS avanzate piuttosto che nei robotaxi come quello che l’azienda mostra alla fiera di Las Vegas, e su una architettura open software.

I chip protagonisti al CES 2019 sono quelli dei sistemi ADAS piuttosto che nei robotaxi 1
Al CES 2019 la tedesca ZF, in collaborazione con l’azienda francese Faurecia, dimostra le doti del suo robotaxi controllato dal supercomputer ZF ProAI RoboThink, il cui abitacolo non richiede volante o pedaliera (credito foto: ufficio stampa ZF Friedrichshafen).
I nuovi chip a basso consumo Ambarella CV22AQ scelti per impieghi in sistemi ADAS da Smart Eye e da Hella Aglaia: serviranno per monitoraggio della guida e camere frontali

Se un peso massimo come Nvidia sembra tornare al suo core business dopo la fiammata di entusiasmo per l’auto, altri sembrano andare nella direzione opposta. L’americana Ambarella (nata coi chip per le action camera e nota anche in Italia per la brillante sede di Parma in cui da lustri si studia software per la guida autonoma) ha annunciato oggi che il suo nuovo chip per elaborazione di immagini CV22AQ sarà utilizzato da Smart Eye in sistemi di monitoraggio.

Nelle applicazioni che la società svedese sviluppa per attività di tracking degli occupanti delle auto, i sistemi sono potenziati da algoritmi sviluppati con massicce dosi di AI. L’efficienza beneficia in modo particolare dei bassi consumi dei semiconduttori realizzati dal gruppo di Santa Clara grazie all’architettura CVflow.

I SOC (system-on-chip) Ambarella recentemente sono stati scelti anche dal gruppo Hella Aglaia e saranno destinati a finire sulle piccole camere frontali che il gruppo europeo realizza destinandoli ad applicazioni in sistemi di sicurezza ADAS. Altri usi per i semiconduttori sono gli specchietti elettronici, appena svelati sulla Audi E-tron e il monitoraggio a 360° attorno al perimetro dei veicoli.

Il monitoraggio degli abitacoli, finora una rarità limitata a modelli Audi e Cadillac, quest’anno si farà strada anche su Mazda, Subaru e la nuova marca  cinese Byton. Non ci si fermerà a queste perché c’è domanda, e il consorzio Euro NCAP promette di dare valutazioni di sicurezza migliori ai veicoli che ne saranno dotati a partire dal 2020.

Così al CES si sono affacciate numerose aziende con novità da presentare, come l’australiana Seeing Machines, la già nominata SmartEye, la debuttante Eyeris Technologies, ed eyeSight Technologies. Nauto, la startup che ha aperto il campo e che si sta concentrando soprattutto sulle flotte, ha decisamente trovato compagnia, e le case che avevano sottovalutato il problema, a cominciare da Tesla, non avranno problemi a trovare abbondante offerta per dotare i loro modelli di questi sistemi.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Ambarella