AUTO

Un «Grande Fratello» decide il premio di assicurazione Tesla

La clientela del Texas sarà la prima a poter pagare tariffe basate sul comportamento di guida reale, grazie ad hardware e software nativi con cui le auto escono dalle Gigafactory

La scorsa settimana durante l’Assemblea Generale tenutasi a Austin, Elon Musk aveva anticipato che sarebbe apparso proprio in Texas il primo esempio di polizza di assicurazione basata live sul comportamento dei clienti Tesla. In queste ore gli automobilisti dello stato americano possono trovare le tariffe Tesla e stipularle.

Un fatto in qualche modo non sorprendente visto che Tesla diventerà texana, ma anche curioso se si considera che là alla casa vengono ancora frapposte barriere al modello di vendita basato su direct sales, visto che da quelle parti la politica locale si è schierata con l’influente lobby degli autosaloni.

Non è la prima volta che Tesla punta a farsi largo in un grande e ricco settore, dopo l’automotive e l’energia, né è il primo esempio di assicurazione che la clientela può sottoscrivere: da tempo questa facoltà ce l’hanno gli automobilisti della California e in passato la casa lo aveva proposto ai suoi clienti australiani e di Hong Kong.

La grande differenza rispetto a quelle polizze tradizionali è che in Texas da ora in poi l’azienda utilizzerà sensori e computer di bordo per raccogliere dati sulla guida in tempo reale e mantenere, in pratica come in una scuola-guida permanente, un safety score, una pagella del comportamento al volante dell’automobilista.

La casa americana non ha messo mano ad un safety score per la prima volta nel campo assicurativo. Questo concetto è stato applicato per la prima volta dal mese di settembre, quando si è trattato di trovare i guidatori migliori a cui rilasciare la versione Full Self-Driving Beta del celebre sistema di assistenza alla guida Autopilot.

Una versione che è stata inviata via etere solo ad alcuni guidatori più assennati e coscienziosi in grado, probabilmente soprattutto per evitare una nuova ondata di filmati di Tesla in viaggio senza nessuno al volante come si è verificato in passato.

La formula assicurativa è disponibile per i proprietari di tutti i modelli: Model S, Model 3, Model X e Model Y. Tesla indica nelle pagine web dedicate alla propria assicurazione di utilizzare real-time driving behavior. Qualcosa di molto più quotidiano e capillare della scatola nera che alcune compagnie hanno da tempo cominciato a montare e che si riferisce ai soli sinistri verificatisi e non alle attività giornaliere.

La casa scrive che “al contrario di altri prodotti assicurativi telematici o basati sull’uso, Tesla non richiede che sia installato un dispositivo aggiuntivo nel vostro veicolo. Tesla usa caratteristiche specifiche interne al veicolo per valutare il vostro premio basato sulla vostra guida reale. Farete pagamenti mensili basati sul vostro comportamento di guida invece di tradizionali fattori come credito, età, genere, sinistri precedenti e dati di guida utilizzati da altre compagnie assicurative”.

Come aveva svelato per primo il sito specializzato nel seguire la casa americana Electrek, sono cinque i parametri essenziali nell’influenzare il premio mensile: preavvisi di collisione ogni 1.000 miglia; frenate brusche; mancato rispetto della distanza di sicurezza; sterzata aggressiva; disingaggi forzati del sistema Autopilot.

Il fatto che Tesla, grazie a software ed hardware di bordo attraverso i sistemi di trasmissione dati basati sul cloud e via etere, possa avere tutto quello che serve per valutare la clientela senza bisogno di scatole nere non dovrebbe giungere come una sorpresa.

Secondo quanto afferma la casa auto, il safety score di un guidatore medio dovrebbe consentirgli di risparmiare tra il 20% e il 40% sul premio mensile rispetto alla concorrenza; quelli con i migliori punteggi potranno risparmiare perfino tra il 30% e il 60%.

Per ora tuttavia, un proprietario di una Tesla appartenente allo stesso gruppo editoriale di Electrek che ha chiesto un preventivo per assicurare una Model Y, si è visto richiedere la cifra di $141,57 al mese, ovvero $16 più di quanto paga attualmente col grande gruppo americano State Farm.

Secondo le tabelle Tesla saranno possibili premi mensili di appena $83: ma questo varrà per chi avrà pagelle di 93 e 98 rispettivamente per l’uso ed il rating, e tutti i nuovi clienti cominceranno da un punteggio di 90.

In modo analogo a quanto avviene in Italia, dove chi non ha un attestato di rischio che dimostra anni precedenti con minima o assente sinistrosità viene inserito nell’onerosa classe di merito 14. All’apparenza non solo Tesla nell’auto ormai da tempo sta diventando mainstream, ma anche nel campo delle polizze i suoi manager appaiono ragionare da assicuratori piuttosto che da nerd.

Credito foto di apertura: sito web Tesla