MATERIE PRIME

Via libera alla raffineria tedesca di Rock Tech Lithium

La società tedesco-canadese, dopo un iter biennale, ha ricevuto l’approvazione finale dal governo del Brandeburgo per il suo polo di raffinazione dell’idrossido di litio a Guben

La filiera della mobilità sostenibile in Europa come noto ha delle sostanziali carenze nel campo delle materie prime e dei materiali di base delle batterie ed è un passo avanti sostanziale che una delle poche aziende che hanno deciso di passare ai fatti ormai veda acceso il semaforo verde.

La tedesco-canadese Rock Tech Lithium ha infatti ricevuto l’approvazione finale dal governo regionale del Brandeburgo per il suo polo di raffinazione dell’idrossido di litio che finirà in migliaia di celle di veicoli elettrici, ed è attualmente in costruzione a Guben. Rock Tech Lithium aveva recentemente avuto la brutta sorpresa di veder respinta la richiesta di finanziamento da parte del governo federale ma sembrava convinta di poter accedere anche a sussidi dai fondi statali.

Il processo di approvazione dell’impianto è stato ufficialmente concluso con la consegna della notifica di approvazione da parte del ministro dell’Ambiente del Brandeburgo Axel Vogel e del ministro dell’Economia Jörg Steinbach. Il governo dello stato dell’ex-Germania Est non fornisce però alcuna informazione sui sussidi, nella sua nota ufficiale.

La questione del finanziamento statale è sorta dopo che a maggio si è saputo che Rock Tech non avrebbe ricevuto denaro dal fondo federale creato nel 2023 per la realizzazione di un ecosistema di celle a batteria in Germania.

Rock Tech Lithium è una società tedesco-canadese con sede a Vancouver che estrae la materia prima per l’idrossido di litio dal proprio polo minerario in Ontario. Questo materiale verrà perfezionato, tra l’altro, in prodotti pronti per la batteria a Guben.

Secondo le informazioni attuali a partire dal 2025 l’azienda prevede di produrre circa 24.000 tonnellate di idrossido di litio per celle l’anno, che dovrebbero corrispondere alle necessità di circa mezzo milioni di veicoli al 100% elettrici. Mercedes-Benz si è già assicurata una fornitura media annua di 10.000 tonnellate di idrossido di litio proveniente da Guben.

Entro il 2030, circa il 50% delle materie prime dovrà essere ottenuto dal riciclo delle batterie usate e Rock Tech si è già preparata a questa necessità perché fin dal 2022 ha annunciato che collaborerà con il Fraunhofer UMSICHT, una delle divisioni del grande consorzio tedesco di ricerca applicata, e con la società specializzata nel monitoraggio della catena di approvvigionamento Circulor.

In quanto azienda di lavorazione del litio, Rock Tech rappresenta un anello a monte nella catena di fornitura delle celle della batteria. Questo era anche il gruppo pertinente al suddetto programma di sussidi federali e lo scorso anno presentando il programma di finanziamento TCTF, il ministro tedesco dell’Economia Robert Habeck aveva affermato che gli investimenti nella catena del valore delle batterie contribuiranno alla sovranità strategica dell’Europa.

A Guben verranno creati circa 160 posti di lavoro e l’Agenzia statale per l’ambiente del Brandeburgo ha dato il via libera dopo una procedura di autorizzazione è durata complessivamente due anni. Il polo produttivo di Guben farà anche di Rock Tech la prima azienda in Europa a partire con una raffineria di litio su vasta scala, una attività finora delegata soprattutto all’Asia e in particolare alla Cina ma diventata sempre più cruciale e strategica per l’industria del 21° secolo per essere totalmente delocalizzata come è stato in passato.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Rock Tech Lithium