BATTERIE

Perché vanno in stand-by le Gigafactory ACC di Kaiserslautern e Termoli

I soci Stellantis, Mercedes-Benz e Saft stanno rivedendo le strategie della loro joint venture: mentre va avanti la fabbrica francese, per Germania e Italia si prospetta un passaggio alle meno costose celle a base ferrosa

Automotive Cells Company, la cosiddetta “Airbus delle batterie”, pianifica da anni tre impianti europei di celle per veicoli elettrici: il primo in Francia a Billy-Berclau/Douvrin aperto lo scorso anno avrebbe ormai una capacità di 13,6 GWh, con la prima linea bene avviata. Gli altri due siti di Kaiserslautern e Termoli avrebbero dovuto iniziare a produrre rispettivamente dal 2025 e dal 2026.

Ma questo piano è ora in stand by per quanto riguarda Germania e Italia: il recente calo della domanda di veicoli elettrici in alcuni paesi europei ovviamente è stato un fattore. Ma in effetti questa minore pressione del mercato per mettere negli autosaloni vetture alimentate a batterie ha offerto ai vertici ACC l’occasione di decidere sulle opportunità di dare una sterzata ai progetti relativi a Kaiserslautern e Termoli.

Mentre ACC in Francia (nella foto di apertura la Gigafactory) produce celle ad alte prestazioni NMC (nichel-manganese-cobalto), i manager si stanno chiedendo se questa tecnologia sia quella appropriata per la fetta principale della futura domanda di veicoli elettrici.

Certamente vetture ad alte prestazioni e magari con architettura 800V da celle ad alto contenuto di nichel potranno beneficiare dal punto di vista dell’autonomia e delle performance. Ma considerato che i due impianti italiano e tedesco andranno a regime a fine decennio, sarà appropriato aggiungere altra capacità che adeguata a vetture sportive o di segmenti elevati, quando invece la fine degli Anni ’20 dovrebbe essere il momento delle auto elettriche per tutti?

Come potrete immaginare, è proprio questa la strategia che ACC deve mettere a punto ed intende farlo entro la fine del 2024 o l’inizio del 2025. Mercedes-Benz e Stellantis, in effetti si stanno già organizzando con altri partner per ottenere celle LFP, e nell’ottica di una integrazione verticale sia il gruppo diretto da Carlos Tavares che quello diretto da Ola Kallenius potrebbero beneficiare nei costi di ogni loro modello integrando celle provenienti da una propria divisione o comunque partecipata.

Tavares in più occasioni ha fatto notare coi media che il suo gruppo adeguerà i piani di investimento per i veicoli elettrici al ritmo con cui le vendite di veicoli elettrici stanno crescendo. Mercedes da metà maggio sta pure frenando sugli investimenti con un cambio di rotta rispetto alla strategia “solo elettrica”. E anche la casa di Stoccarda da anni ormai si è convinta che le celle LFP non sono un prodotto buono solo per… gli autobus.

Guardando al destino di Kaiserslautern, la testata Rheinpfalz ha riferito della pausa alla costruzione citando il segretario generale di ACC Matthieu Hubert e anche la Cancelleria di Stato della Renania-Palatinato ha confermato che la decisione richiederà più tempo per mettere a fuoco gli investimenti.

Per Kaiserslautern come per Termoli gli investimenti sono dell’entità di miliardi e mettere in campo una linea per celle ad alto contenuto di nichel quando la domanda sembra chiedere la tecnologia a base ferrosa (o l’inverso) vuol dire scommettere risorse rilevanti anche per il bilancio di un grande gruppo.

Il governo statale della Renania-Palatinato ha espresso fiducia che la produzione sarà comunque avviata a Kaiserslautern, sebbene appaia ora chiaro che il 2025 potrebbe diventare il 2026 o 2027, mentre un simile slittamento potrebbe attendere Termoli. Non abbiamo ancora avuto, al momento della chiusura di questo articolo, riscontri da parte delle istituzioni nazionali o locali riguardo a Termoli.

Secondo i piani originali, ACC voleva investire €2 dei €7 miliardi complessivi a Kaiserslautern (e le cifre non sarebbero state molto diverse per la Gigafactory italiana). Le sovvenzioni pubbliche per la costruzione del sito ex-Opel ammontano a circa €437 milioni. Il programma precedente prevedeva di completare i lavori di costruzione a Kaiserslautern entro l’estate, per poi installare gli impianti e avviare la produzione a inizio 2025. Entro il 2030 erano previste tre unità produttive con una capacità di 13,4 GWh ciascuna, per un totale di circa 40 GWh, ma a regime erano previsti 40 GWh di capacità ciascuno per i siti francesi e italiani.

Credito foto di apertura: ufficio stampa ACC