MATERIE PRIME

Successo arabo nell’estrarre litio dall’acqua di mare

La principale compagnia mineraria saudita, nata per diversificare le risorse economiche del regno arabo rispetto all’economia basata sul petrolio, ottiene i primi risultati da un progetto-pilota sul minerale critico per le batterie

Estrarre il litio, uno dei minerali critici della transizione energetica dall’acqua di mare, è una prospettiva che attrae da tempo ricercatori e gruppi industriali. Tra gli interessati ci sono prestigiosi centri universitari dalla Corea del Sud alla California che ci stanno provando , prendeva atto quattro anni fa la testata specializzata Science.

Ma non sul Pacifico, bensì sul Mar Rosso sembra essere stato compiuto un significativo passo avanti. Questa settimana la compagnia mineraria saudita Ma’aden ha confermato il successo del proprio processo di estrazione del litio dall’acqua di mare.

Sebbene per il momento non si tratti di un progetto a livello commercialmente sostenibile e quindi sia da considerare ancora in fase pilota, i progressi positivi sono stati rivelati martedì scorso all’agenzia di stampa Reuters direttamente dall’amministratore delegato Robert Wilt.

Il manager, che è anche vicepresidente di Manara Minerals, non ha precisato se il sistema utilizzato sia il frutto di una ricerca sperimentale della King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) già a suo tempo pubblicizzata.

Manara Minerals è una joint venture tra Ma’aden e il fondo sovrano dell’Arabia Saudita per investire in attività minerarie. “Cerchiamo asset all’estero nel rame, nel litio, nel ferro e nel nichel”, ha detto Wilt.

Wilt ha sottolineato che il lavoro non è però correlato al progetto sul litio perseguito dalla compagnia petrolifera statale saudita Aramco. Aramco sta anche attualmente tentando di estrarre il litio dalla salamoia dei propri giacimenti petroliferi.

“Aramco estrae il litio dalle salamoie con alte concentrazioni di litio, ma Ma’aden è concentrata sull’estrazione del litio dall’acqua di mare”, ha detto Wilt confermando che ci sono in corso discussioni su come le due società possano eventualmente lavorare insieme.

Ma’aden, la compagnia mineraria più importante del regno, è posseduta al 67% dal Public Investment Fund (PIF), che considera l’accesso al litio importante come parte delle ambizioni del regno di trasformarsi in futuro da pilastro dell’economia basata sui carburanti fossili ad hub altrettanto importante per una mobilità elettrica.

In questo il settore estrattivo sarà fondamentale per il programma Vision 2030 voluto dal principe ereditario Mohammed Bin Salman, destinato a diversificare l’economia saudita e che finora ha investito in vari progetti molto ambiziosi, alcuni dei quali rivelatisi nel tempo assai costosi, come ad esempio il controllo dell’azionariato della casa auto Lucid Motors.

Altrove, in Corea del Sud, la tecnologia per estrarre il litio dall’acqua di mare è stata riconosciuta per il suo potenziale. Il Korea Nuclear Fusion Energy Research Institute ha annunciato a gennaio di quest’anno che il team diretto da Jihoon Kim e Jong-geun Yang del Plasma Technology Research Institute è riuscito a estrarre tre volte più litio dalla salamoia rispetto ai metodi convenzionali utilizzando la tecnologia del plasma a microonde di anidride carbonica.

credito foto di apertura: AUTO21