INFRASTRUTTURA

Col «V2G» la flotta DPD diventa una “powerbank” per le reti elettriche

Presso la sede di Basilea del gruppo della logistica un gruppo di partner svizzeri si dedica alla ricerca applicata fondamentale per ridurre l’impatto della mobilità elettrica sull’infrastruttura

Il nuovo progetto elvetico “TEC-OFF” è nato dallo sforzo di più partecipanti interessati a studiare la ottimizzazione tecnico-economica della connessione di rete di una flotta elettrica per il trasporto merci e i partner scientifici hanno trovato in un grande gruppo della logistica come DPD (presente anche in Italia) un campione adeguato a studiare la ricarica intelligente e bi-direzionale che impiega furgoni elettrici come delle grandi powerbank su gomma.

Messo in pratica presso la sede DPD di Basilea, lo studio che ne coinvolge la flotta ha come altri precedenti imperniati sulla tecnologia V2G (“vehicle-to-grid”) lo scopo di aiutare a colmare il divario energetico emergente durante le ore di punta e a stabilizzare la rete, obiettivi fondamentali per sfruttare appieno la produzione delle rinnovabili, notoriamente oscillanti quanto a contributo alle power grid.

La ricerca è sostenuta dall’Ufficio Federale svizzero dell’Energia (BFE) e la flotta elettrica DPD della città dai molti confini verrà utilizzata partendo dal presupposto che i veicoli collegati alle colonnine possano accedere all’elettricità a piacimento ma pure cederla alla rete al momento opportuno, naturalmente a condizione che sia la stazione di ricarica che il veicolo siano compatibili V2G.

Qualche anno fa questo era raro e solo limitato a pochi modelli muniti di connettori giapponesi CHAdeMO come Nissan Leaf o qualche Mitsubishi Plug-In Hybrid, ma nel tempo la cosa ha smesso di essere una curiosità tecnologica e anzi gruppi come Renault attraverso la divisione Mobilize puntano molto su questo, anche o forse soprattutto per modelli di grande diffusione e prezzi contenuti come la prossima R5 di imminente uscita.

Secondo chi ha promosso l’iniziativa di ricerca applicata, dal punto di vista scientifico esperti di ZHAW, sigla che corrisponde al Politecnico di Winterthur, il punto critico nella de-carbonizzazione dei trasporti non sono più i veicoli ma l’infrastruttura. Le reti elettriche saranno messe alla prova dal caricare un gran numero di batterie a volte nello stesso luogo e contemporaneamente.

Ma poiché l’ampliamento dell’infrastruttura in sé è sia complesso sia costoso, soluzioni innovative che ottimizzano il consumo di elettricità moltiplicano il loro valore e la loro utilità. Nel caso del progetto TEC-OFF, l’obiettivo sarà utilizzare la flotta di oltre 800 veicoli dell’impresa della logistica in modo tale da poter ottimizzare i costi dell’elettricità, evitare costosi ampliamenti della rete e contribuire al raggiungimento degli obiettivi energetici della Svizzera.

La sede del progetto, Basel Wolf, è stata scelta perché offre il potenziale per un’analisi realistica e un ambiente-pilota adeguato, con la presenza del DPD Green City Hub e dell’ex-Smart City Lab Basel.

Oltre alla ricarica bi-direzionale, TEC-OFF studierà altri strumenti adeguati ad ottimizzare l’intero sistema: ad esempio il più semplice e meno costoso V1G che non richiede alcun adeguamento all’hardware di colonnine o wallbox, essendo in questo caso una ricarica dei veicoli monitorata secondo necessità e distribuita nell’arco della giornata.

La durata del progetto si spingerà fino all’autunno 2025 e intende inoltre fornire informazioni sulle condizioni alle quali una flotta logistica può essere integrata in un gruppo di edifici o aziende per il consumo interno. Con potenziali effetti cui potrebbero guardare con interesse ambiti che sono nella loro infanzia, ad esempio in Italia quel giovane settore delle Comunità Energetiche che appena normato già attira molta attenzione.

Per garantire il rapporto costo-efficacia delle soluzioni, i soggetti coinvolti nel progetto TEC-OFF prevedono anche di sviluppare modelli di simulazione in gradi di calcolare con precisione i costi complessivi e del ciclo di vita.

credito foto di apertura: ufficio stampa DPD